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mercoledì 10 dicembre 2014

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Possibili alternative al progetto TAV Brescia-Verona

Si stanno concludendo le ultime procedure (VIA), prima di licenziare il progetto per la nuova ferrovia TAV Milano-Venezia.  
Il tratto Brescia-Verona attraversa le colline moreniche del lago di Garda, distruggendo vigneti doc per circa 200 ettari (gli ettari totali di produzione del Lugana sono circa 1.000) e causando così un grave danno all’economia locale. 
Ma oltre all’economia agricola pregiata subirebbe un grave danno anche il prezioso paesaggio, unico nel suo genere, con siti elencati nel Patrimonio mondiale Unesco, o di importanza comunitaria (SIC). 
Il progetto prevede inoltre di intervenire devastando dei fabbricati rurali storici.  
Da considerare che gli scempi al paesaggio potrebbero causare un grave danno all’indotto economico proveniente dal turismo, che vanta circa 22 milioni di presenze l’anno.

Non è poi comprensibile il motivo per cui il costo della nostra TAV, di 36 milioni al chilometro, sia circa tre volte più caro rispetto alle analoghe linee in Francia e in Spagna, che sono costate circa 13 milioni al chilometro. 
Come non si capisce perché non si siano ricercate soluzioni più adatte alle caratteristiche del territorio attraversato e alle distanze tra le diverse stazioni.  Si sarebbe dovuto valutare che la vicinanza delle varie stazioni nel tratto Brescia-Verona rende impossibile sfruttare tutto il potenziale della TAV; servono infatti almeno 32 chilometri per raggiungere la massima velocità e 12 per frenare. La piena velocità si sfrutterebbe solo per pochi chilometri e la riduzione dei tempi di percorrenza rispetto alla situazione attuale sarebbe quasi nulla.
Non si comprende neppure il perché non si sia considerata l’impossibilità di utilizzare la linea ferroviaria TAV dai treni normali, giacché la nuova linea richiede  un'alimentazione elettrica differente. 
In alternativa al megaprogetto della TAV, riteniamo che la modernizzazione della vecchia linea e la conseguente intercambiabilità dei binari per tutti i tipi di treni, permetterebbe un fondamentale abbattimento dei costi; l’ottimizzazione della capacità della linea, che passerebbe da 48 treni giornalieri a 300; e soprattutto la diminuzione sostanziale dei danni all’economia agricola e al paesaggio. 
Per tutti questi motivi,  il consiglio di Italia Nostra di Verona boccia il progetto TAV nel tratto Brescia-Verona, ritenendolo tecnologicamente non adatto alle caratteristiche del territorio, di essere troppo costoso e di causare un danno irreparabile al patrimonio paesaggistico ed alle colture agricole pregiate della zona. 
Chiede pertanto che siano prese in seria considerazione, soluzioni alternative meno impattanti,  tra cui quella di ottimizzare la linea ferroviaria esistente, opportunamente potenziata e con l’aggiunta, in alcuni tratti, di un terzo binario. 

Giorgio Massignan (presidente del consiglio di Italia Nostra – Verona)
Verona 05. 12. 2014

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