Meditazione Domenica Va di quaresima C - Monastero del Bene Comune

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sabato 5 aprile 2025

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Meditazione Domenica Va di quaresima C

 

primavera25

Ricordiamo davanti a te, o Signore

Myanmar, emergenza per 20 milioni di persone. Sale intanto il bilancio del sisma, arrivato a oltre 3.100 vittime.

Gaza, nuova offensiva israeliana. Giornata di pesanti attacchi israeliani giovedì 3 aprile, nella Striscia: uccise 112 persone, molte delle quali in una scuola usata come rifugio.

A Gaza forni chiusi, la popolazione è senza pane. Intanto Israele espande le operazioni militari e bombarda una clinica dell’Unrwa a Jabalya provocando almeno 19 morti.

Etiopia: 8 milioni di bambini senza istruzione a causa dei conflitti. Più di 3.700 scuole sono chiuse o distrutte. Vengono perpetrati crimini contro insegnanti ed educatori: detenuti, cacciati e uccisi dai ribelli per impedire ai bambini di ricevere un’educazione da un governo che intendono sconfiggere.

L'Ong Mediterranea ha pubblicato sui social un video diffuso da Refugees in Libya di un bimbo che vaga solo nel deserto Sahara. Scalzo, cammina tra le dune in una zona fra Libia e Ciad. "Non era protetto tra le mura di casa né tra le braccia di un genitore ma solo in mezzo al deserto. Il bambino non ha commesso alcun crimine. La sua unica colpa è di essere nato con la pelle nera nel posto sbagliato, nel momento sbagliato. Il suo unico crimine è essere povero in un sistema progettato per cancellare i poveri", scrive l'Ong.

Conflitto tra minatori in Bolivia, sei morti in un attentato. Un cantiere attaccato con la dinamite, sei dispersi. "Ci hanno attaccato con la dinamite, volevano distruggere i nostri macchinari ma c'era anche un camion cisterna pieno di combustibile diesel che è esploso", ha dichiarato il testimone.

Migliaia di persone hanno manifestato nella capitale di Haiti, Port-au-Prince, contro gli attacchi delle gang e l'insicurezza generale, chiedendo alle autorità di adottare misure per contrastare la crescente ondata di violenza, che nel 2024 ha causato oltre 5mila morti secondo i dati dell'Onu.

   Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison

Aiutaci a custodire la speranza

Una neonata è stata trovata tra i rifiuti dagli spazzini nella Zona Nord di Rio de Janeiro e portata all'ospedale di maternità Herculano Pinheiro, a Madureira. Gli addetti alla nettezza urbana hanno filmato il momento in cui la piccola è stata salvata: nel video si vede il bidone della spazzatura che si trovava già nel compattatore del camion. Lo spazzino che l'ha trovata, Samuel da Silva Santos, ha raccontato che inizialmente aveva pensato che si trattasse di una Reborn Doll, una bambola molto popolare, e aveva pensato di portarla a sua figlia. Quando l'ha presa in braccio si è però reso conto che era una neonata viva. Ora ha intenzione di adottarla.

Usa. I movimenti in piazza per dire a Trump «giù le mani» da diritti e democrazia. Sabato la prima manifestazione nazionale di massa dall'insediamento del nuovo esecutivo. Promossa da oltre cento organizzazioni, ha ricevuto almeno 250mila adesioni. Eventi in tutti i 50 Stati. Riuniti nel movimento nazionale "Hands Off!", i movimenti si prefiggono di portare in piazza quegli americani che si ritengono lesi nei loro diritti di lavoratori, consumatori, cittadini immigrati, donne o minoranze

Il Gelsomino”, una casa a Roma in aiuto delle famiglie dei bambini malati

Una comunità di volontari si adopera per accogliere e sostenere famiglie che hanno i loro figli in cura all’Ospedale Bambino Gesù. “Ogni giorno i volontari sono qui se abbiamo bisogno di qualcosa. La speranza della guarigione sta sempre nel nostro cuore, ogni giorno, ogni minuto”, racconta la madre di un bambino malato di leucemia

Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Misericordias Domini in aeternum cantabo



Effondi il tuo Santo Spirito sulla tua Chiesa, o Signore, affinché sappia dirti grazie con il cuore stesso dell'adultera e sentirci tutti come lei quando le dicesti: "Donna va' in pace". Amen


Is 43,16-21     Fil 3,8-14   


Gv 8,1-11

1 Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. 2Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro. 3Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e 4gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. 5Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». 6Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. 7Tuttavia, poiché insistevano nell'interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». 8E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. 9Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. 10Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». 11Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch'io ti condanno; va' e d'ora in poi non peccare più».


***

Cinque volte troviamo nel Vangelo di Giovanni questa parola “Donna”: alle nozze di Cana, nell'incontro con la samaritana, qui al capitolo 8, al momento della croce così si rivolge alla madre ed infine così viene chiamata Maria di Magdala quando lo incontra nel giardino come Signore risorto. Mi sembra tipico di Giovanni indicare con questo termine sia la comunità del popolo d'Israele, sia la comunità umana, l'umanità, sia la Chiesa. Quella “Donna” allora va considera, in dissolvenza, come l’immagine simbolica della comunità umana.

Sullo sfondo di questo racconto sta il confronto sempre più teso e conflittuale tra Gesù e l’apparato teologico-religioso del tempio.

L’alternativa è proposta dall’autore in modo scenico nel presentare la persona di Gesù “seduto che ammaestrava” e tutto ciò all’interno di quello spazio religioso che è il tempio.

È dunque evidente l’intenzione teologica di chi scrive: Gesù è come Mosè, Gesù è il compimento del tempio, ossia il nuovo spazio esistenziale per incontrare Dio. D’accordo. Ma come?

Prima di tutto non va trascurato una particolarità di tipo cronologico: “di buon mattino”. Immediatamente attraverso questo particolare veniamo immessi nel clima pasquale della risurrezione, il clima della vita nuova. Tutti i racconti pasquali, dall’esodo a quelli del Nuovo Testamento, offrono sempre questa coordinata temporale “di buon mattino”, ossia quel momento in cui la notte sta per cedere il posto alla luce del giorno. Al di là della simbologia poetica, i testi descrivono l’esperienza esistenziale di un passaggio dalla cupa tristezza di una vita oppressa alla luminosa gioia di una vita liberata. La testimonianza dei Vangeli è concorde nel presentare così il nuovo e ottavo giorno della risurrezione. Dunque l’evangelista attraverso la narrazione di questo episodio intende metterci in contatto con la novità dell’esperienza cristiana.

Ogni religiosità impiantata sulla vecchia rigidità della regola senza partire dall’esistenza delle persone si manifesta ipocrita fin dall’inizio. È infatti la donna soltanto ad essere condotta nel centro di quell’assembramento per essere lapidata. Ma, fino a prova contraria, per commettere un adulterio occorre essere in due, tanto più se il fatto è stato registrato in flagrante. E il maschietto dove sta?

L’intenzione di un confronto tipo disputa è esplicita ed è pure sottolineata dal collocare nel centro la donna trovata colpevole. È infatti al centro che viene collocato l’oggetto della discussione sia esso una persona o un argomento o una cosa. (Quando, ad esempio, Gesù vuole dare la norma sulla piccolezza dei discepoli colloca al centro, ossia in mezzo a loro, un bambino quale misura di grandezza di coloro che fanno propria la logica del Regno).

Giungono dunque con pietre nelle mani e lui invece si sporca le mani con la terra: scrive per terra. Per terra, la stessa terra con cui Dio nell’atto creatore ha usato per impastare l’essere umano. L’uomo, l’umano, l’Adam, ossia il terreste.

Loro invece hanno solo le pietre. La stessa pietra su cui è stata scritta la legge: su tavole di pietra. Piano piano però, come afferma il profeta Ezechiele, anche il loro cuore è divenuto di pietra. Far funzionare cioè solo le dinamiche della pietra induce l’uomo a pietrificarsi, a diventare duro di cuore. Duro con gli altri e duro con se stesso nel senso di chiudere gli occhi perfino sulle proprie debolezze.

Gesù invece parla – scrive una legge – Parola che ha a che fare con l’essere umano – terra… la sua parola è una parola umana che accoglie le storie dure e sbagliate degli uomini e delle donne per rigenerarli a nuove prospettive di vita. Scrive per terra, non sulla pietra.

Il brano ci aiuta a comprendere la nostra stessa esistenza sotto il profilo dell’effetto terra o dell’effetto pietra. Vale a dire che intende educarci a comprendere che le pietre dei giudizi che coviamo dentro verso gli altri sono dei pesi anche per noi.

Infine, se all’inizio, attraverso la coordinata temporale del “mattino presto”, siamo stati indotti ad assaporare il clima pasquale, ora, alla fine il rimarco di tipo pasquale è affidato alla coordinata di ordine spaziale: Gesù si china e poi si alza. Si tratta dei movimenti tipici di abbassamento nella morte e di esaltazione nella risurrezione. Siamo in pieno mistero della pasqua. Mistero che è capace di rimettere in piedi e di riorientare ancora nella vita: “Va e non più peccare”; vai in modo sciolto e libero, senza pesi e condanne. È la parola che Gesù dice, non solo alla donna peccatrice ma anche alla donna – comunità – peccatrice, alla donna- umanità – peccatrice.

Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?”. Nessuno, se ne sono andati. Si sono lasciati sfuggire una formidabile occasione, infatti, se fossero rimasti, una volta lasciate cadere le pietre, pure loro potevano presentarsi con le loro colpe, le loro ferite, i loro peccati e godere di un perdono che rimette sempre in piedi, un perdono che fa vivere nuovamente. Peccato, davvero peccato per loro essersene andati. Se ne sono andai in fila indiana, dal più vecchio al più giovane, eppure avrebbero avuto la possibilità di alleggerirsi; di slanciarsi verso un’esperienza di vita più sciolta; di dilatare la propria umanità.

Il Signore recupera e rilancia nella vita. Una religione (un tempio) che non è capace di reintegrare nella vita è insipida e superata.



Salmo 125

Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion,
ci sembrava di sognare.
Allora la nostra bocca si riempì di sorriso,
la nostra lingua di gioia.

Allora si diceva tra le genti:
«Il Signore ha fatto grandi cose per loro».
Grandi cose ha fatto il Signore per noi:
eravamo pieni di gioia.

Ristabilisci, Signore, la nostra sorte,
come i torrenti del Negheb.
Chi semina nelle lacrime
mieterà nella gioia.

Nell’andare, se ne va piangendo,
portando la semente da gettare,
ma nel tornare, viene con gioia,
portando i suoi covoni.



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