Meditazione Domenica IVa di Pasqua – C - Monastero del Bene Comune

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sabato 10 maggio 2025

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Meditazione Domenica IVa di Pasqua – C

 


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Ricordiamo davanti a te, o Signore

Un'altra notte di tensioni tra India e Pakistan. Lo scontro va avanti via aerea attraverso il lancio di missili e droni. Tensione anche lungo la linea di controllo che funge da confine sul Kashmir. Nella parte indiana del Kashmir il bilancio è salito a 13 civili morti e 59 feriti.

Migranti, l’appello di Fatima: aiutateci in Libia è l’inferno. Mediterranea diffonde un video girato da una donna etiope arrestata dalle milizie libiche mentre attraversava il Mediterraneo e ora rinchiusa nel carcere libico di Zawiya con i suoi figli minorenni: “Quello che ci è successo in mare ha superato il livello di crudeltà umana, soffriamo la fame, la sete, stupri e violazioni dei diritti dei bambini”.

Israele pronto a occupare Gaza. Annunciata una massiccia operazione militare. Si profila un nuovo, anche se non immediato, esteso intervento israeliano nella Striscia. Ad annunciarlo, il primo ministro Netanyahu. Una notizia che ha messo in allarme le famiglie degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas. Intanto, si fa sempre più incandescente anche il fronte con lo Yemen, colpito da un violento raid.

Dopo il missile sparato dai ribelli dello Yemen, che ha colpito l’area del Terminal 3 dell’aeroporto di Tel Aviv causando sei feriti lievi, gli Houti denunciano raid aerei statunitensi contro la capitale Sana’a e minacciano altri lanci contro Israele.

L'Unione africana condanna l'attacco ad un ospedale di Medici Senza Frontiere in Sud Sudan. Il raid ha causato la morte di 7 persone e il ferimento di altre 20, tra cui un paziente della struttura e 2 operatori sanitari.

Ti preghiamo, o Signore, prenditi cura di noi: Kyrie eleison

Aiutaci a custodire e a discernere i germi della speranza

Leone XIV è il nuovo Papa: pace per il mondo, disarmata e umile. “La pace sia con tutti voi! Fratelli e sorelle carissimi, questo è il primo saluto del Cristo Risorto, il buon pastore che ha dato la vita per il gregge di Dio. Anch’io vorrei che questo saluto di pace entrasse nel vostro cuore, raggiungesse le vostre famiglie, a tutte le persone, ovunque siano, a tutti i popoli, a tutta la terra. La pace sia con voi! una pace disarmata e una pace disarmante, umile e perseverante. Proviene da Dio, Dio che ci ama tutti incondizionatamente. Ancora conserviamo nei nostri orecchi quella voce debole ma sempre coraggiosa di Papa Francesco che benediva Roma. Il Papa che benediva Roma dava la sua benedizione al mondo, al mondo intero, quella mattina del giorno di Pasqua. Consentitemi di dar seguito a quella stessa benedizione: Dio ci vuole bene, Dio vi ama tutti, e il male non prevarrà! Siamo tutti nelle mani di Dio. Pertanto, senza paura, uniti mano nella mano con Dio e tra di noi andiamo avanti. Siamo discepoli di Cristo. Cristo ci precede. Il mondo ha bisogno della sua luce. L’umanità necessita di Lui come il ponte per essere raggiunta da Dio e dal suo amore. Aiutateci anche voi, poi gli uni gli altri a costruire ponti, con il dialogo, con l’incontro, unendoci tutti per essere un solo popolo sempre in pace. Grazie a Papa Francesco!

Mozambico, proteggere i piccoli migranti da fame e sfruttamento. Accogliere, proteggere, promuovere, integrare: i verbi di Papa Francesco sono i pilasti dell'azione delle suore scalabriniane del Centro João Batista Scalabrini per difendere dallo sfruttamento i ragazzini e le ragazzine di Ressano Garcia, cittadina al confine tra Mozambico e Sudafrica.

Migranti. Sono in tutto 190 le persone soccorse lungo la rotta del Mediterraneo centrale e ora a bordo della nave Ong Sea Watch 5. Si tratta di due distinte operazioni avvenute nelle ultime 24 ore e che hanno messo in salvo uomini, donne e bambini.

Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria in excelsis Deo


Signore Dio, a causa delle nostre infedeltà, non lasciarci mai soli, poiché ci perderemo in aridi pascoli. Continua a custodirci con l'azione del tuo Santo Spirito a nutrirci di cibi purissimi e porta tutti a libertà. Sii benedetto nei secoli. Amen


At 13,14.43-52    Ap 7,9.14-17

Gv 10,27-30


Gesù disse: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono.

Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano.

Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».

***

I pochi versetti di questo testo potrebbero suggerirci di fare le cose in fretta, quasi vi sia poco da dire. Invece, dovremmo cogliere in questo l'occasione per andare in profondità e, in profondità, comunicarci ciò che è più vero e reale.

Al capitolo 9, Gv racconta il segno del cieco nato. Il brano è molto suggestivo per la drammaticità, per il movimento narrativo, per i dialoghi e per la tematica sottesa a tutto il racconto. Nella figura del cieco nato, che passa da non vedere al vedere, abbiamo la figura del battezzato: uno che incontrando Gesù trova la sua luce, la sua visione. Gesù gli ha aperto gli occhi. Colui che era nato cieco e viveva una condizione di mendicanza, ora si apre a una nuova visione perché la sua religiosità non è più sotto la pressione di un sistema religioso impersonale di regole che non tiene conto della sua storia e della sua persona, ma partecipa ad una relazione in cui sente di essere oggetto di cura da parte di Dio. Da persona seduta ad elemosinare è diventato uno che sta dignitosamente in piedi. Questo è il senso delle sue parole “ora ci vedo”.

Il capitolo 10, che ci presenta la figura del “Buon Pastore”, letteralmente del “Pastore Bello”, intende mettere in evidenza quale sia il rapporto di Gesù con i suoi. Una delle attività del Pastore Gesù consiste nel “condurre fuori” le pecore. In altre parole, i suoi sono condotti fuori da ogni ordinamento oppressivo, esigente e pretenzioso nel quale non si tiene conto dell’umanità. Egli conduce fuori, verso i pascoli verdeggianti, vale a dire verso ciò di cui l'umanità ha più bisogno, cioè di amore, di dignità, di riconciliazione, di perdono, di tenerezza e cura.

Il verbo CONOSCERE è il verbo principale del nostro breve testo: “IO CONOSCO LE MIE PECORE”. Sappiamo che nella bibbia questo è il verbo dell'amore. Amore che comprende l'amato perché a lui si è sempre attenti e interessati. Amore della mamma verso il bambino che porta in grembo. Amore che desidera la presenza. Ancora una volta, la conoscenza che Gesù ha dei suoi è espressione di una relazione vitale (io do loro la vita eterna) nella quale egli ha di noi, discepoli e discepole, una comprensione profonda che nasce dall’amorevolezza e si trasforma in cura.

Qui l'amore/conoscenza è l'opposto di estraneità/indifferenza. È reciprocità, cura, sollecitudine affinché l'altro esprima (corrisponda) il suo splendore, il suo dono. Ecco perché Gv associa all'idea di Bontà anche quella di Bellezza. Il buon pastore può anche essere detto Bel Pastore.

Secondo la consuetudine pastorizia, più greggi passavano la notte in un unico ovile. Una sorta di consorzio di pastori. Il mattino poi ogni pastore andava a recuperare il suo gregge ben sapendo che le pecore avrebbero riconosciuto un suo specifico segnale espresso con un suono della voce. Qual è allora il rapporto di Gesù con i suoi? Per ritornare alla questione iniziale. È UN LEGAME DI RECIPROCA APPARTENENZA. Ovvero, l’opposto di una religiosità impersonale perché è tutta centrata su doveri e regole impersonali che non tengono conto dall’umano e diventa così disumana. Invece, la vita che egli ci dona attraverso questa relazione è pienamente umana; vita protesa al bene, alla gioia e alla bellezza della verità; vita capace di giustizia e di pace; vita abilitata a curare le ferite dell’anima con la forza del perdono; vita pronta a donare fino all’estremo. Questa qualità di vita che possiamo sperimentare nella relazione con Dio, attraverso l’amicizia con Cristo, è VITA ETERNA, cioè non si consuma con il tempo.1

L'altro punto focale è costituito dalla voce: ASCOLTANO LA MIA VOCE. Non c'è un ascolto di una parola di raccomandazione o di un ordine. È la voce che attrae. Si viene attratti da colui che si sa per certo che ci ama, secondo lo stile del Pastore. Non esige, non ordina, non impone ma ci ama, perciò attrae con quell'amore straordinario che è solo di Dio. Chi è al seguito di Gesù è avvolto in questa qualità di relazione e SI SENTE CONOSCIUTO.


Salmo 99

Acclamate il Signore, voi tutti della terra,

servite il Signore nella gioia,

presentatevi a lui con esultanza.

Riconoscete che solo il Signore è Dio:

egli ci ha fatti e noi siamo suoi,

suo popolo e gregge del suo pascolo.

Perché buono è il Signore,

il suo amore è per sempre,

la sua fedeltà di generazione in generazione.



1 In realtà, queste affermazioni di Gesù hanno un retroterra biblico nei salmi, nei profeti e nella letteratura poetica.

  • Il Signore è il mio pastore – Ps. 23

  • Tu pastore d'Israele Ascolta...Hai sradicato una vite per trapiantarla – Ps. 80 – il PASTORE/CONTADINO.

  • Così dice il Signore: “Guai ai pastori d'Israele...Non avete reso forti le pecore deboli, non avete curato le inferme, non avete fasciato le ferite... Non siete andati in cerca delle smarrite, ma le avete guidate con crudeltà e violenza – Ez. 34, 1ss

  • Egli libererà il misero che invoca e il povero che non trova aiuto. Avrà pietà del debole e del misero. Salverà la vita dei miseri. Li riscatterà dalla violenza e dal sopruso, sarà prezioso ai suoi occhi il loro sangue. - Ps. 72, 12-14 IL RE PASTORE

  • Il Cantico dei Cantici, è un poema dell'amore intrecciato di scene pastorali e campestri: Una voce! L'amato mio! Eccolo, viene saltando sui monti. Egli pascola fra i gigli Ct 2,8ss. LA VOCE


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