Meditazione domenica Corpus Domini A - Monastero del Bene Comune

NEWS

Home Top Ad

Post Top Ad

sabato 10 giugno 2023

Meditazione domenica Corpus Domini A

 


Ricordiamo, O Signore, davanti a te

Senegal. È stata riportata la morte di almeno 16 persone e oltre 350 feriti nelle violenze scoppiate a seguito della condanna a due anni di reclusione del leader dell'opposizione Ousmane Sonko.

A dispetto delle buone notizie sul calo della deforestazione in Amazzonia, la situazione è opposta nel Cerrado dove gli avvisi di deforestazione sono cresciuti dell'83% il mese scorso.

Migliaia di case inondate, almeno 42 morti, 11 dispersi e 85 feriti. È questo il tragico bilancio dei danni provocati finora dalle piogge torrenziali che hanno colpito Haiti nel fine settimana.

Quattro migranti clandestini, tra cui una donna e il suo bimbo, sono morti e altri 22 sono dispersi dopo che un'imbarcazione è affondata al largo a ovest di Algeri.

     In un ospedale israeliano è deceduto un bambino palestinese di due anni e mezzo, Mohammad al-Tamimi, colpito accidentalmente da un proiettile alla testa durante uno scontro a fuoco notturno fra soldati israeliani e miliziani palestinesi. Nell'incidente è rimasto ferito in modo grave anche il padre Haitham, di 40 anni.

Ottanta studentesse sono state avvelenate e ricoverate in ospedale nel nord dell'Afghanistan. Si è trattato di attacchi separati in due scuole primarie vicine tra loro, colpite una dopo l'altra.

Scontri lungo la linea di demarcazione fra Israele e Libano alle pendici del Monte Dov (nelle vicinanze delle cosiddette fattorie Shaba). Lo ha riferito la radio pubblica israeliana Kan secondo cui le tensioni nella zona sono iniziate nei giorni scorsi quando Israele ha iniziato ad elevare una barriera di separazione. Agricoltori libanesi, secondo l'emittente, hanno cercato oggi di ostacolare con la forza quei lavori e i soldati hanno fatto ricorso a mezzi di dispersione di dimostranti.

 Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison

Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza

Trenta Premi Nobel a San Pietro per invitare il mondo alla fratellanza. È ricco di eventi il Meeting mondiale sulla Fraternità Umana che si è svolto ieri a Roma e in altre otto piazze nel mondo. La mattina si sono incontrati cinque gruppi di lavoro, tra cui quello con numerose personalità insignite dalla prestigiosa onorificenza svedese e nel pomeriggio hanno presentato un documento e lanciato una raccolta di firme per la fraternità universale.

Sono stati trovati vivi quattro bambini sopravvissuti ad un incidente aereo avvenuto il primo maggio scorso nella selva del Guaviare del dipartimento di Caquetà, in Colombia

In occasione dei 170 anni del passaggio da questa vita al Padre di San Gaspare Bertoni, fondatore degli Stimmatini, la gente del Monastero del Bene Comune di Sezano fa festa per esprimere la gioia dell’amicizia che in questo luogo si condivide con tutti.

Roccella Jonica, piccolo comune della Locride, è diventato il simbolo dei flussi migratori ma anche della bella accoglienza. La Caritas, l’Ufficio Migrantes della diocesi di Locri Gerace hanno seguito più di 4700 persone tramite il centro d’ascolto, grazie anche alla firma di un protocollo d’intesa con due enti del territorio impegnati nell’accoglienza.

Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa del bene: A te la lode e la gloria, O Signore: Gloria in excelsis Deo



Solo chi mangia il tuo pane, Signore, dell'altro pane ne fa parte ai fratelli. Donaci sempre il pane, che mentre sazia l'anima, dispone il cuore a farsi pane per la fame degli altri. Amen


Dt 8,2-3.14-16      1Cor 10,16-17  

 Gv 6,51-58

51 Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo”.

52 Allora i Giudei si misero a discutere tra di loro: “Come può costui darci la sua carne da mangiare?”.

53 Gesù disse: “In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita.

54 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno.

55 Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. 56 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui.

57 Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me.

58 Questo è il pane disceso dal cielo, non come quello che mangiarono i padri vostri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno”.

***

La Parola del Signore che oggi la Chiesa ci consegna si fa accanto a ciascuno di noi con espressioni di forte concretezza: Pane, cibo, bevanda, corpo, carne, sangue. La semplice essenzialità del mangiare insieme, del nutrirsi. Il nostro ritrovarci attorno al Signore per camminare con lui è semplice come il pane, semplice come stare in famiglia attorno ad un tavolo. Molti discepoli e discepole del Signore, anche ai nostri giorni, ci consegnano la testimonianza di saper recuperare la semplicità dei gesti dello stare insieme, in modo che nessuno si senta più importante di altri, nessun monopolista della verità. Siamo semplicemente Chiesa, semplice ed essenziale Comunità del Signore. Comunità di donne e uomini, piccoli e poveri perché oggi, domani e dopo abbiamo sempre bisogno di nutrimento, di crescita, di intelligenza, di amore, di amicizia, di fraternità, di perdono. Avremo sempre bisogno di quel pane di vita che rende eterna la vita.

Esiste tuttavia un pane che invece di dare vita comunica morte perché non dona vita, fraternità, dignità e giustizia, ma viene trattenuto solo da pochi per ottenere sicurezza. Questo pane non alimenta ma fa ingozzare, fa crepare.

Nel VI° capitolo di Giovanni è un continuo richiamo ad Es. 16, il racconto della manna, anch’esso in un clima di mormorazione. Rievocando le mormorazioni del racconto di Esodo che suonavano così: "Il Signore è in mezzo a noi si o no?”, si potrebbe parafrasare il parlottare dei capi giudei così: “In uno come Gesù, Dio è in mezzo a noi si o no?!”.

"51 Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo”.

Questo pane è l'amore che sostiene la vita della gente perché ama la vita dell’uomo fino ad abbassarsi per condividerne le sorti estreme. È appunto un pane che discende.

Non bisogna mai dimenticare che l’eucaristia conduce ad assimilare la stessa logica di discesa, di Kenosi-svuotamento-spogliazione del Signore Gesù.

Passaggio successivo:

il pane viene identificato con la “MIA CARNE”.

In un primo momento, almeno secondo la nostra sensibilità, sembrerebbe che le parole di Gesù possano essere equivocate quasi come una proposta di cannibalismo; qualcosa insomma di raccapricciante. Spesso, in base a questo equivoco, si è data spiegazione del successivo rifiuto sia dei giudei che dei discepoli. A mio modo di vedere, una simile interpretazione è riduttiva e banale.

Il termine “carne” va inteso in senso semitico, vale a dire l'esistenza umana nel suo aspetto di debolezza e precarietà. È quindi chiaro che con questo termine Gesù intende alludere al mistero della sua morte, quale espressione radicale ed estrema di precarietà e debolezza, debolezza che si manifesta appunto nel suo morire.

In altre parole, egli alimenta e sostiene la vita degli altri donando la sua fino alla morte.

La reazione perciò dei capi giudei, ed in seguito lo sconcerto dei discepoli, è molto logica:

Come la debolezza comunicare nutrimento?

È una questione che chiama tutti a prendere posizione di fronte a Gesù.

Ha torto o ha ragione? È la verità o un’illusione? Un altro avanzamento: al pane e poi alla carne, si aggiunge ora il “SANGUE”.

54 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue...

Il riferimento alla passione e morte non può essere più esplicito. In altre parole mangiare la carne (esistenza donata) e bere il sangue (la morte del Signore) significa nutrirsi della sua vicenda che lo ha portato a morire di quella morte, interiorizzare nella propria esistenza il mistero della pasqua. Ecco cosa significa lo risusciterò nell’ultimo giorno: L’ultimo giorno è il giorno di Cristo nella sua glorificazione… Adesso è l’ultimo giorno in cui la Pasqua del Signore è definitivamente compiuta. Ora, chi è con Cristo vive da risorto.

La prospettiva, anche in questo frammento di catechesi eucaristica, è quella che vede il discepolo come colui che alimenta il proprio cammino di vita con la vita stessa di Gesù, con la vita stessa che è Gesù.

Come il pane della mensa, una volta assimilato dall’organismo, si trasforma in energia, così chi si nutre di Gesù, delle sue scelte, dei suoi dinamismi e delle sue parole, assumerà atteggiamenti evangelici nella sua esistenza.


Dal Salmo 147

Celebra il Signore, Gerusalemme,

loda il tuo Dio, Sion,

perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte,

in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli.

Egli mette pace nei tuoi confini

e ti sazia con fiore di frumento.

Manda sulla terra il suo messaggio:

la sua parola corre veloce.

Annuncia a Giacobbe la sua parola,

i suoi decreti e i suoi giudizi a Israele.

Così non ha fatto con nessun’altra nazione,

non ha fatto conoscere loro i suoi giudizi.


Post Bottom Ad

Pages