Ricordiamo, o Signore, davanti a te
Yemen. Scaduta la tregua che era in corso da aprile, le forze governative registrano giĆ i primi attacchi dei ribelli Houthi. 17 milioni e mezzo di persone rischiano la fame, di cui 7,5 potrebbero cadere nella fase acuta della carestia.
Tra ottobre 2010 e febbraio 2019, il virus del colera aveva causato piĆ¹ di 820.000 casi e circa 10.000 morti ad Haiti. Ora il rischio di una nuova epidemia arriva mentre "la violenza delle bande continua a colpire Port-au-Prince e altre cittĆ e rende difficile l'accesso alle aree colpite dal virusā.
Almeno 15 detenuti sono morti e altri 20 rimasti feriti a seguito di una rivolta scoppiata in una delle piĆ¹ grandi prigioni dell'Ecuador. Il carcere ospita circa 4.300 detenuti ed ĆØ uno dei piĆ¹ grandi dell'Ecuador. Da febbraio 2021 la struttura ĆØ stata teatro di sette massacri tra prigionieri, che hanno visto la morte di oltre 400 persone.
"Un barcone dell'emigrazione clandestina ĆØ stato preso di mira da razzi Rpg, provocando il decesso di oltre 15 migranti", alcuni dei quali "morti bruciati": lo scrive un media locale, Sabrata Online, dell'omonima cittĆ costiera dell'ovest della Libia. Secondo indiscrezioni rilanciate da un altro media, le vittime sono migranti coinvolti in una disputa tra due gruppi rivali di trafficanti di esseri umani. Un accreditato analista ha scritto invece su Twitter che ĆØ stato "un attacco compiuto da trafficanti di esseri umani contro migranti che tentano di operare indipendentemente da loro".
Ha causato finora 39 vittime la prima epidemia di colera degli ultimi dieci anni di guerra in Siria. La popolazione ĆØ stremata da anni da carenza di acqua potabile e da altri effetti diretti e indiretti del conflitto armato, come la distruzione delle infrastrutture idriche.
Il bilancio delle vittime dell'attacco in un asilo nido thailandese ĆØ salito ad "almeno 30", tra cui 23 bambini. L'aggressore ha sparato e accoltellato bambini e adulti e ora ĆØ in fuga, ha detto la polizia.
Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison
Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza
Ai partecipanti al Convegno della Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice su āCrescita inclusiva per sradicare la povertĆ e promuovere lo sviluppo sostenibile per la paceā, Solo con un nuovo sguardo sul mondo, ādi chi vede in ogni uomo e donna che incontra un fratello e una sorella da rispettare nella sua dignitĆ , prima che, eventualmente, un cliente con cui fare affariā, potremo lottare ācontro i mali della speculazioneā che āalimenta i venti di guerra. Non guardare mai nessuno dallāalto in basso ĆØ lo stile di ogni operatore di paceā. Il Papa sottolinea che ālo sviluppo ĆØ inclusivo o non ĆØ sviluppoā e che āla crescita inclusiva trova il suo punto di partenza in uno sguardo non ripiegato su di sĆ©, libero dalla ricerca della massimizzazione del profitto. La povertĆ non si combatte con lāassistenzialismoā.
Le Piccole Sorelle dei Poveri in Benin: la bellezza di servire i nostri vecchi rimasti soli. Fedeli all'apostolato della loro fondatrice Jeanne Jugan, le religiose in missione nel Paese africano hanno aperto due case per accogliere gli anziani indigenti o abbandonati. Offrono loro amore gratuito e si propongono di accompagnarli nella gioia fino all'incontro con il Signore.
Il primo ottobre scorso ĆØ suonata la campanella virtualmente per i 320 studenti ā tutti collegati via web - che parteciperanno alla sperimentazione: si tratta di trienni scolastici superiori che gli istituti possono decidere di attivare, costruendo insieme alla Cittadella della Pace un nuovo percorso educativo che rimetta al centro la relazione interpersonale e il sostegno dei giovani.
Lampedusa,
3 ottobre: nove anni dopo, il progetto per una cultura di solidarietĆ
nella
Giornata della Memoria e dell'Accoglienza, in ricordo del
naufragio del 2013 di un'imbarcazione carica di migranti. Nell'isola,
anche quest'anno iniziative di sensibilizzazione, come il programma
Welcome Europe che coinvolge le scuole.
Per la bontĆ che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa del bene: A te la lode e la gloria, O Signore: Gloria in excelsis Deo
Guarisci anche noi, Signore, noi che abbiamo innalzato cartelli contro stranieri, contro diversi, contro immondi. Noi giudici di piĆ¹ ingiuste e spietate discriminazioni. Guariscici, facci ritornare alla tua Parola.
2Re 5,14-17 2Tm 2,8-13
Lc 17,11-19
11Lungo il cammino verso Gerusalemme, GesĆ¹ attraversava la Samaria e la Galilea. 12Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza 13e dissero ad alta voce: Ā«GesĆ¹, maestro, abbi pietĆ di noi!Ā». 14Appena li vide, GesĆ¹ disse loro: Ā«Andate a presentarvi ai sacerdotiĀ». E mentre essi andavano, furono purificati. 15Uno di loro, vedendosi guarito, tornĆ² indietro lodando Dio a gran voce, 16e si prostrĆ² davanti a GesĆ¹, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano. 17Ma GesĆ¹ osservĆ²: Ā«Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? 18Non si ĆØ trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, allāinfuori di questo straniero?Ā». 19E gli disse: Ā«Alzati e vaā; la tua fede ti ha salvato!Ā».
***
Possiamo vedere questo testo da angolature differenti. Partiamo dai verbi che indicano movimento.
Nellāandare verso Gerusalemme avvenne ā¦ Attraversava per mezzo la Samaria ā¦ vennero incontro a lui ā¦ andate dai sacerdoti ā¦ nellāandare furono purificati ā¦ avendo visto che ĆØ guarito ritornĆ² ā¦ cadde con la faccia presso i suoi piedi ā¦ alzati ā¦
La narrazione di Luca intende presentarci GesĆ¹ nel suo ruolo di Profeta itinerante. Tutto avviene sulla strada. Come dire: la Parola di Dio di cui GesĆ¹ ĆØ portatore non ĆØ vincolata ad una regione, ad un territorio, ad una cultura, insomma ad un sistema chiuso. Essa, come la semente gettata nel campo raggiunge tutti e in ognuno porta il frutto che deve portare. PerciĆ², ora ĆØ in Samaria, regione notoriamente scomunicata, ora in Galilea. Sembra quasi un andare a zig-zag. Eppure la meta ĆØ precisa: Gerusalemme, laddove accadrĆ quanto si puĆ² intuire fin da questo momento: una condanna a morte; una conclusione violenta.
Il Regno di Dio, cioĆØ il raggio della sua presenza e dellāazione di Dio nella vita delle persone, non ĆØ chiuso in un codice di un sistema monolitico di rigidi principi, non ĆØ unāistituzione politico sacrale visibilmente consistente e fortemente consolidata. Il Regno di Dio si muove e cammina secondo i movimenti della vita.
Il secondo punto di osservazioni ĆØ costituito dai soggetti del racconto. GesĆ¹ e i lebbrosi. Dal momento perĆ² che egli non si rivolge solo ai lebbrosi ma, nella seconda parte, fa delle considerazioni sul comportamento dei dieci lebbrosi, ĆØ lecito inserire nei soggetti del racconto anche il pubblico degli ascoltatori. E dunque, ĆØ lecito inserire anche noi tra i soggetti del racconto: cosa comprendiamo? Le cose dette in questo racconto, come ci riguardano?
Per avere piĆ¹ chiarezza circa i lebbrosi, ĆØ bene ascoltare i testi del Primo Testamento cui il nostro racconto allude.
Lv. 13, 45-46 Il lebbroso colpito da piaghe porterĆ vesti strappate e capo scoperto; velato fino al labbro superiore, andrĆ gridando: āImpuro, Impuroā. SarĆ impuro finchĆ© durerĆ in lui il male; ĆØ impuro, se ne starĆ solo, abiterĆ fuori dellāaccampamento.
Lv. 14, 2b-3 Egli (il lebbroso) sarĆ condotto al sacerdote. Il sacerdote uscirĆ dallāaccampamento e lo esaminerĆ : se la piaga ĆØ guarita nel lebbroso ā¦
I lebbrosi sono persone che stanno fuori. Lāessere fuori ĆØ la loro condizione di vita.
GesĆ¹ sta camminando verso Gerusalemme dove sarĆ ucciso fuori dalla cittĆ . GiĆ a Nazareth (Lc. 4) dopo lāepisodio della sinagoga, fu portato fuori dalla cittĆ dai suoi concittadini.
Luca vuole farci capire che GesĆ¹ ĆØ per gli estromessi e che lui pure ĆØ un estromesso. Il vangelo trova consistenza tra i paria. In effetti i lebbrosi si rivolgono a lui chiamandolo āmaestroā, titolo usato solo dai suoi discepoli. CiĆ² sta ad indicare che i suoi veri discepoli, quelli che lāascoltano, sono gli estromessi, i buttati fuori.
Il brano insiste sul decentramento. āAttraversata la Samaria e la Galileaā. Di per sĆ©, il punto di partenza da un punto di vista geografico, dovrebbe essere la Galilea (da nord in direzione sud). La Samaria casomai viene dopo. Qui invece Lc. pone come punto di partenza la Samaria. Non puĆ² non essere intenzionale. Si parte dalla Samaria perchĆ© il messaggio di GesĆ¹ prende le mosse da ciĆ² che ĆØ considerato religiosamente lontano.
Anche i lebbrosi sono considerati lontani perchĆ© non possono partecipare al culto, sono dunque impuri. Dio ĆØ distante da loro. Fuori dalla cittĆ , fuori cioĆØ dalla convivenza umana, e fuori dal tempio, fuori dalla religione, fuori dal raggio di azione di Dio ā¦ dis ā graziati, fuori dalla grazia.
La questione si gioca tutta intorno al puro ed impuro. Il punto di forza della religione fissata su questi parametri ĆØ la separazione tra chi ĆØ degno di incontrare Dio e chi no.
La relazione con GesĆ¹ invece abilita tutti allāincontro diretto con Dio. Infatti mentre stanno obbedendo alla sua parola di andare a presentarsi al sacerdote, ancora prima di arrivare, si trovano giĆ āpurificatiā. In poche parole, Luca vuole insegnarci che con GesĆ¹ non ĆØ piĆ¹ consentito creare separazione tra gli uomini in nome di Dio. Chi ĆØ discepolo di GesĆ¹ non ha bisogno di āvistiā speciali per stare con Dio e, conseguentemente, con la comunitĆ dei fratelli e sorelle.
Lāultima parte, incentrata attorno ai nove che non fanno ritorno e lāuno che invece ritorna da GesĆ¹, il quale non va al tempio anche perchĆ© ne ĆØ giĆ fuori, essendo uno scomunicato Samaritano. Non ĆØ che la presentazione della figura del discepolo, del cristiano!
Egli torna, cadde presso i piedi di GesĆ¹ (prostrazione adorazione), rende grazie (eucariston - fa eucaristia) viene rialzato (risorto), salvato dalla fede. Tutte espressioni che alludono alla vita battesimale ed eucaristica del cristiano. Il riferimento tipologico del cristiano ĆØ un samaritano scomunicato, uno che non puĆ² essere piĆ¹ fuori di cosƬ.
I piĆ¹ vicini al Vangelo sono i piĆ¹ lontani, i meno inquadrati. Chi segue GesĆ¹ ĆØ destinato ad uscire dal tempio, da ogni tempio, per nutrirsi di vangelo nella vita concreta, quella che avviene lungo la strada.
Salmo 98 (97)
Cantate al Signore un canto nuovo,
perchƩ ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo.
2 Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
3 Egli si ĆØ ricordato del suo amore,
della sua fedeltĆ alla casa dāIsraele.
Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
4 Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni!
5 Cantate inni al Signore con la cetra,
con la cetra e al suono di strumenti a corde;
6 con le trombe e al suono del corno
acclamate davanti al re, il Signore.
7 Risuoni il mare e quanto racchiude,
il mondo e i suoi abitanti.
8 I fiumi battano le mani,
esultino insieme le montagne
9 davanti al Signore che viene a giudicare la terra:
giudicherĆ il mondo con giustizia
e i popoli con rettitudine.