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domenica 14 luglio 2013

> "Siamo fieri di te, cara Cécile Kashetu"

Pubblichiamo la lettera di Jean Pierre Piessou a sostegno del comune impegno per il diritto al Vivere Insieme di tutti gli esseri umani e del diritto alla Pace, unico fondamento della casa comune di tutti i viventi.

Siamo fieri di te, Cara Cécile Kashetu
non piegarti agli insulti né dei mediocri, né dei miopi…
guarda piu’ lontano di tutti. 
La buona società è con te e ti abbraccia!

14 luglio 2013
Cécile Kyenge

Ancora oggi la nostra ministra dell’Integrazione e della Cooperazione internazionale è oggetto di maldestro attacco da parte del vice presidente del senato, Roberto Calderoli. E’ l'ennesimo e becero attacco nei confronti della Cécile come quello indirizzatole da Borghezio la scorsa settimana, solo perché è nera, perché africana di nascita, solo perché è donna, solo perché proviene dall’Africa, la Terra dei nostri Venerabili Antenati.

Già in queste pagine avevo espresso in diverse occasioni le nostre e le mie parole di fratellanza e di solidarietà alla nostra sorella ministra Cécile Kashetu Kyenge. Sono sicuro che la Cécile che conosco e che è retta dalla solidità morale e da un forte senso di dovere istituzionale che lei ha sempre trasmesso in ogni nostro incontro con i membri della Diaspora africana e questo non si abbasserà mai ai livelli di bassezza e di mediocrità in cui alcuni personaggi inguardabili cercano di portarla. La Cécile è irreprensibile sotto ogni profilo Una delle sue tante qualità è la buona educazione ricevuta prevalentemente in Africa, in Congo Democratico, paese oggi in guerra ma che per tanti anni e che tutt’ora rappresenta una terra delle eroine e degli eroi e che non merita di essere insultato o preso in giro. In queste pagine potete leggere per esempio l’ultima lettera di uno dei piu’ grandi leaders politici del continente africano, il congolese Patrice Eméry Lumunba. Forse Calderoli e tutti coloro che continuano ad insultare Cécile dovrebbero ritornare a scuola per studiare la storia africana e soprattutto la storia del Congo Democratico, ex Zaire, in quella splendida e magica terra dove quando li servono delle materie prime da sfruttare si recano in silenzio con la complicità dei corrotti. Avremo l’occasione di approfondire queste realtà in futuro.
L’unico consiglio che sento di inviare alla sorella ministra Cécile Kashetu è di non piegarsi mai né ai mediocri, né ai miopi, né ai calderoli di turno che non solo dovrebbero imparare la lezione che le altre nazioni come Gli Stati Uniti, la Francia, la Svezia, la Finlandia, il Brasile e il Sudafrica già da tempo impartiscono nominando le persone di cultura, di talenti, di saggezza, di umanità e di competenza nei posti e nelle Istituzioni senza guardare né al colorore della pelle, alla religione o alla terra di provenienza. Questi paesi fanno solo una scelta di lungimirnanza per valorizzare il meglio che possiedono specie in momenti di crisi di etica, di valori e si senso come questo.
Alle Istituzioni, ai partiti, al Parlamento e al Capo dello Stato rivolgo questa mia parola: NON PERMETTE PIU’ CHE PERSONE COME CALDEROLI, BROGHEZIO CONTINUINO AD INGIURIARE CECILE E TRAMITE LEI LA NOSTRA AFRICA. CREDO CHE IN QUESTO MOMENTO L’ITALIA HA BISOGNO DI BEN ALTRO: DI PERSONE SAGGE IN GRADO DI LAVORARE FORTE PER LA COMUNITA’ DOVE VIVONO ED OPERANO PER RIPORTARE LA FIDUCIA, LA COESIONE, LA FELICITA’ TRA LE PERSONE PER LE QUALI LAVORANO. ATTENDIAMO DA VOI UNA RISPOSTA, UNA MAGGIORE ATTENZIONE E UN GESTO DI SOSTEGNO ALLA CECILE KYENGE CHE ABBRACCIAMO TUTTI!

                Jean-Pierre Sourou Piessou
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