Meditazione domenica Ia di avvento A - Monastero del Bene Comune

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sabato 29 novembre 2025

Meditazione domenica Ia di avvento A

 


Ricordiamo davanti a te, o Signore

Sudest asiatico, imperversa la tempesta tropicale Senyar: oltre 240 vittime. In Indonesia, in Malesia e in Thailandia si registrano centinaia di morti ma anche migliaia di persone isolate e intrappolate, ed evacuate in scuole e rifugi. Ponti danneggiati e strade interrotte dai detriti delle frane complicano i soccorsi

Cisgiordania, l'esercito israeliano prende d'assalto città e villaggi. Continuano i pesanti attacchi militari a Tubas, Tamun e Aqaba, in Cisgiordania, da parte dell'esercito israeliano che proprio ieri aveva annunciato una nuova vasta operazione "antiterrorismo". Arrestate già oltre 100 persone, 25 i feriti. Ancora raid anche su Gaza: altri due morti registrati

In Libano tregua sempre a rischio. I timori per una nuova escalation militare. Il pesante raid israeliano di domenica su uno dei sobborghi meridionali di Beirut riaccende i timori per una nuova escalation militare. "La popolazione è di nuovo in ansia, ma questi attacchi non sono giunti inattesi". Anche a Gaza ancora bombe e morti

Unesco, le montagne in Messico hanno perso l'80% del ghiaccio. 'Situazione allarmante per la stabilità degli ecosistemi'. In America Latina e nei Caraibi, una regione in cui le montagne generano più acqua per unità di superficie che in qualsiasi altra parte del pianeta, la situazione è poi particolarmente complicata, Molti ghiacciai sono scomparsi o sono in procinto di farlo, con ripercussioni sulla produzione agricola di alto valore e sulla generazione di energia idroelettrica.

Il rapporto delle Nazioni Unite, diffuso in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, mette in luce le conseguenze più devastanti della violenza di genere: ogni 10 minuti lo scorso anno una donna da qualche parte nel mondo è stata uccisa. In totale sono circa cinquantamila le vittime di femminicidio in dodici mesi, il 60 per cento delle quali, secondo l’indagine, è stata vittima di partner o parenti come padri, zii, madri e fratelli.

Caracas, protesta davanti all'Onu per le 180 detenute politiche. La manifestazione nella Giornata contro la violenza di genere. "Abbiamo alzato la voce per le donne detenute, vittime di violenza istituzionale, trattamenti crudeli, sparizioni forzate, negazione delle cure mediche e rappresaglie perpetrate dagli organi dello Stato"

COP30 brasiliana: lo stop ai combustibili fossili segna il passo. La delusione degli esponenti dei popoli indigeni e del Sud Globale: “Senza il coinvolgimento e la partecipazione delle popolazioni non ci sarà soluzione alla crisi climatica”. Nelle sue dichiarazioni il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, ha definito come “negligenza mortale” l’atteggiamento di alcuni stati nel non impegnarsi a mantenere il limite di riscaldamento del pianeta a 1,5 gradi, che invece “deve rimanere la linea rossa dell’umanità”.

Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison...

Aiutaci a custodire la speranza

Il Papa a Nicea: il mondo chiede riconciliazione. Mai la religione è per la guerra. Nicea è legata al primo Concilio della storia della Chiesa. Quello che aveva riunito l’intera cristianità nel 325 per volere dell’imperatore Costantino. Quello in cui tutte le Chiese si riconoscono ancora per il Credo che qui è stato scritto.

RD Congo. Semi di Pace, un faro di speranza nel buio di Mikondo. "La scuola è il grande faro di speranza che illumina Mokondo: un quartiere da “inferno dantesco” dove prostituzione e violenza sono all’ordine del giorno". In questa zona vivono centinaia di famiglie con gravi difficoltà economiche e questa scuola è il loro punto di riferimento in tutti i sensi. Per tante persone, infatti, l’istruzione costituisce il vero processo di liberazione dai rischi dello sfruttamento, della povertà e dell’emarginazione sociale

Somalia, sensibilizzazione e dialogo contro la piaga delle mutilazioni genitali femminili. Nel Puntland, uno dei cinque Stati federati del Paese africano, il 70% delle bambine con meno di 9 anni è stata sottoposta alla pratica. Per contrastare questo tipo di violenza, Cefa - Il seme della solidarietà ha realizzato due iniziative Libere! e Free.“Ci sono stati dei passi in avanti. Gli uomini chiamati in causa nelle nostre iniziative hanno compreso l’importanza della questione e sono consci della loro responsabilità".

Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Maranatha

Verbo di Dio, Parola creatrice, vieni e fa' di noi la tua casa vivente. Amen



Is 2,1-5 Rm 13,11-14a

Mt: 24,37-44


[Gesù disse ai suoi discepoli:]

37Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo.

38Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano,

prendevano moglie e prendevano marito,

fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca,

39e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti:

così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo.


40Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato.

41Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata.


42Vegliate, dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà.

43Cercate di capire questo:

se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro,

veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa.

44Perciò anche voi tenetevi pronti

perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo.

***

Il vangelo, che la liturgia di questa prima domenica di Avvento ci presenta, fa parte del discorso escatologico (Matteo 24,4 – 25,46), l’ultimo discorso fatto da Gesù nel Vangelo secondo Matteo, che riguarda gli eventi ultimi della storia umana. Ma non si tratta di un semplice preannuncio della fine, ma una profezia che concerne il fine della storia, cioè la descrizione del progetto di Dio per l’umanità. Questo discorso precede immediatamente le due parabole del cap. 25: le dieci vergini (25,1-13) e i talenti (25,14-30), con il cosiddetto giudizio finale (25,31-46). In 24,3 i discepoli avevano chiesto quando arriverà la parusia, cioè quando avverrà il giorno del giudizio con la manifestazione piena della volontà di Dio - di condanna o di salvezza - e quali saranno i segni premonitori. In 24,27.36, Gesù risponde che avverrà improvvisamente: ci saranno segni nel cielo che i discepoli potranno percepire e cogliere nel loro significato profetico (24,33). In questo brano di inizio avvento, viene proposto il tema dell’attenzione e dello stare pronti, questione che sarà poi ulteriormente chiarificata dal seguito del discorso nel cap. 25.


come furono i giorni di Noè’. Gesù descrive la venuta del Figlio dell’Uomo attraverso un paragone con il diluvio dei tempi di Noè, precisando in tal modo le caratteristiche di una tale venuta, che si presenta come: universale (includerà tutti), imprevedibile (nessuno sa quando), inevitabile (nessuno potrà sfuggirvi).

Interessante appare la precisazione fatta sullo stile di vita di quel tempo lontano: ‘mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito’. Benché quanto presentato non abbia un connotato negativo o peccaminoso, vi trapela una certa noncuranza, un’incapacità di vedere i segni premonitori del diluvio, celati nella violenza e nel disordine disgustoso che pervadeva la terra e che portò alla decisione di Dio di sterminare tutto ciò che aveva creato.

Si coglie, qui, l’invito a vivere la vita con senso, accorgendosi di quanto accade, di ciò che avviene. Ciò significa riscoprire nell’oggi la presenza dell’azione divina.

Un altro interessante aspetto qui suggerito è quello della presenza del maschile e del femminile che così descrive l’umanità tutta intera, pienamente ed ugualmente responsabile.


allora due uomini… due donne’. Sono due esempi di normale occupazione, che potremmo definire maschile e femminile e che risultano alquanto enigmatici: perché uno/a verrà preso/a e l’altro/a lasciato/a? Potrebbe trattarsi di un passivo divino, ma a quale scopo? I due versetti ci invitano forse a guardare al giudizio finale come salvezza o dannazione? In realtà, una tale frase così raddoppiata potrebbe riferirsi ad una sciagura naturale simile a quella del diluvio: c’è chi ne rimarrà vittima e chi si salverà. Tale lettura è confermata dal fatto che non c’è alcuna nota morale nella descrizione dei lavori, nei campi e alla macina: l’importante è essere preparati. Noè si è salvato perché si era organizzato, costruendo l’arca, il mezzo per la salvezza. La sciagura crea divisione e l’arbitrarietà degli eventi, specialmente quando sono negativi, riscontra una sola possibile soluzione: essere pronti, perché la separazione che avverrà nel giorno del Figlio dell’Uomo sarà certa e definitiva.


vegliate…’. Si può notare come il Figlio dell’Uomo diventi qui il vostro Signore: l’immagine è dunque positiva e sottolinea il legame voluto prima di tutto da Gesù stesso. Il vegliare rimanda all’immagine della sentinella, metafora di coloro che, svegli e attenti, sanno percepire gli interventi di Dio nella storia.

Segue la parabola del padrone alle prese con il ladro, e ci si potrebbe chiedere come mai Gesù utilizzi un’immagine negativa per descrivere della venuta del Figlio dell’Uomo. L’aneddoto potrebbe riguardare un fatto di cronaca che Gesù riprende ed utilizza, come spesso accade con le parabole. Qui si sottolinea che la vigilanza deve essere impegnativa e continua.


Gesù, dunque, ci invita a vegliare, cioè ad essere pronti. Questo non significa un atteggiamento di ansia o di paura, ma di attenzione e responsabilità. Gesù ci vuole mettere di fronte alla realtà dei fatti che possono avvenire e all’importanza dell’uso del tempo e delle occasioni a disposizione. Vigilare non è tremare di paura, ma aspettare come l’amministratore saggio a cui il padrone ha affidato la sua casa (Mt 24,45-47) e che si dà da fare; o come le ragazze che attendono la venuta dello sposo e che, anche se si addormentano, sono responsabilmente pronte ad accoglierlo per fargli festa (Mt 25,1-13).

Vigilare è l’atteggiamento della mamma incinta che aspetta per nove mesi, si prepara e prepara un luogo accogliente per la venuta del bimbo o della bimba che nascerà.



Dal Sal 121 (122)


Quale gioia, quando mi dissero:

«Andremo alla casa del Signore!».

Già sono fermi i nostri piedi

alle tue porte, Gerusalemme!

È là che salgono le tribù,

le tribù del Signore,

secondo la legge d’Israele,

per lodare il nome del Signore.

Là sono posti i troni del giudizio,

i troni della casa di Davide.

Chiedete pace per Gerusalemme:

vivano sicuri quelli che ti amano;

sia pace nelle tue mura,

sicurezza nei tuoi palazzi.

Per i miei fratelli e i miei amici

io dirò: «Su di te sia pace!».

Per la casa del Signore nostro Dio,

chiederò per te il bene.


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