Meditazione - Domenica 7a C - Monastero del Bene Comune

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mercoledì 23 febbraio 2022

Meditazione - Domenica 7a C

 


Meditazione - Domenica 7a C

Ricordiamo davanti a te, o Signore

  • In Brasile ha superato le cento vittime il bilancio delle piogge torrenziali che hanno colpito Petropolis, località turistica sulle colline a Nord di Rio de Janeiro.

  • Violenti disordini in un villaggio presso Ramallah. Un giovane palestinese - Nidal al-Barghuti, 20 anni - è stato colpito a morte dal fuoco di militari israeliani durante disordini verificatisi nel villaggio di Nabih Saleh.

  • Siria: Sono ripresi intensi scontri con armi da fuoco tra forze governative siriane e insorti nel nord-ovest, in un'area fuori dal controllo del governo centrale di Damasco e sotto influenza turca. Tre civili sono rimasti uccisi nell'esplosione di un deposito di carburante in seguito a un raid aereo attribuito al governo siriano contro postazioni di insorti.

  • Terremoto in Guatemala, 3 i morti e danni per 89mila persone. il sisma ha causato frane che hanno bloccato temporaneamente la circolazione su numerose vie di comunicazione, mentre vari edifici hanno subito danni.

  • L’Associazione dei medici ugandesi ha condannato i crescenti casi di tortura da parte delle forze di sicurezza e chiesto al governo il permesso di accedere ai centri di detenzione e alle camere di tortura in tutto il paese, per offrire cure alle persone che hanno subito torture. “La tortura in custodia è un grosso problema in Uganda”, ha detto il presidente dell’organizzazione, e i casi sono aumentati durante la pandemia di Covid-19.

  • La viceministra Sereni, in risposta a un’interrogazione di Boldrini e Quartapelle, ha affermato che le autorità ugandesi non dispongono di munizioni e armi di fabbricazione italiana. Leonardo, ex Finmeccanica, ha comunque ceduto alla polizia elicotteri “civili” utilizzati poi nella repressione delle manifestazioni.

  • Sudan, ancora muro contro muro tra civili e governo militare. Il Paese africano sempre alle prese con le proteste popolari contro la giunta militare golpista. Le manifestazioni, in cui purtroppo sono state registrate vittime negli ultimi giorni, chiedono la ripresa del processo di democratizzazione con l’inserimento di civili nel governo e misure per frenare la crisi economica.

Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison


Aiutaci a custodire la speranza

  • Edith Bruck, scrittrice e testimone della Shoa, “Se si vuole la pace, non si deve mai odiare”
    La pace scende in piazza per scongiurare lo scontro: forte il grido che si è alzato da Roma alla manifestazione organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio contro il rischio di un conflitto al confine tra Russia e Ucraina.

  • Alle accorate parole di Papa Francesco per l'Ucraina si aggiungono quelle del Patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, che ha citato “l’amato fratello Francesco”: “la guerra è una follia”, ha affermato a Istanbul dopo la divina liturgia. “Crediamo fermamente – ha continuato – che non ci sia altra soluzione possibile per preservare la pace se non il dialogo”.

  • L’indagine pubblicata dalla Rete Ecclesiale Pan-Amazzonica in Brasile evidenzia che il 91% delle diocesi e prelature dell’area ha attivato progetti di commercio mirati alla salvaguardia dell’Amazzonia.
    Il kiswahili è lingua ufficiale dell’Unione africana. L’Unione africana ha ufficialmente adottato il kiswahili come lingua ufficiale. È parlata da oltre 100 milioni di persone in più di 14 paesi del continente.

  • Nasce a Castel Volturno un polo sociale per accompagnare e orientare le persone migranti al diritto di accesso ai servizi sanitari, casa e lavoro. Un progetto, sorto grazie al consorzio Nuova cooperativa, che vuole sostenere l’integrazione socio-lavorativa di chi è presente sul territorio, favorendo la prevenzione sanitaria, il contrasto al caporalato e l’emersione dello sfruttamento.
       
    Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria in excelsis Deo



Con tutta l’intensità del cuore, ti preghiamo, Signore Dio, di spezzare la spirale dell’anticreazione quali sono la vendetta e la guerra. Donaci di prestare ascolto alla tua parola che sola può salvare l’integrità di ogni essere. Amen


1Sam 26,2.7-9.12-13.22-23 1Cor 15,45-49 


  Lc 6,27-38


27 Ma a voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, 28 benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano. 29 A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l’altra; a chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica. 30 Dá a chiunque ti chiede; e a chi prende del tuo, non richiederlo. 31 Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro. 32 Se amate quelli che vi amano, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. 33 E se fate del bene a coloro che vi fanno del bene, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. 34 E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, che merito ne avrete? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. 35 Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il vostro premio sarà grande e sarete figli dell’Altissimo; perché egli è benevolo verso gl’ingrati e i malvagi.

36Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro. 37 Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato; 38 date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio”.

***


Se questa pagina del Vangelo di Luca non la consideriamo una raccolta di pie esortazioni, dobbiamo senz’altro dire che ci trova impreparati. Il nostro cuore vorrebbe minimizzarla, aggiustarla, ridurne un po’ il peso per adattarli alle situazioni. Eppure questa parola sta tutta davanti a noi e ci chiede di prendere posizione, ossia di decidere nel nostro cuore se vogliamo essere e rimanere discepoli del Signore oppure no. Vale a dire, se restare ad ascoltarlo o volgere la nostra attenzione altrove. Infatti, Gesù si rivolge esplicitamente a quelli che lo ascoltano: “A voi che mi ascoltate dico…”. Proviamo dunque a prendere sul serio le sue parole!

La prima lettura, dal primo libro di Samuele, apre il solco della comprensione per accogliere esigenze evangeliche. Davide da qualche tempo s’è dato alla macchia come capo banda perché Saul, a causa della gelosia che prova nei suoi confronti, lo sta perseguitando. Abbiamo sentito che a Davide, in una notte nel deserto gli viene offerta l’opportunità di liberarsi definitivamente del suo nemico ma, considerando che a suo tempo Saul era stato scelto dal Signore per fare il re, non procede alla sua eliminazione. Cosa possiamo raccogliere da questo testo che appartiene al ciclo dei racconti che si riferiscono alle vicende del re Davide? Possiamo senz’altro affermare che chi cammina con il senso di Dio formula nella sua coscienza pensieri diversi da quelli della logica umana; diventa capace di pensieri superiori, di lealtà e di pace.

Per pensare e vivere anche le nostre relazioni in modo più grande, abbiamo bisogno di viverle alla luce di Dio.


Del resto il banco di prova dei nostri rapporti con Dio, ce lo dice esplicitamente Gesù, sta proprio nelle nostre relazioni con gli altri.

Ci chiede cioè di assumere gli stessi atteggiamenti di Dio per svuotare dall’interno gli atteggiamenti umani dell’aggressività e della violenza.

Per-dono, il “dono per il dono”, è il dono che prescinde da ciò che l’altro merita. Esattamente come il Padre che è benevolo verso i grati e verso gli ingrati. Altrimenti, quale merito ne avrete? Letteralmente sarebbe: quale grazia c’è? Come dire: dove sta la gratuità? - come intravedere l’azione di Dio?

Noi tutti sappiamo che “ascoltare”, cioè prendere sul serio il Signore in quello che dice, non è cosa facile. A volte basta una semplice parola che ci attraversa la psiche per entrare nell’angoscia del risentimento. Anche se non arriviamo a propositi di vendetta, sentiamo comunque forte nel nostro intimo il desiderio di una rivincita. Di fronte poi a fatti più gravi, a grandi offese, perdite, ingiustizie… sentiamo che per guarire, certe ferite hanno bisogno di sanguinare. Gesù sa che tutto questo ci è difficile tant’è che ci consegna una preghiera per renderci capaci di perdono: perdona i nostri debiti come anche noi perdoniamo ai nostri debitori. È nel contesto della preghiera che maturano dentro di noi cose grandi. Il perdono, l’amore, la misericordia non sono realtà che si risolvono con una decisione momentanea, occorre entrare in un, di amore e misericordia; compiere passo dopo passo, un po’ alla volta e certamente anche i piccoli passi sono apprezzabili davanti a Dio.

Del resto, se il Signore ci chiede queste cose significa che egli ha stima di noi; ci ritiene capaci di arrivarci.

Paolo, nella seconda lettura, scrivendo ai cristiani di Corinto che si interrogavano sul significato nel concreto della loro vita del mistero di Cristo morto e risorto, diceva loro che come abbiamo portato l’immagine dell’uomo della terra, così porteremo l’immagine dell’uomo celeste. In noi ci sono le istanze della terra, un ragionare secondo la logica di questo mondo. E’ Vero. Ma grazie al dono di Cristo, c’è anche l’uomo celeste, ovvero la capacita di vedere le cose e di agire secondo i desideri di Dio.

Il Signore, con la sua parola, mostra di avere più fiducia in noi di quanto noi non ne abbiamo in noi stessi.

Chiediamo pertanto di risvegliare in noi le energie dell’uomo celeste, del credente, del discepolo che ascolta per vedere, giudicare ed agire secondo il cuore di Dio.


Salmo 102

Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici.

Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia.

Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Non ci tratta secondo i nostri peccati
e non ci ripaga secondo le nostre colpe.

Quanto dista l’oriente dall’occidente,
così egli allontana da noi le nostre colpe.
Come è tenero un padre verso i figli,
così il Signore è tenero verso quelli che lo temono.

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