Meditazione 1a domenica di quaresima B - Monastero del Bene Comune

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sabato 17 febbraio 2024

Meditazione 1a domenica di quaresima B

 


Ricordiamo davanti a te, o Signore

Il Brasile ha raggiunto 512.353 casi probabili di dengue, secondo gli ultimi dati diffusi dal ministero della Salute. Solo quest'anno sono stati confermati 75 decessi dovuti alla malattia e altri 350 sono sotto inchiesta.

La situazione nell'ospedale Nasser di Khan Yunis attaccato dalle forze israeliane è "catastrofica e molto pericolosa". Lo ha detto alla Bbc il direttore del nosocomio, Nahed Abu-Teima. Gli unici pazienti rimasti, spiega, sono "ammucchiati nei reparti" e "in estremo pericolo". questi pazienti non possono muoversi o non possono camminare", aggiunge, lanciando un appello all'Onu e alla Croce Rossa affinché "salvino questi pazienti malati" e gli operatori ospedalieri rimasti intrappolati.

La polizia indiana ha usato i gas lacrimogeni per cercare di disperdere migliaia di agricoltori che stanno marciando su New Delhi in una protesta per chiedere un prezzo minimo per i prodotti agricoli dopo il fallimento dei colloqui con il governo federale.

Tragedia del lavoro in un cantiere di Firenze: tre morti, tre feriti e due persone non ancora ritrovate. È il terribile bilancio del crollo verificatosi ieri mattina alle alla periferia nord della città, dove è in corso la costruzione di un supermercato. Uno degli operai scampati con le lacrime agli occhi dice con la voce rotta: «Ho avuto tanta paura, Ho visto il crollo, non ho voglia di parlare, so solo che stasera almeno un padre di famiglia non tornerà a casa». Sotto accusa il sistema degli appalti. Da gennaio 2024 sono 145 le morti sul lavoro nel nostro Paese.

Costretti a lavorare undici ore al giorno, per tutta la settimana, picchiati con la cinghia se per la fatica si sedevano un attimo o lasciati senza cure dopo un malore. Così lavoravano “in avvilenti condizioni”, dieci braccianti immigrati, veri e propri schiavi della terra, senza diritti, scoperti dai carabinieri dai carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Caserta. Indagati quattro imprenditori agricoli di Marano di Napoli.

Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison...


Aiutaci a custodire la speranza

Martedì 13 febbraio, al termine dell’incontro per celebrare i Patti Lateranensi, il cardinale Parolin su ciò che sta accadendo a Gaza ha ribadito la «condanna netta e senza riserve di ogni tipo di antisemitismo», ma al tempo stesso ha reiterato la «richiesta perché il diritto alla difesa di Israele che è stato invocato per giustificare questa operazione sia proporzionato e certamente con 30 mila morti non lo è». «Credo che tutti siamo sdegnati per quanto sta succedendo, per questa carneficina, ma dobbiamo avere il coraggio di andare avanti e di non perdere la speranza».

Sport e fratellanza, a un giovane della Tanzania la Zanzibar Cup, Il 16.enne Lukman Mohamm. Cinque le nazioni partecipanti - Tanzania, Italia, Francia, Repubblica Ceca e Lituania - che si sono sfidate in segno di fraternità.

Camerun, le suore della Carità in lotta contro povertà, prostituzione, malaria, tbc e portano avanti un centro di formazione femminile “la scuola apre gli occhi a queste ragazze, che cominciano a riflettere”, a quel punto a casa non riescono più a farle sposare prima del tempo, inoltre, una volta resesi indipendenti, è difficile farle cadere nella prostituzione.

Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Misericordias Domini in aeterno cantabo.


Figlio di Dio tentato come noi, donaci la forza di resistere come te alle nere aggressioni del male e salvaci dagli scoraggiamenti: ti chiediamo un cuore nuovo e una mente nuova per credere nel Vangelo: Il tempo si compia anche in noi e venga finalmente il Regno. Amen


Gen. 9, 8-15; 1Pt. 3, 18-22

Mc. 1, 12 -15

lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano.
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».

***

I racconti che precedono la narrazione biblica del diluvio (prima lettura) evidenziano una progressiva degenerazione dei rapporti dell’umanità con Dio. Il linguaggio e l’immagine del diluvio sottendono la convinzione che in certe situazioni non rimanga altra soluzione che azzerare tutto. Ecco il diluvio che “copre ed annienta ogni carne”.

Di fronte ai problemi e alle sfide collettive e personali che ogni giorno si affacciano al nostro orizzonte, le scorciatoie delle soluzioni radicali ci sembrano le più adatte. La più evidente è sotto gli occhi di tutti: alla violenza si risponde con azioni di forza. L’altro che rappresenta un male per me va possibilmente eliminato. Così, nei rapporti interpersonali si rischia di cedere alla tentazione dei diktat, del qui ci vuole un capo che metta ordine punto e basta, piuttosto che percorrere la faticosa via del dialogo che sembra produrre solo inutili lungaggini.

Con il linguaggio del mito dalle tinte arditamente umane, la Scrittura ci presenta una situazione nella quale anche Dio sembra cedere alla tentazione di risolvere i problemi con il ricorso alla forza del potere. Perciò, di fronte ai mali dell’umanità, non trova di meglio che azzerare tutto o quasi tutto con l’intenzione di ricominciare una nuova storia. Solo alla fine, secondo modi di dire piuttosto poetici, egli si rende conto che “azzerare” non è la strada giusta.

La via giusta invece è quella dell’alleanza, del cercare e creare sempre nuovi legami. Come dire: di fronte ad umanità corrotta, persa nei sentieri della degenerazione, comprende che un’azione di forza non porta da nessuna parte. L’umanità invece, di forte al suo male, necessita di un sempre rinnovato supplemento di amore, di prossimità, di cura. Questo è lo stile di Dio... che alla fine esce dalla prima lettura. Perciò, la Parola giudica tale strategia talmente efficace da rendere bella e armoniosa anche la realtà che circonda l’uomo: “la mia alleanza con voi e con ogni essere vivente che è con voi”.

Quando Israele medita e fissa per iscritto queste parole, ha al suo attivo l’esperienza molto dolorosa di un esilio e di una faticosissima ricostruzione, paragonabili ad un vero e proprio diluvio. Si attraversano a volte delle prove che ti mettono sottosopra, che ti sconvolgono, ti disorientano: tutto sembra perduto: cose, valori, persone, rapporti, istituzioni…sono quei momenti in cui è facile buttare tutto all’aria, azzerare tutto.

Ma proprio in quei momenti, la voce dei profeti, veri angeli messaggeri del Signore, ha ridato forza al popolo per vivere nuovi legami con Dio e con gli altri. Il ministero dei profeti maturerà nel cuore della gente l’attesa della Nuova alleanza, l’attesa di rapporti rinnovati dal di dentro, dal cuore.

Dio quindi ha scelto la via della promozione umana, non la forza della costrizione, né la minaccia, ma la forza dell’amore che dal di dentro guarisse le durezze dell’umanità.

E Gesù che sceglie?

Gesù viene “sospinto” dallo Spirito nel deserto. È un’espressione che indica un’urgenza fortemente avvertita interiormente da lui.

La tentazione di Gesù non è identificabile con le inclinazioni verso le passioni quali espressioni dell’umana debolezza. Gesù viene sospinto nel deserto “per essere tentato” - il verbo ha anche il significato di “essere esaminato”. La tentazione, allora, consiste in una decisione da prendere: se stare dalla parte di Dio oppure dall’altra parte, quella di chi vuole dominare sugli altri, magari in nome di Dio a fin di bene.

Gesù è in un deserto popolato da presenze. C’è Satana, l’avversario per eccellenza, la personificazione dell’opposizione al piano di Dio. Se il piano di Dio è compassione e vicinanza all’uomo, l’azione di Satana fa leva sulle proposte di potere e di dominio.

È a questa ideologia di potenza che s’aggiunge l’altro elemento simbolico delle “fiere”. Nel libro di Daniele, al capitolo 7°, si parla di bestie terribili, una più feroce dell’altra. Esse rappresentano le superpotenze mondiali dell’epoca che dominano, vincono, uccidono e stritolano pur di mantenere la loro posizione di predomino e di forza. Sono immagini che descrivono molto acutamente anche i dinamismi delle potenze odierne. Satana dunque per opporsi al piano di Dio ha degli emissari: i poteri forti che riscontriamo nella struttura sociale e religiosa del tempo di Gesù e di ogni epoca.

Se così, va da sé che il deserto, il deserto che esprime una costante tentazione nella vita di Gesù altro non è che il contesto nel quale si trova a lottare e portare avanti la sua vicenda. È il mondo con cui egli ha a che fare. È un deserto perché non c’è spazio per la vita. Proprio quel mondo, infatti, distribuisce morte e, con la morte, raggiungerà anche Gesù.

Ma, accanto alle fiere, ci sono anche gli angeli che lo servono. È una delicata pennellata dell’evangelista per anticiparci la presenza di discepoli e discepole che fin dall’inizio e lungo i secoli sono al servizio dell’opera di Gesù.

Uomini e donne che si avvicinano alla gente non con spirito dominio, ma di servizio per far crescere in tutti la dignità, il rispetto, la giustizia, l’amore, in una parola, il Regno Dio.

Se abbiamo occhi per vedere, sono questi i segni evidenti che il Signore ci ama, non ci lascia in balia di noi stessi; i segni che “il tempo s’è fatto pieno”, vale a dire opportuno per aderire al disegno e allo stile di Dio con una rinnovata passione.


Salmo 24

Fammi conoscere, Signore, le tue vie,

insegnami i tuoi sentieri.

Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi,

perché sei tu il Dio della mia salvezza.

Ricordati, Signore, della tua misericordia

e del tuo amore, che è da sempre.

Ricordati di me nella tua misericordia,

per la tua bontà, Signore.


Buono e retto è il Signore,

indica ai peccatori la via giusta;

guida i poveri secondo giustizia,

insegna ai poveri la sua via.


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