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venerdì 21 dicembre 2012

> Consiglio regionale del Veneto approva legge contro mafie e corruzione. Prevista l’adesione ad Avviso Pubblico

E' con viva soddisfazione che accogliamo la notizia dell'approvazione della legge regionale contro le mafie e la corruzione approvata all'unanimità dal Consiglio Regionale del Veneto il 19.12.2012
Così come ha deliberato il Consiglio Regionale, ci auguriamo che il Comune di Verona e gli altri comuni della provincia aderiscano al più presto alla Rete Interregionale di Avviso Pubblico contro le mafie.
(Arv) Venezia 19 dic. 2012 - 
Una legge per promuovere la cultura della legalità, prevenire infiltrazioni mafiose e contrastare gli affari della criminalità organizzata. Questi gli obiettivi dei 20 articoli approvati all'unanimità dal Consiglio regionale del Veneto, che delineano le "misure per l'attuazione coordinata delle politiche regionali a favore della prevenzione del crimine organizzato e mafioso, della corruzione, nonché per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile". "Il Veneto non è terra di mafia, ma certamente interessa alle mafie, italiane e straniere, che vi svolgono i loro affari, riciclano denaro sporco, trafficano in droga ed armi", ha spiegato in aula il relatore della legge Roberto Fasoli, consigliere regionale del Partito Democratico.
In Veneto, infatti - ha ricordato Fasoli citando i dati recenti forniti dalla commissione nazionale Antimafia e dal procuratore Pietro Calogero nell'aprile 2012 - sono aumentate le operazioni finanziarie sospette segnalate dalla Banca d'Italia (1518 nel 2011, più 9,4 per cento), i reati di riciclaggio (3 denunce e mezzo al mese, pari a 42 casi segnalati dalla Dia nel 2011), le denunce per usura (34 nel 2011) e quelle per estorsione (387). I mercati più a rischio di permeabilità criminale sono certamente quelli degli appalti in edilizia, nei trasporti, turismo, smaltimento rifiuti e grande distribuzione, gioco d'azzardo e contraffazione merci. Ora anche il Veneto, sulla scorta di quanto legiferato in altre regioni del Nord Italia, dalle Liguria al Trentino Alto Adige, si dota di una legge organica di prevenzione e di contrasto del fenomeno mafioso e, più in generale, della criminalità organizzata dandosi così "uno strumento in più" per difendere la legalità e promuovere una cultura della cittadinanza responsabile. La legge introduce una serie di misure di contrasto a crimini organizzati, contraffazione e truffe. Si va dal codice di autoregolamentazione in materia di legalità e trasparenza per gli eletti in Regione, ai protocolli di intesa con la Direzione investigativa antimafia e con gli organi statali preposti alla sicurezza e al contrasto al crimine, da accordi con gli enti pubblici per promuovere la cultura della legalità, al varo della 'stazione unica appaltante' per assicurare regole di trasparenza a tutti i contratti pubblici, fino al recupero a fini sociali dei beni confiscati alla criminalità. La Regione si impegna, inoltre, a diventare una sorta di "cabina di regìa" sul fronte della cultura della legalità: la legge prevede azioni sul versante formativo ed educativo con le scuole, con gli organi statali preposti al controllo ambientale, con gli enti locali, con le banche e le associazioni di categoria per lo scambio di buone prassi amministrative e iniziative formative ed educative volte a prevenire corruzione, elusione ed evasione e a promuovere la cultura della responsabilità fiscale. Il testo di legge prevede, inoltre, di affidare alla finanziaria regionale Veneto Sviluppo il compito di creare fondi di rotazione antiusura per contrastare il fenomeno del riciclaggio di capitali illeciti e liberare i beni confiscati da ipoteche o altri gravami onerosi. La Regione Veneto aderisce alla rete interistituzionale "Avviso pubblico" contro le mafie, sostiene le vittime di prostituzione, mafia e violenza anche costituendosi parte civile nei processi, si fa parte attiva nel recupero e riutilizzo dei beni confiscati alla mafia e crea un Osservatorio indipendente per il contrasto alla criminalità organizzata italiana e internazionale e sulle relative misure di contrasto attivate. Il fronte di intervento privilegiato nell'iniziative legislativa è comunque quello della prevenzione: la legge valorizza la collaborazione tra istituzioni, organi di giustizia e forze dell'ordine per prevenire la devianza, prevede percorsi formativi per la polizia locale, promuove interventi contro le dipendenze da sostanze e da giochi d'azzardo e contro la prostituzione, sostiene associazioni come Libera che opera per promuovere legalità e cittadinanza responsabile, istituisce la "Giornata regionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie e per la promozione della cittadinanza responsabile" e un premio regionale destinato agli operatori della sicurezza che si siano contraddistinti nella lotta a mafie, criminalità, contraffazione, truffe e usura. La disponibilità finanziaria per sostenere tali iniziative è di 600 mila euro l'anno.Nel momento del voto finale hanno dichiarato piena condivisione e apprezzamento per una iniziativa legislativa nata e costruita con l'apporto di tutte le forze politiche i capogruppo Laura Puppato (Pd), Dario Bond (Pdl), Gustavo Franchetto (IdV) e i consiglieri Giovanni Furlanetto (Lega), Diego Bottacin (gruppo misto).

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