Meditazione domenica XXXIIa C - Monastero del Bene Comune

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domenica 6 novembre 2022

Meditazione domenica XXXIIa C

 


Ricordiamo, o Signore, davanti a te

Ancora naufragi nel Mare Nostrum di decine di migranti. Una barca a vela su cui stavano viaggiando circa 68 migranti, salpata dalla Turchia, è naufragata nelle prime ore di questa mattina nello stretto di Kafireas, tra le isole di Andros e Evia. La maggior parte dei passeggeri sarebbe originaria dell'Afghanistan, dell'Iran e dell'Egitto.

NAIROBI - Più di 200 elefanti e centinaia di zebre e gnu sono morti in Kenya a causa della peggiore siccità degli ultimi quarant'anni. La scarsità di piogge che si protrae dall'anno precedente ha già messo in ginocchio 4 milioni di keniani su una popolazione di circa 50 milioni.

 Più di duecento bambini senza vita, non reclamati da parenti, giacciono da quattro mesi nella camera mortuaria di un ospedale della capitale del Kenya Nairobi.

Amnesty International teme che almeno 10 persone, compresi dei bambini, siano rimaste uccise in Iran dopo che le forze di sicurezza hanno aperto il fuoco sui manifestanti nella provincia sud-orientale

Altri due miliziani palestinesi sono stati uccisi durante uno scontro a fuoco nel corso di un'operazione dell'esercito israeliano nel campo profughi di Jenin in Cisgiordania

Perù. 150 turisti "ostaggio" degli indios per denunciare «la morte del fiume». Le comunità indigene richiamano così l’attenzione del governo e del mondo sulla propria agonia a causa dello sversamento di petrolio, a settembre, per la rottura di un oleodotto.

La Humanity 1, una delle quattro imbarcazioni che aveva chiesto un porto sicuro all’Italia (insieme a Ocean Viking, Geo barents e Rise Above), in serata è entrata in acque territoriali italiane. Il ministro italiano degli interni ha aggiunto che «davanti a Catania le verrà imposto di fermarsi in rada e potrà permanere in acque italiane per vedere le emergenze di carattere sanitario.

Caporalato. Scoperto un esercito di sfruttati ad Argenta (Ferrara). Erano costretti a lavorare fino a 16 ore al giorno, 7 giorni su 7. In tutto quel tempo chini in mezzo ai campi potevano riposare al massimo 10 minuti, appena sufficienti per mangiare a pranzo e per bere. E questo per 5 o 6 euro l’ora nel migliore dei casi. Spesso in nero. Chi si ribellava veniva picchiato anche a bastonate. Oppure gli si tratteneva lo stipendio. E la sera, finito il lavoro, dormivano in case fatiscenti o in capannoni dismessi e affollatissimi, tanto da dover condividere un bagno in 40 o 50. 

Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison

Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza

Firmato a Pretoria, in Sudafrica, l'Accordo di pace tra il governo dell’Etiopia e il Tigray People’s Liberation Front (TPLF) per porre fine a due anni di conflitto nel territorio a nord del Paese africano. Nel comunicato congiunto si legge che, oltre alla cessazione delle ostilità, il governo etiope e i ribelli hanno concordato di "rafforzare" la cooperazione con le agenzie umanitarie e un programma di "disarmo, smobilitazione e reintegrazione per i combattenti del Tplf”.

Il Papa: il “commercio di morte” rende la terra un arsenale, la pace va radicata. Francesco, nella moschea del Sashir Royal Palace, a Awali, incontra il Muslim Council of Elders, il Consiglio musulmano degli anziani guidato dall'imam di Al-Azhar Al-Tayyeb e si appella al senso di pace, tolleranza e moderazione che caratterizza i membri del Consiglio, rinnovando loro il suo invito ad essere “canali della pace” di Dio che è “Fonte di pace.

Due minatori sudcoreani rimasti intrappolati per più di nove giorni in una miniera di zinco crollata ne sono miracolosamente usciti vivi dopo un'ardua operazione di salvataggio. I due uomini erano rimasti intrappolati a circa 190 metri di profondità in un pozzo verticale della miniera.

Amare sempre. Amare tutti. Anche i nemici. Spezzando la spirale della vendetta e “smilitarizzando il cuore”. Risuonano nel Bahrein National Stadium, trasformato in un cenacolo a cielo aperto, le parole di Gesù. E sulla bocca del Papa che se ne fa interprete fiorisce la ricetta antica per un mondo nuovo: “L’essenziale per un cristiano è saper amare come Cristo. Così cadono le mura che ci irrigidiscono il cuore e troviamo la gioia di compiere opere di misericordia verso tutti”. Cioè in definitiva diventiamo “operatori di pace”.

Roma. Lo striscione “Europe for Peace“, il nome della manifestazione, e la bandiera arcobaleno lunga 50 metri hanno accompagnato la marcia delle associazioni, dalla Cgil alla Comunità di Sant’Egidio, ognuna con un proprio messaggio a favore del cessate il fuoco in Ucraina. 

Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa del bene: A te la lode

e la gloria, o Signore: Gloria in excelsis Deo


Signore, noi sappiamo che tu sei un Dio che mai ha voluto la morte, che dai respiro ad ogni essere: per te anche le pietre vivono. Grazie per il tuo Figlio, Vivente in mezzo a noi. Donaci di vivere già da ora la sua risurrezione. Amen


2Mac 7,1-2.9-14    2Ts 2,16-3,5  


 Lc 20,27-38


27Gli si avvicinarono alcuni sadducei – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda: 28«Maestro, Mosè ci ha prescritto: Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello.

29C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. 30Allora la prese il secondo 31e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. 32Da ultimo morì anche la donna. 33La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».

34Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; 35ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: 36infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio.

37Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe. 38Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».

***


Gesù è giunto a Gerusalemme. Qui avranno luogo gli avvenimenti decisivi del suo cammino.

In questo contesto assistiamo agli ultimi conflitti con le differenti categorie di rappresentanti dell'istituzione ufficiale:

  • sotto il profilo religioso teologico (parabola dei vignaioli assassini (detta agli scribi e ai capi dei sacerdoti). Lc. 20, 9-19

  • Sotto il profilo politico (circa la questione del tributo a Cesare). Lc 20, 20-26

  • qui, nel presente testo, il conflitto con cui si misura Gesù è sotto il profilo della ricchezza economica: a sollevare la questione sono i sadducei, vale a dire, uno della classe aristocratica, la categoria che dall’apparato del tempio e del culto traeva enormi interessi finanziari che spesso venivano investiti in possedimenti latifondisti.


Il seguito del nostro racconto, continua con alcune dichiarazioni rivolte agli scribi (tra cui l'offerta della vedova) e il tema della rovina del tempio.


La sfida – conflitto è dunque tra Gesù e i sadducei, con tutto ciò che questi ultimi rappresentano.

Essi vengono presentati come coloro che non credono nella risurrezione.

Fondamentalmente sono legati alla visione tradizionale secondo al momento della morte, lo sheol, ovvero il regno inferiore (di sotto, da cui deriva il concetto di inferi o inferno), attende tutti. Una specie di regno delle ombre. L’unica idea di sopravvivenza è posta nella generazione che segue; si continua a vivere nei figli. Sono i figli a portare avanti la benedizione e la promessa. Questo è il pensiero tradizionale della comunità del popolo d’Israele, ma fino ad un certo punto.

Esistono situazioni di vita che chiamiamo “Situazione-limite”. È la situazione descritta nella prima lettura. Una famiglia di fratelli, i maccabei, è messa a morte dal persecutore che vuole annientare il popolo, le sue tradizioni e la sua fede. L’oppressore vince, i fedeli soccombono. Vengono uccisi. Non c’è via di scampo per loro. I fratelli maccabei vivevano in questa situazione – limite, in tutti i sensi. Ma proprio a fronte di questa situazione, Israele ha cominciato a intravedere dal di dentro la vita oltre la vita. Si tratta di un’intuizione che approfondisce la fede del popolo della Bibbia, ossia che il Dio della vita risponde con la vita in situazioni di morte.

L’ orizzonte dei sadducei, invece, è assolutamente rasoterra. Credono solo nel capitale che realizzano. Pensare che vi sia un oltre, comporterebbe guardare la realtà quotidiana sotto ben altra luce. Significherebbe anche credere che il messaggio del Regno annunciato da Gesù può crescere nella vita dell'umanità e nel cuore dell'uomo. Significherebbe anche credere che, in un mondo di giudizio e pregiudizio ben codificati, la misericordia e la fraternità siano possibili. Significherebbe anche considerare il cambiamento, o se si vuole, la "trasfigurazione", una realtà in atto. Significherebbe far credito al piccolo seme del regno come capace di portare frutto ecc.

Tutto questo è credere nella risurrezione.

L'opposto è il realismo cinico del dio denaro, del culto piegato a occasione di profitto, degli affari confermati dal sistema religioso ecc.

Il messaggio del regno entra in collisione con quest'ordinamento.

Sarcasticamente, il sadduceo fa appello alla legge del Levirato (levir = cognato) Il cognato deve sostituire il fratello defunto con la vedova affinché abbia discendenza. L'importanza della discendenza poi è legata alla promessa che si trasmette per generazione, come s’è detto.

È comunque significativo che, citando una legge, il senso del realismo secondo i sadducei arriva persino a mettere in ridicolo la stessa legge citata. In altre parole i sadducei irridono coloro che hanno una visione delle cose più ampia e più profonda.

Gesù parla poi in termini enfatici. “saranno come angeli...” come a dire che la promessa, secondo il Vangelo, non è più per generazione fisica ma per testimonianza-annuncio e quindi per fede. Il Regno si comunica così!

Nella sua risposta Gesù si rifà ai patriarchi (fonte autorevole della Parola di Dio) per dire che la promessa è sempre viva come i patriarchi, Abramo, Isacco e Giacobbe sono sempre vivi.

La conclusione risulta estremamente interessante:” Dio non è Dio dei morti, ma dei viventi, perché tutti vivono per lui” (ossia “grazie a lui”).

L'affermazione contiene una domanda che il sadduceo dovrebbe porre a sé stesso: La domanda dovrebbe essere espressa in questi termini: E io, per chi vivo? Mediante chi vivo? Io che credo nel capitale finanziario che realizzo, Chi o che cosa mi comunica vita? Vivo o credo di vivere?


Salmo 16

Ascolta, Signore, la mia giusta causa,

sii attento al mio grido.

Porgi l’orecchio alla mia preghiera:

sulle mie labbra non c’è inganno.


Tieni saldi i miei passi sulle tue vie

e i miei piedi non vacilleranno.

Io t’invoco poiché tu mi rispondi, o Dio;

tendi a me l’orecchio, ascolta le mie parole.


Custodiscimi come pupilla degli occhi,

all’ombra delle tue ali nascondimi,

io nella giustizia contemplerò il tuo volto,

al risveglio mi sazierò della tua immagine.


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