Meditazione Domenica IIIa di Pasqua - C - Monastero del Bene Comune

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sabato 3 maggio 2025

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Meditazione Domenica IIIa di Pasqua - C

 

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Ricordiamo davanti a te, o Signore

Sono 160 milioni i minori tra i 5 ei 17 anni, nelle maglie dello sfruttamento lavorativo, di cui quasi la metà, 79 milioni, costretti a svolgere lavori duri e pericolosi, che possono danneggiare la loro salute ed il loro sviluppo psico-fisico.

Le tensioni continuano a essere presenti in tutto il Medio Oriente, non solo nella Striscia di Gaza. Dove anche ieri un bombardamento israeliano ha ucciso altre 27 persone, mentre nella giornata di venerdì almeno 53 sono stati i morti — tra cui donne e bambini — in attacchi su tutto il territorio dell’enclave, portando il numero delle vittime a oltre 52.000 dall’inizio del conflitto, 18 mesi fa.

L'intervento umanitario a Gaza è "sull'orlo del collasso totale". "Se gli aiuti umanitari non riprenderanno immediatamente, il Comitato Internazionale della Croce Rossa non avrà più cibo, medicine e beni essenziali per continuare molti dei suoi programmi a Gaza”.

Sotto controllo, intanto, i roghi divampati negli ultimi giorni sulle colline di Gerusalemme, che hanno finora distrutto duemila ettari di terreno e costretto all’evacuazione almeno settemila persone.

Sono 62 le donne alawite rapite nelle ultime settimane in Siria da non meglio precisate milizie sunnite considerate vicine al nuovo governo di Damasco.

Almeno 68 persone sono morte e 47 ferite in attacchi aerei statunitensi lanciati sullo Yemen. I raid hanno colpito anche un centro di detenzione per migranti.

Nel 2024 la spesa militare mondiale ha registrato il più forte aumento annuo dalla fine della Guerra Fredda – il 9,4% in più rispetto al 2023 -, raggiungendo i 2.718 miliardi di dollari. Si tratta del decimo anno di aumenti consecutivi.

Ecuador. I militari confessano sevizie ad adolescenti trovati morti. Un bambino e tre adolescenti, secondo quanto emerso da riprese di telecamere di vigilanza, vennero intercettati e prelevati da una pattuglia della Forza aerea ecuadoriana l'8 dicembre del 2024 e i loro resti calcinati sono riapparsi solo dopo 16 giorni a chilometri di distanza.

Almeno tredici lavoratori peruviani della compagnia di servizi minerari cilena R&R sono stati sequestrati da un gruppo armato che ha fatto irruzione con violenza nella miniera dove prestavano servizio. i rapitori hanno chiesto un riscatto di circa un milione di euro, per liberare gli ostaggi.

Ti preghiamo, o Signore, prenditi cura di noi: Kyrie eleison

Aiutaci a custodire e a discernere i germi della speranza

Carceri, il lavoro come speranza ai tempi del Giubileo. Nei giorni dedicati al Giubileo del mondo del lavoro, una storia che arriva da Firenze, dove un imprenditore licenziatario di un ristorante Mc Donald’s ha assunto due detenuti provenienti dall’istituto di pena della città: “Bisogna restituire almeno un po’ del bene che si è ricevuto”.

In occasione del Giubileo degli Adolescenti. La storia di Edoardo e Gaia, un legame coltivato sui campi di una variante del basket aperta a tutti. Un rapporto capace di andare oltre la disabilità motoria e le diffidenze, perché “vince chi sa restare bambino nel cuore. Non è fragilità, è speranza”. “All’asilo, vedevo Gaia stare sola. E mi faceva tantissima tenerezza. Mi sono avvicinato, e da lì è iniziato tutto”, racconta Edoardo. Lo scorso 5 aprile, il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella gli ha conferito l’attestato d’onore di Alfiere della Repubblica, riconoscendolo tra i 29 giovani italiani distintisi per impegno e virtù civiche. Con lui, in questa storia di speranza, c’è Gaia Nur, compagna di scuola e di squadra, che convive con una disabilità motoria.

Nel giorno della Festa dei Lavoratori, la Comunità ha allestito un pranzo con 400 persone fragili nel cortile e nei portici del Pontificio Collegio Irlandese a Roma. Circa 200 i volontari impegnati in cucina, nel servizio ai tavoli e nella logistica. Gli organizzatori: "L'obiettivo è festeggiare insieme la Giornata del lavoro, sperando che i nostri ospiti ne trovino presto uno. Ma vogliamo anche ricordare il Pontefice scomparso, che molti degli ospiti oggi a tavola conoscevano personalmente".

Tra i grandi lasciti di Papa Francesco c’è quello di aver chiesto ai fedeli di “andare e portare vita nuova, di vivere con pienezza la misericordia, per trovare la capacità di guardare la vita degli altri, di uscire dal proprio io, dalle proprie paure e dalle proprie ferite”. Perché “il mondo ha bisogno di questa salvezza e di questa nuova umanità, ha bisogno di dare vita, attraverso una Chiesa che si faccia ospedale da campo”. Suor Rita Giaretta, orsolina, fondatrice di Casa Rut a Caserta e di Casa Magnificat a Roma, entrambi luoghi di accoglienza di donne vittime di violenza, abusi e tratta, è tra i testimoni eccellenti di quello che fu il mandato che Papa Francesco affidò alla Chiesa nel 2013: quello di “curare le ferite” e poter “riscaldare il cuore dei fedeli”, facendosi carico delle sofferenze fisiche e psicologiche delle persone, esprimendo vicinanza e prossimità. La visione di Bergoglio fu quella della “Chiesa come un ospedale da campo dopo una battaglia”.

Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria in excelsis Deo

Vienici incontro, o Signore, quando, delusi perché non succede nulla, siamo tentati di tornare indietro, di riprendere le abitudini di sempre. Dopo la notte di ogni allontanamento, donaci di ritrovarti all'alba per riconoscerti nostro unico Signore. Amen

At 5,27-32.40-41    Ap 5,11-14   

Gv 21,1-19

1 Dopo questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: 2 si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Didimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e altri due discepoli. 3 Disse loro Simon Pietro: “Io vado a pescare”. Gli dissero: “Veniamo anche noi con te”. Allora uscirono e salirono sulla barca; ma in quella notte non presero nulla.

4 Quando già era l’alba Gesù si presentò sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. 5 Gesù disse loro: “Figlioli, non avete nulla da mangiare?”. Gli risposero: “No”. 6 Allora disse loro: “Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete”. La gettarono e non potevano più tirarla su per la gran quantità di pesci. 7 Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: “È il Signore!”. Simon Pietro appena udì che era il Signore, si cinse ai fianchi il camiciotto, poiché era spogliato, e si gettò in mare. 8 Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: infatti non erano lontani da terra se non un centinaio di metri.

9 Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. 10 Disse loro Gesù: “Portate un po' del pesce che avete preso or ora”. 11 Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatre grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò. 12 Gesù disse loro: “Venite a mangiare”. E nessuno dei discepoli osava domandargli: “Chi sei?”, poiché sapevano bene che era il Signore.

13 Allora Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede a loro, e così pure il pesce. 14 Questa era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risuscitato dai morti.

15 Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: “Simone di Giovanni, mi vuoi bene tu più di costoro?”. Gli rispose: “Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene”. Gli disse: “Pasci i miei agnelli”. 16 Gli disse di nuovo: “Simone di Giovanni, mi vuoi bene?”. Gli rispose: “Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene”. Gli disse: “Pasci le mie pecorelle”. 17 Gli disse per la terza volta: “Simone di Giovanni, mi vuoi bene?”. Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli dicesse: Mi vuoi bene? , e gli disse: “Signore, tu sai tutto; tu sai che ti voglio bene”. Gli rispose Gesù: “Pasci le mie pecorelle. 18 In verità, in verità ti dico: quando eri più giovane ti cingevi la veste da solo, e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi”. 19 Questo gli disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E detto questo aggiunse: “Seguimi”.

***

Questo testo che troviamo nel Vangelo di Giovanni, viene collocato dopo la finale. Molto probabilmente si tratta di una riflessione che la chiesa delle origini, qualche decennio dopo la morte e risurrezione del Signore, compie per comprendere la sua vocazione nel mondo, alla luce della fede nel Signore Risorto.

Forse la Comunità, dopo qualche decennio dal primo annuncio, si trovava ad affrontare problemi nuovi con i quali l’annuncio del Vangelo sembrava aver poco o addirittura nulla a che fare. In altre parole, la sola fiducia nella Parola di Dio poteva bastare ad affrontare le nuove sfide che si ponevano ai seguaci del Signore? L’autore è consapevole che la comunità cristiana può correre il rischio di pensarsi, progettarsi e darsi da fare prescindendo da Cristo.

I sette soci della cooperativa di pescatori pensano: “Tutto sommato, qualcosa di Lui conosciamo per esperienza, possediamo qualche rudimentale concetto di teologia, non ci manca una discreta frequentazione delle scritture…”. Pietro dice: “Io ci provo. Mi metto in proprio! Porto avanti la comunità con criteri più funzionali alle esigenze dei tempi”. E gli altri gli vanno dietro

Io vado a pescare…veniamo anche noi con te. v. 3

Ecco, la notte e la pesca infruttuosa! Com’è possibile che Gesù sia divenuto per loro un estraneo? E se fu possibile per loro, non potrebbe forse ripetersi anche per noi?

Ma la notte non è per le tenebre, da essa nasce l’aurora, la luce. Forse si tratta, ancora una volta, di un oscuramento provvidenziale: il Signore vuole farsi riconoscere nella luce di una nuova rivelazione, di una nuova situazione di vita.

“Dopo un certo tempo, Gesù si manifestò di nuovo (v.1).

Il brano poi chiude la prima parte con l’inclusine del v. 14: “Così, già per la terza volta, Gesù si manifestò ai discepoli dopo essersi levato da morte”.

La terza volta, così come il terzo giorno, nella Scrittura, ha sempre il significato del dono di una novità che supera le aspettative:

Venite, ritorniamo al Signore: egli ci ha straziato ed egli ci guarirà. Egli ci ha percosso ed egli ci fascerà. Dopo due giorni ci ridarà la vita e il terzo giorno ci farà rialzare e noi vivremo alla sua presenza (Os. 6, 1-2).

E sempre a proposito di azioni ripetute, è la seconda volta che Pietro ha a che fare con il cingersi le vesti (Allora Pietro, udendo che era il Signore, si legò alla cintura le vesti esterne). La prima volta, manifestò perplessità di fronte a Gesù che indossò il panno del servizio (13,4-8); adesso è lui che si cinge le vesti e, in seguito, saranno altri che gliele cingeranno (…quando eri più giovane ti cingevi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio, tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi. 21,18).

Ancora: nei versetti che seguono, ai tre rinnegamenti di Pietro corrispondono le tre interrogazioni sull’amore a cui corrispondono tre umili dichiarazioni affermative con altrettanti incarichi da parte di Gesù a pascere il suo gregge. Insomma, non può sfuggire alla nostra attenzione questa progressione e ripetizione di parole e di gesti che alla fine stanno a rimarcare come la comunità abbia sempre bisogno di scoprire di nuovo il senso e l’unicità della sua relazione con il Signore, soprattutto dopo aver sperimentato il vuoto di tutte le sue iniziative che prescindevano da Lui.

L’esperienza del Risorto che va incontro ai suoi avrà sempre la necessità di essere rinnovata

La novità della manifestazione prende l’avvio dall’esposizione di un bisogno da parte di Gesù (…avete qualcosa da mangiare?) e dalla richiesta alquanto strana di Gesù di ricominciare a lavorare quando è già giorno.

In altre parole, chiede ai pescatori di Tiberiade di mettere in discussione le proprie competenze professionali: tutti sanno che la pesca avviene di notte, non di giorno. Quest’ultima richiesta sta a significare che la logica di Gesù si trova al lato opposto delle logiche mondane. E conseguentemente, anche il lato da cui gettare le reti è diverso da quello scelto precedentemente (gettate la rete al lato destro della barca e troverete). Occorre lavorare dalla parte che dice lui, ossia con le logiche del Vangelo non con altre, nonostante possano sembrare più efficienti e adeguate ai tempi.

Se la comunità dei credenti diventerà capace di scegliere il primato della Parola, si troverà arricchita di doni inaspettati. Sarà sufficientemente forte da contenerli tutti perché, quando si sceglie secondo il vangelo, la comunità diventa capace di accoglienza per tutti (trasse fino a terra la rete piena di centocinquanta tre grandi pesci; malgrado fossero tanti, la rete non si strappò).

È a questo punto, che i discepoli scoprono di essere nutriti dal Signore stesso il quale accoglie e trasforma il frutto della pesca in esperienza di condivisione conviviale. “Venite mangiate…Gesù prende il pane si mette a darlo loro” (vv.12-13).

Tutti sanno che questa è l’eucaristia, l’esperienza del Signore vivente nella sua Chiesa come annuncio di nuova umanità. “A nessuno dei discepoli venne in mente di accertarsi domandandogli: Chi sei tu? coscienti che era il Signore (v.12). Ora, riconosciuto il Signore come riferimento principale della comunità, si fa PIENO GIORNO!

L’eucaristia è il dono offerto a tutti come possibilità di reinserirsi nel cammino del Signore perché in essa si assimila la sua vita, il suo morire ed il suo offrirsi come datore di vita. È attraverso l’eucaristia che la comunità, assimilando la morte del Signore e gustando il vangelo come sua unica ricchezza, recupera la semplicità della vita di condivisione. Se la vita comunitaria non viene alimentata dalla Parola e dall’eucaristia, dove mai può trovare la forza per testimoniare la fraternità nella sua missione? Parola e Pane bastano davvero!

Nell’eucaristia e nella Parola, può davvero ripartire per tutti l’avventura della sequela. Gesù Risorto nutre i suoi di quell’amore capace di sconfiggere le paure e di rispondere con amore all’amore (Simone, figlio di Giovanni, mi ami tu?). è precisamente all’interno di questa condivisione offerta e donata che Pietro, a nome di tutti perché tutti rappresenta, può rettificare le sue defezioni precedenti in una nuova disponibilità ad amare fino al dono della testimonianza suprema: “Mi ami? Pasci i miei agnelli…Seguimi!”.


Salmo 29

Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato,

non hai permesso ai miei nemici di gioire su di me.

Signore, hai fatto risalire la mia vita dagli inferi,

mi hai fatto rivivere perché non scendessi nella fossa.

Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,

della sua santità celebrate il ricordo,

perché la sua collera dura un istante,

la sua bontà per tutta la vita.

Alla sera ospite è il pianto

e al mattino la gioia.

Ascolta, Signore, abbi pietà di me,

Signore, vieni in mio aiuto!

Hai mutato il mio lamento in danza,

Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre


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