Salvatore
di ogni vita, seguendoti, noi scegliamo di amare e di non indurire il
nostro cuore. E quando anche le nostre profondità sono assalite da
una prova, una via resta però aperta, quella di una fiducia serena.
Zc.
9,9-10 Rm 8,9.11-13 Mt. 11, 25 – 30
25
In quel tempo Gesù disse:
«Riconosco
a te, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto
queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.
26
Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza.
27
Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se
non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al
quale il Figlio vorrà rivelarlo.
28
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò
ristoro.
29
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e
umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita.
30
Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Salmo
144
O
Dio, mio re, voglio esaltarti
e
benedire il tuo nome in eterno e per sempre.
Ti
voglio benedire ogni giorno,
lodare
il tuo nome in eterno e per sempre.
Misericordioso
e pietoso è il Signore,
lento
all’ira e grande nell’amore.
Buono
è il Signore verso tutti,
la
sua tenerezza si espande su tutte le creature.
Ti
lodino, Signore, tutte le tue opere
e
ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano
la gloria del tuo regno
e
parlino della tua potenza.
Fedele
è il Signore in tutte le sue parole
e
buono in tutte le sue opere.
Il
Signore sostiene quelli che vacillano
e
rialza chiunque è caduto.
Il
brano di Mt. 11, 25- 30 lo si trova all’interno della sezione dei
“Misteri del Regno”, vale a dire del manifestarsi di quel
cambiamento dovuto “all’irruzione” della presenza di Dio nella
vita dell’uomo attraverso la parola e l’azione di Gesù di
Nazareth.
Cambiamento
che mette in crisi e supera ciò che spesso è dato per acquisito e
consolidato: lo status quo sancito perfino dalla teologia ufficiale.
Per
Giovanni Battista che si trova in carcere, la reazione è di
perplessità ( 11, 3), per i leader e per gli abitanti delle città
del lago, talvolta di aperta ostilità.
il
Regno che Gesù manifesta consiste nel primato di amore per la gente,
soprattutto per chi è soggetto di esclusione, di oppressione e a
motivo di doveri e controlli imposti da chi domina. Per Gesù ogni
forma di comportamento codificato e di controllo oppressivo delle
persone va semplicemente destrutturato a cominciare dalla sua
legittimazione teologica. In altre parole Gesù non crede che Dio sia
come i potenti, anche se loro continuano a chiamarlo “onnipotente”.
In realtà proiettano su di lui quello che loro vorrebbero essere.
Egli
perciò sceglie come destinatari del suo messaggio “gli affaticati
e gli oppressi”, gli schiacciati dalle regole di chi non le tocca
neppure con un dito.
25
In quel tempo Gesù disse:
«Riconosco
a te, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto
queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.
26
Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza.
La
preghiera di Gesù, in questo brano, è esplicita, ha un contenuto
preciso. Come abbiamo detto, il clima è di perplessità e rifiuto
del suo messaggio. Ebbene, di fronte a ciò, Gesù non ricorre ad una
nuova strategia di convincimento per ottenere consenso ma si radica
nella preghiera.
Attraverso la preghiera ritorna a porsi in contatto con ciò che
piace a Dio, con il suo beneplacito. E per prima cosa lo riconosce:
“riconosco,
o Padre,…”.
Portiamo
ora l’attenzione sull’opposizione “ sapienti
e intelligenti - piccoli”.
I
primi, non vanno confusi con chi è particolarmente dotato a livello
intellettuale così, sotto la categoria della piccolezza, non vanno
messi i poco dotati, i sempliciotti, ecc. In altre parole, non si
tratta di categorie sociologiche, né psicologiche. L’opposizione
regge e trova il suo contenuto evangelico se intravediamo, nei primi,
quelli del potere, mentre, nei secondi, i sottomessi.
v.
27 “ “Tutto
mi è stato dato dal Padre mio : nessuno…”.
È una formula tecnica e solenne (cfr. Mt. 28, 18) attraverso la
quale la Chiesa delle origini riconosce la piena Signoria di Gesù.
Il vangelo induce a pensare una nuova e alternativa categoria di
potere ed esprime una nuova sintesi teologica: La via di Cristo non è
una semplice esortazione ascetico spirituale, è la via! Egli
manifesta Dio in nessun altro modo che questo. Per lui, dove non
esistono logiche di dominio, lì si trovano luoghi della rivelazione:
“...nessuno
conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non
il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo”.
Come
si i può infatti risalire a un padre se non attraverso il figlio?
Chi, in fondo, può manifestarlo adeguatamente? Se il figlio ha
scelto la via del non dominio, è perchè anche Dio si muove con lo
stesso stile.
Il
vangelo ci induce a riflettere seriamente su quale immagine di Dio
funziona in noi. Siamo certi che l'idea di “Dio onnipotente”,
così come la interpreta la cultura occidentale, corrisponda a quello
che Gesù ha manifestato di Dio? Perché, se davvero è colui che può
tutto, il passo di ritenere che egli sia in combutta con coloro che
schiacciano gli altri è assai breve.
28
“Venite
a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.
29
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e
umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita.
30
Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
La
conseguenza è passare da un modo di considerare Dio opprimente, a un
altro che, invece di sottomettere, promuove (giogo leggero
..sollievo… ristoro…)
Ciò
è possibile tramite l’adesione ad un CUORE (interiorità –
coscienza)
“Venite
a me, voi tutti... che sono mite e umile di cuore”
Mite,
ovvero radicato nella parola della promessa. “Rimani
tranquillo davanti al Signore e spera in lui, non t’irritare per
chi ha prospera la vita, per l’uomo che agisce con scaltrezza.
Trattieniti dall’ira e non cedere allo sdegno; non t’irritare:ti
porterebbe al male. Poiché saranno stroncati i malvagi, mentre
quanti sperano nel Signore erediteranno la terra”.
( Ps. 37) .
Gesù
afferma: “
Beati i miti perché erediteranno la terra”
(Mt. 5,5). I miti sono dunque coloro che non reagiscono, non per
ignavia, ma perché mantengono ferma la fiducia nel Signore e nella
sua promessa che vincerà su tutte le scaltrezze e i raggiri dei
potenti. In questo testo, Gesù colloca lui stesso tra queste persone
fiduciose e miti, miti perché fiduciose. I cuore mite è quindi una
coscienza fiduciosa e lungimirante. La calma e la mitezza derivano,
non dalla rassegnazione, ma dal vedere oltre l'immediato.
Umile,
cioè radicato nell’humus, nel terreno. Mentre il “giogo del
dominio” cade dall'alto e schiaccia, opprime, sfrutta, esclude,
elimina, condanna, Il “giogo
di Gesù”,
la sua parola, “la sua legge” promuove, esalta, sostiene
conforta, guarisce perché parte dall'essere vicino a chi è terra –
terra.
Aderire
al cuore mite ed umile di Cristo significa aderire al suo stesso io,
un io che ha il centro di sé nell'amorevolezza per gli altri. Qui si
trova leggerezza, sollievo, liberazione e dignità. Ristoro -riposo –
shalom.
***
Ricordiamo
davanti a te, o Signore che
In Myanmar è stata travolta
una miniera di giada, oltre cento le vittime. Colpiti soprattutto i
lavoratori irregolari, parte del mercato in nero che vale miliardi
di dollari.
Il Sudan è scosso da
proteste e tensioni sociali. Un morto e diversi feriti il bilancio
delle ultime manifestazioni.
La situazione sulla nave
Ocean Viking, con a bordo 180 migranti si sta deteriorando, alcuni
hanno perfino tentato il suicidio.
Furti
e danneggiamenti hanno colpito la cooperativa Valle del Marro che
coltiva i terreni confiscati alla 'ndrangheta nella
piana di Gioia Tauro.
Decine di morti anche in
Etiopia in seguito alle protesta per l'uccisione del popolare
musicista e attivista Hachalu Hundessa.
Dal 23 al 29 giugno sono
stati 618 i migranti intercettati in mare e riportati in Libia.
Signore,
abbi cura di noi: Kyrie eleison...
Aiutaci a custodire la
speranza
Dal Banco Alimentare parte
una nuova campagna per chi non ha cibo.
“Rete
che ascolta” è una iniziativa promossa dalla CEI per un nuovo
servizio di prossimità nel post coronavirus.
Il
papa ha inviato 2500 kit nella striscia di Gaza per effettuare test
contro il coronavirus
dopo il sinodo nasce la
Conferenza Ecclesiale Panamazzonica per dare risposte ecclesiali
alle sfide che riguardano la foresta amazzonica, i popoli indigeni
colpiti dall'industria estrattiva e dal coronavirus.
Entra nel vivo la causa di
beatificazione di don Tonino Bello. Vescovo di Molfetta e presidente
nazionale di Pax Christi, morto il 20 aprile del 1993.
Per
la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a
disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria
in excelsis Deo