Meditazione domenica XIIIa A - Monastero del Bene Comune

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sabato 1 luglio 2023

Meditazione domenica XIIIa A

 

Ricordiamo, O Signore, davanti a te

In Francia la rivolta si allarga alle periferie delle grandi città. La cerimonia in memoria di Nahel, il giovane di 17 anni ucciso dalla polizia, è sfociata tensioni e rivolte.

Repubblica Democratica del Congo è in testa alla classifica globale dei Paesi in conflitto con più reati sui minori. Più di 3mila bambini risultano vittime di soprusi tra cui uccisioni, mutilazioni, rapimenti e violenze sessuali.

Allarmanti i dati forniti dall’Istat. In Italia, un ragazzo su dieci lascia precocemente gli studi superiori. Tra le cause il disagio personale e le difficoltà familiari, l’aumento della povertà infantile, consumo di droghe e alcool, la criminalità diffusa e l’assenza di spazi pubblici per trascorrere il tempo libero.

 L'ondata di caldo eccezionale che si è abbattuta sulle regioni settentrionali del Messico nelle ultime due settimane ha provocato 112 morti. 

Proteste per il vilipendio del Corano in Svezia sono venute da autorità e notevoli esponenti anche di Egitto, Kuwait, Siria, Libano, Emirati e Palestina. "Un gesto vergognoso e una provocazione per i sentimenti dei musulmani" proprio nell'Eid al-Adha, la grande festa del sacrificio celebrata dai fedeli islamici di tutto il mondo.

L'Onu ha lanciato l'allarme sulla situazione umanitaria nel nord-est della Nigeria, che registra un numero sempre maggiore di persone bisognose di aiuto, tra le quali 700 mila bambini di età inferiore a 5 anni colpiti da malnutrizione acuta.

 Le autorità israeliane del governo di destra di Benyamin Netanyahu hanno dato il via libera all'avanzamento dei piani - che sono in diverse fasi - per la costruzione di circa 5.700 nuove case in Cisgiordania. 

 Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison

Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza

Bangladesh, musulmani e cristiani celebrano in fraternità la festa del sacrificio. "Dio vuole che le persone sacrifichino e mettano da parte l'invidia, il conflitto e la discriminazione e creino una società fatta di buone relazioni e di fratellanza" ha scritto nel suo messaggio monsignor Hawlader, presidente della Commissione episcopale per l'unità dei cristiani e il dialogo interreligioso.

Zuppi incontra il patriarca Kirill: importante che le Chiese lavorino per la pace.
Il cardinale, inviato del Papa a Mosca, ricevuto dal patriarca ortodosso: “Apprezziamo che Sua Santità l’abbia inviata a Mosca”. Ribadito il ruolo delle religioni per la pace e la giustizia e l’unione di forze “per prevenire un grande conflitto armato”. In serata, il porporato ha celebrato una Messa nella Cattedrale dedicata alla Madre di Dio e ha incontrato la comunità cattolica. Nell'omelia: "Il Papa non si rassegna e cerca fare di tutto per la pace"

Roma, a Tor Bella Monaca un nuovo ambulatorio di “Medicina delle fragilità”.
È stato inaugurato nel quartiere romano un servizio medico dedicato ai pazienti più vulnerabili, anche senza tessera sanitaria, promosso dal Policlinico Tor Vergata in collaborazione con il Municipio VI, l’Istituto di Medicina Solidale e la Fondazione Migrantes. 

Come nuovo Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, Le affido un compito che considero molto prezioso. Il suo scopo centrale è quello di custodire l'insegnamento che scaturisce dalla fede per "dare ragione della nostra speranza, ma non come nemici che additano e condannano". Il Dicastero che lei presiederà in altri tempi è arrivato a usare metodi immorali. Erano tempi in cui, anziché promuovere la conoscenza teologica, si perseguivano possibili errori dottrinali. Quello che mi aspetto da lei è senza dubbio qualcosa di molto diverso. Con queste parole coraggiose, papa Francesco ha nominato il nuovo prefetto del Dicastero per la dottrina della fede l’argentino mons. Víctor Manuel Fernández.

Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa del bene: A te la lode e la gloria, O Signore: Gloria in excelsis Deo

Dio di Mosé e di Elia e di Eliseo, Dio di Giona e di Natan... Dio di Oscar Romero e di Bonoeffer, di Gandi e di Mandela, manda un profeta che annunci a tutto il popolo e anche ai nuovi faraoni il ritorno di tuo Figlio. Amen

2Re 4,8-11.14-16    Rm 6,3-4.8-11

Mt. 10, 37- 42


37Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me; 38chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me. 39Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà.
40Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato. 41Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto. 42Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d'acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».


***

Con i vv. 37-42 del capitolo 10 si conclude il “discorso missionario”. In altre parole ciò che è relativo all'annuncio e alla testimonianza del vangelo.

Ora, a proposito di testimonianza, nei versetti precedenti Matteo aveva fatto notare che testimoniare il vangelo potrebbe voler dire sperimentare una certa divisione anche nell'ambito degli affetti.

Non crediate che sia venuto a portare la pace ma la spada...sono venuto a separare... padre contro figlio ...”

Di fatto queste parole riflettevano la situazione della chiesa delle origini. Testimoniare Gesù comportava un entrare in conflitto anche all'interno della propria famiglia.

È questo il motivo per cui il v. 37 fa un riferimento all'orbita familiare. Amare Gesù non è una questione sentimentale, né tanto meno teorica. Di per sé i genitori e i fratelli vanno amati, ma portare la croce, cioè pagare dei costi per la testimonianza, può comportare delle scelte dolorose anche negli affetti. Vuol dire appassionarsi a tal punto alla causa del vangelo da mettere in secondo piano tutto il resto.


Nella prima parte del brano, parlando dei familiari, concretamente si parla di quelli della stessa casa. C'è quindi una casa dove si verificano situazioni di esclusione e divisione.


A volte si possono generare situazioni in cui regna la legge della paura, paura di perdere sicurezze, abitudini, vantaggi di varia natura e persino la vita. Quando si vive per difendersi magari entrando in competizione e in conflitto con gli altri perché ci sembra che rappresentino un pericolo, in realtà non si vive affatto. Crediamo di essere vivi, in realtà siamo morti di paura.

Quando invece, finalmente, non ci si difende ma ci si consegna ad una causa, anche se sembra di perdere, di subire privazione ed emarginazione, in realtà si vive veramente. Il cuore è riscaldato, pulsa e vive.

Da queste parole di Gesù, sentiamo che il Vangelo, cioè Gesù, suscita fascino, appassiona, ci attrae. La parola di Gesù, anzi la Parola che è Gesù, non ci trasmette un sistema di pensiero strutturato intorno a principi etici. Gesù ci coinvolge in una vicenda che implica dedizione, oserei dire, militanza, passione, rischio, in una parola: dare la vita.

Oltre questo spartiacque tra vita apparente e vita vera, troviamo un altro spazio, quello dell’accoglienza.

Infatti il verbo che ritorna con molta frequenza è accogliere. Ora è in casa che ci si accoglie così che l’altro diventa di casa. Ma accogliere significa far sì che il mondo della persona accolta venga a costituire il mio stesso mondo. Noi siamo chi accogliamo. Anche noi diventiamo familiari, di casa con chi accogliamo. Chi accoglie il profeta diventa profeta – chi accoglie il giusto diventa giusto, chi il discepolo diventa discepolo.

Perciò in questa casa, non più abitata dalla paura di perdere, non più ossessionata dal dove perseguire e proteggere i propri vantaggi, non più assillata dal complesso dell’accerchiamento

c'è

Profezia ovvero una visione della realtà secondo la sapienza evangelica;

Giustizia, vale a dire la solidità di chi nel vangelo trova la via giusta per realizzare la vita.

Discepolato: un sempre nuovo percorso fatto insieme agli altri per seguire Gesù.

Questa casa è esattamente quella di cui aveva già parlato Gesù, quella costruita sulla roccia. Potremmo dire la Chiesa, cioè la comunità del Vangelo dei discepoli e delle discepole, il Popolo di Dio totalmente profetico, totalmente consegnato alla causa della giustizia e per sempre al seguito del suo Signore.

L'esserci dentro e abitarla è già la ricompensa. Qui è sintetizzata nell'immagine dell'acqua fresca. Possiamo facilmente immaginare cosa può voler dire un bicchiere di acqua fresca in un paese del Vicino Oriente. In altre parole, questa casa dove si accoglie profezia, giustizia e discepolato, nonostante esclusione, perdite ed emarginazione di vario genere, è un luogo dove si sta bene. Dove si vive la gioia del Regno di Dio.


Salmo 88

Signore, Dio della mia salvezza,

davanti a te grido giorno e notte.

Giunga fino a te la mia preghiera,

tendi l'orecchio alla mia supplica.

Io sono sazio di sventure,

la mia vita è sull'orlo degli inferi.

Sono annoverato fra quelli che scendono nella fossa,

sono come un uomo ormai senza forze.

Sono libero, ma tra i morti,

come gli uccisi stesi nel sepolcro,

dei quali non conservi più il ricordo,

recisi dalla tua mano.

Mi hai gettato nella fossa più profonda,

negli abissi tenebrosi.

Pesa su di me il tuo furore

e mi opprimi con tutti i tuoi flutti.

Hai allontanato da me i miei compagni,

mi hai reso per loro un orrore.

Sono prigioniero senza scampo,

si consumano i miei occhi nel patire.

Tutto il giorno ti chiamo, Signore,

verso di te protendo le mie mani.

Compi forse prodigi per i morti?

O si alzano le ombre a darti lode?

Si narra forse la tua bontà nel sepolcro,

la tua fedeltà nel regno della morte?

Si conoscono forse nelle tenebre i tuoi prodigi,

la tua giustizia nella terra dell'oblio?

Ma io, Signore, a te grido aiuto

e al mattino viene incontro a te la mia preghiera.

Perché, Signore, mi respingi?

Perché mi nascondi il tuo volto?

Sin dall'infanzia sono povero e vicino alla morte,

sfinito sotto il peso dei tuoi terrori.

Sopra di me è passata la tua collera,

i tuoi spaventi mi hanno annientato,

mi circondano come acqua tutto il giorno,

tutti insieme mi avvolgono.

Hai allontanato da me amici e conoscenti,

mi fanno compagnia soltanto le tenebre

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