Meditazione domenica XXVIa C - Monastero del Bene Comune

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sabato 24 settembre 2022

Meditazione domenica XXVIa C

 

Ricordiamo, o Signore, davanti a te

 Oltre 80 persone morte al largo della Siria. Tra le vittime principalmente donne e bambini. 

Iran, cinque vittime nelle proteste per la morte della giovane Masha arrestata dalla polizia morale a Teheran per aver indossato in modo inappropriato il velo islamico e poi morta in ospedale tre giorni dopo per i maltrattamenti subiti.

Myanmar, elicotteri sparano su una scuola: almeno 11 i bambini uccisi. Non è la prima volta che succede nel Paese da quando l'esercito ha preso il potere nel febbraio 2021.

È scontro, in Brasile, sugli indici di povertà. Oltre un sesto della popolazione (33,1 milioni) soffre la fame, 14 milioni in più rispetto al 2020, anno dello scoppio della pandemia.  Il dato è stato contestato seccamente dal ministro dell'Economia, Paulo Guedes.

 La Nigeria sta combattendo contro le peggiori inondazioni dell'ultimo decennio, con oltre 300 morti in 2022, di cui almeno 20 questa settimana, mentre le autorità hanno dichiarato che la situazione è "fuori dal nostro controllo".


Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison


Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza

Il Papa ad Assisi: serve una nuova economia che ascolti il grido dei poveri e della terra. Il Papa ad Assisi: serve una nuova economia che ascolti il grido dei poveri e della terra. "Voi siete chiamati a diventare artigiani e costruttori della casa comune, una casa comune che “sta andando in rovina”. Lo diciamo ed è così. Una nuova economia, ispirata a Francesco d’Assisi, oggi può e deve essere un’economia amica della terra e un’economia di pace. In effetti, quando alla comunità civile e alle imprese mancano le capacità dei giovani è tutta la società che appassisce. (...) Ma grazie a Dio voi ci siete: non solo ci sarete domani, ma ci siete oggi; voi non siete soltanto il “non ancora”, siete anche il “già”, siete il presente".

Nasce la "Scuola delle Arti e dei Mestieri" della Fabbrica di San Pietro. Nasce ufficialmente in Vaticano un percorso di formazione pensato per trasmettere alle nuove generazioni di artigiani il sapere tecnico degli antichi e le competenze necessarie per svolgere il proprio servizio nella Basilica Vaticana. Le lezioni avranno ufficialmente inizio a gennaio 2023, e saranno ammessi alla scuola un massimo di 20 partecipanti tra scalpellini, marmisti, falegnami, muratori e decoratori.

Sos clima. I giovani dei Fridays for future: «La politica non ci ascolta». Ritorna l’onda verde dei Fridays for future con lo sciopero globale in tutto il mondo Emanuele (portavoce del movimento italiano): tutti vogliono parlare con i giovani ma poi mancano i contenuti.

Dal 26 settembre al 3 ottobre una delegazione italiana di organizzazioni della società civile, guidata da Un Ponte Per e dal Movimento Nonviolento, sarà in Ucraina nell’ambito delle attività svolte dalla rete “Stop the War Now”. Tra gli obiettivi della missione il sostegno alle realtà nonviolente ucraine impegnate nella costruzione della pace. Tra gli obiettivi della missione quello di gettare le basi per stringere accordi di partenariato tra gli oltre 175 enti italiani che fanno parte della rete “Stop the War Now” e organizzazioni della società civile ucraini.


Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa del bene: A te la lode e la gloria, O Signore: Gloria in excelsis Deo



Padre, che conosci le necessità dei poveri e dei sofferenti e non abbandoni i deboli nella solitudine, liberà tutti noi dalla schiavitù dell’egoismo e rendici sensibili alla voce di chi invoca aiuto, e donaci una fede salda in Gesù. Tuo figlio risorto dai morti, che noi riconosciamo come nostro unico Signore. Amen


Am 6,1.4-7    1Tm 6,11-16 

  Lc 16,19-3

Gesù disse ai farisei:
«C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe.
Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: “Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma”.
Ma Abramo rispose: “Figlio, ricordati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi”.
E quello replicò: “Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento”. Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro”. E lui replicò: “No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno”. Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”».


***

Questa sezione del Vangelo di Luca sviluppa l’annuncio che il Regno annunciato da Gesù è una realtà in cui il discepolo avverte la chiamata di Dio a vivere la fraternità. Se il regno di Dio si compie nell’accogliere un Dio che salva amando, non è possibile prendervi parte chiudendosi agli altri.

Non si tratta come altre volte di una parabola come tutte le altre. È un racconto di sapore rabbinico, che peraltro troviamo solo in Luca come solo in Luca si trova la parabola dell'amministratore scaltro e altre tipiche di questi capitoli (15-16); un quadretto folkloristico dell’al di là, …il seno di Abramo…, una fiaba, insomma, raccontata dai rabbini.

Non intende essere una spiegazione del premio e del castigo della vita oltre la morte, né una condanna del ricco in quanto tale, perché ricco.

In qualche modo, questo racconto-parabola va inteso in continuità con il significato di quella precedente: là, si parlava di saper fare discernimento tra la ricchezza vera (una comunità di fratelli e sorelle che condividono il cammino di vita fidandosi del Signore e della sua Parola) e la ricchezza non vera, quella illusoria di chi si vede al sicuro nel capitale che riesce ad accumulare.

Il personaggio del ricco rappresenta chiunque imposta il senso del vivere a partire dalla ricchezza del possesso, di ogni possesso, compreso quello di un certo perbenismo; insomma, di chi vive chiuso su se stesso perché con quello che ha basta a se stesso. È la follia dell’idolo dell’ego che, alla fin fine, porta dentro il germe della propria catastrofe, se pensiamo che anche in natura non esiste alcun essere che non sia in qualche modo legato agli altri, che non si faccia carico della vita degli altri esseri. Il personaggio principale del presente racconto, contrariamente all'amministratore scaltro, non ha provveduto a cambiare registro in vista del futuro.

L'argomentazione di fondo viene anche qui ribadita: ciò che sembra fallimentare, cioè il povero, ha la consistenza di un nome, Lazzaro, significa “il Signore è il mio aiuto”, ciò invece che sembra essere molto consistente, è anonimo: il ricco e il suo modo di essere sono inconsistenti.

Il brano rappresenta la drammatizzazione di un capovolgimento che rischia di non essere capito eppure avviene ed è reale.

Quelli che comunemente sono considerati valori, per cui molti ritengono di dovervi dedicare le migliori energie, quali la ricchezza, l'eleganza, la reputazione, il successo, il benessere (indossava vestiti di porpora e di lino e ogni giorno si dava a lauti banchetti – uno stile di vita che rende l'idea di spensieratezza) non sono valori; non sono tali da meritare la consegna del nostro cuore; verranno messi a K.O. Perché questo capovolgimento, perché questi valori verranno messi a KO?

Perché “morì anche il ricco”.

Si può pensare che queste parole facciano eco a quanto viene detto all'inizio del vangelo di Luca nel cantico del Magnificat: “Ha rovesciato i potenti dai troni e ha innalzato i miseri”.

E qui Luca si ricollega all’altro racconto, quello del Capitolo 12, dove anche là il ricco si propone di godere dei beni per molti anni e non si lasciava misurare dal limite della fine: stolto, questa notte ti verrà chiesta la vita!

Ecco in questo senso le cose che noi chiamiamo valori assoluti vengono capovolte, nel senso che alla fine tutto viene misurato dal limite che manda in frantumi ogni assoluto: “anche il ricco morì”.

Quanto viene poi detto nel racconto della fiaba di sapore rabbinico a proposito del dialogo che avviene nell’aldilà tra il padre Abramo e il ricco, altro non è che una drammatizzazione che mette in risalto l’impossibilità di mettere d’accordo la mentalità del Regno con il rifiuto della fraternità. In fondo la presenza di Lazzaro nell’economia del racconto ha lo scopo di ricordare la vocazione di ogni discepolo a diventare fratelli e sorelle; a cessare di vivere rivolti a se stessi per farsi carico gli uni degli altri. Diversamente è impossibile prendere parte alla mentalità del Vangelo

Tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi”

Allora, ascoltando Mosè ed i profeti, ovvero la Parola di Dio, i cinque fratelli che ancora se ne stanno spensierati e rimbecilliti, vengono/veniamo drasticamente riportati alla realtà: si ha una sola vita e questa, a dispetto di tutte le logiche dominanti, deve servire per realizzare il vivere bene assieme e non per l'ingrasso nell’indifferenza.

Attenti dunque a quell’accecamento che ha persino la possibilità di rendere inefficace la pasqua del Cristo: “Se non ascoltano Mosè ei profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”.


Salmo 145

Il Signore rimane fedele per sempre
rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri.
Il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,
il Signore protegge i forestieri.
Egli sostiene l’orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie dei malvagi.
Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione

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