Meditazione domenica XVIa A - Monastero del Bene Comune

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sabato 8 luglio 2023

Meditazione domenica XVIa A

 


Ricordiamo, o Signore, davanti a te

Jenin, dieci i palestinesi uccisi nell'attacco israeliano, tremila i profughi. Continuano gli scontri in Cisgiordania dove l'esercito israeliano ha sferrato quello che viene definito il più violento attacco nell'area da almeno vent'anni. Mentre il governo smentisce di aver causato l'abbandono della regione da parte di circa un sesto degli abitanti della città, l'Autorità nazionale palestinese esorta l'Onu e la comunità internazionale a fermare l'evacuazione.

Sudan. Almeno 57 donne sono state stuprate dallo scoppio dei combattimenti, ma si sospettano altre decine di casi non denunciati. Intanto Amnesty International chiede ai Paesi confinanti di aprire le porte ai profughi.

Si aggrava sempre di più l'emergenza idrica in Uruguay: nel Paese di 3,5 milioni di abitanti, colpito dalla peggiore siccità in 74 anni. Se non pioverà, in meno di due settimane la nazione sudamericana resterà senza acqua potabile.

Almeno 354 condanne a morte, sei nei confronti di donne, sono state eseguite in Iran dall'inizio dell'anno. "La pena capitale è utilizzata per creare timore nella società e per impedire nuove proteste. La maggior parte di coloro che sono stati uccisi sono vittime a basso costo della macchina del massacro, imputati per droga che provengono dalle comunità più marginalizzate".

Nella notte tra giovedì e venerdì, una ventina di uomini armati ha fatto irruzione nell’ospedale di Medici senza frontiere di Port-au-Prince. Una volta entrati, si sono introdotti in sala operatoria e hanno portato via il giovane ancora sotto anestesia al termine di un intervento per varie ferite di proiettili, ricoverato il giorno precedente. L’Ong-Premio Nobel è stata costretta a fermare temporaneamente le attività nella clinica.

 Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison

Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza

La cura delle città dal basso, il progetto "I Custodi del Bello". Parte un progetto per la manutenzione di alcuni quartieri di centri del Mezzogiorno d'Italia. Nei prossimi 36 mesi in questi centri oltre 200 persone in situazioni di difficoltà saranno inserite in percorsi formativi e lavorativi che le vedranno impegnate nel rendere i quartieri più belli e vivibili. 

A dieci anni dalla visita di Papa Francesco a Lampedusa, e in occasione della Giornata del mare che si celebra ogni anno la seconda domenica di luglio, l’Apostolato del mare e la Fondazione Migrantes promuovono una serie di eventi nell’isola siciliana. “Vogliamo ricordare l’appello del Papa ad accogliere la vita umana e a promuovere una cultura del mare come opportunità di lavoro, di incontro, di reciprocità. Le celebrazioni pensate per l’anniversario, saranno sul tema “Chi di noi ha pianto? Il mare luogo di vita”.

Gli avvisi di deforestazione nell'Amazzonia brasiliana hanno registrato una riduzione del 33,6% nel primo semestre del 2023 rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.

Buon compleanno, «Osservatore di Strada»!
Il mensile de L’Osservatore Romano, dove “gli ultimi diventano protagonisti”, compie un anno di vita. È passato un anno, infatti, da quando il 29 giugno 2022, solennità dei Santi Pietro e Paolo, Papa Francesco annunciava, subito dopo la recita dell’Angelus, la nascita di questo mensile nel quale “gli ultimi diventano protagonisti”. Quello che colpisce ed emoziona maggiormente ogni domenica è vedere gli amici che si dedicano alla distribuzione del giornale e quanto L’Osservatore di Strada appartenga a ciascuno di loro. 

Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa del bene: A te la lode e la gloria, O Signore: Gloria in excelsis Deo

Salvatore di ogni vita, seguendoti, noi scegliamo di amare e di non indurire il nostro cuore. E quando anche le nostre profondità sono assalite da una prova, una via resta però aperta, quella di una fiducia serena.


Zc 9,9-10      Rm 8,9.11-13   

Mt 11,25-30

25 In quel tempo Gesù disse:

«Riconosco a te, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.

26 Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza.

27 Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.

28 Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.

29 Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita.

30 Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».


Il brano di Mt. 11, 25- 30 lo si trova all’interno della sezione dei “Misteri del Regno”. Vale a dire del manifestarsi di quel cambiamento dovuto “all’irruzione” della presenza di Dio nella vita dell’umanità attraverso la predicazione e l’azione di Gesù di Nazareth.

Cambiamento che mette in crisi e supera ciò che fino a quel momento era dato per acquisito e consolidato: lo status quo sancito in particolar modo dai rappresentati religiosi e dalla teologia ufficiale (i sapienti e gli intelligenti).

Le reazioni al cambiamento, per Giovanni Battista, che si trova in carcere, sono di perplessità (11, 3), ma gli scribi, i farisei e gli abitanti delle città del lago reagiscono con ostilità.

Il senso della reazione di Gesù può essere considerato così: “Riconosco, o Padre, che il tuo modo di portare avanti le cose è davvero paradossale. Non segui le strategie della forza, dell'imposizione, dei doveri, ma quella dell'amorevolezza preferenziale per chi nella vita si trova in difficoltà. Si, o Padre, perché tu sei amore!

Gesù manifesta il Regno attraverso il primato dell’amore per l'umanità, soprattutto quella parte di gente che fino ad ora ha sperimentato l'esclusione, l'oppressione e la pesantezza dei doveri imposti da chi domina. Rispetto a ciò, ogni forma comportamentale codificata, ogni programma istituzionale viene in seconda posizione se non addirittura scalzato dal Cristo.

I destinatari del suo messaggio sono appunto “gli affaticati ed oppressi, gli schiacciati sotto l’obbedienza di regole imposte da chi non le tocca neppure con un dito.

Questo testo è introdotto da un'espressione che sembra fuori luogo. Nel testo originale è detto: “In quel tempo, rispondendo Gesù disse”. In realtà non gli era stata rivolta alcuna domanda.

Nella preghiera, Gesù trova risposta alle domande che lui, in quella situazione di isolamento, era stato indotto a porsi. Perciò anche la risposta gli nasce dal di dentro: “Riconosco …che tu sei così, così paradossale e che se qualcuno vuole capire qualcosa di te e di me e del messaggio del regno, o entra in questa paradossalità o non comprende nulla.

La conseguenza da trarre è passare da un ordinamento che schiaccia, che rende affaticati e oppressi perché ad esso interessa il proprio successo, il proprio consenso, il proprio programma (a quell’ordinamento infatti non importa nulla della gente ma è tutto autoreferenziale) a un’obbedienza che invece di sottomettere promuove (giogo leggero ...sollievo… ristoro…). Ciò è possibile tramite l’adesione ad un CUORE.

Venite a me...imparate. Come dire: diventate anche voi discepoli.

...che sono mite e umile di cuore”. Vorrei soffermarmi su queste semplici parole: MITE UMILE CUORE.

Il cuore, lo sappiamo, svolge per il corpo la funzione di pompa: richiama e rilancia il sangue per distribuire ossigeno ed energia a tutto l'organismo. Nel cuore raccogliamo le esperienze belle e faticose, consolanti e laceranti per trasformarle a sua volta in scelte di bontà, bellezza, comunione, intesa. Ecco, in Gesù il cuore ha il significato di coscienza, spazio interiore dove si maturano i valori e si prendono le decisioni.

Come abbiamo sentito, quello di Gesù è un cuore mite. La mitezza non è sinonimo di rinuncia e di arrendevolezza. La mitezza biblica è invece la fermezza di chi è piantato nella promessa di bene che abiterà la terra. Il mite non ha bisogno di ricorrere alla forza fisica della violenza né all'imposizione delle leggi perché il bene, la verità e l'amore hanno forza in se stessi.


Mentre i dominanti impongono dall'alto dei loro seggi regole e doveri, il cuore di Gesù e di coloro che vogliono seguirlo, non sta in alto, al di sopra degli altri, ma è umile, humus, è terra-terra. Vicino cioè all'altro e ai suoi passi.

Raccogliamo quanto la generosità della vita ha seminato nei solchi dell'esperienza di ciascuno e poi, sia il bene come i momenti più oscuri, transitiamoli nel cuore di Gesù, ossia nella paradossalità del Vangelo, perché anche le pesantezze diventino leggere e siano nuovamente fecondate dalla fiducia radicale e dal gusto di scelte partecipate, dalla leggerezza del confrontarsi gli uni gli altri per condividere e non per imporre o dominare.


Salmo 144

O Dio, mio re, voglio esaltarti

e benedire il tuo nome in eterno e per sempre.

Ti voglio benedire ogni giorno,

lodare il tuo nome in eterno e per sempre.

Misericordioso e pietoso è il Signore,

lento all’ira e grande nell’amore.

Buono è il Signore verso tutti,

la sua tenerezza si espande su tutte le creature.

Ti lodino, Signore, tutte le tue opere

e ti benedicano i tuoi fedeli.

Dicano la gloria del tuo regno

e parlino della tua potenza.

Fedele è il Signore in tutte le sue parole

e buono in tutte le sue opere.

Il Signore sostiene quelli che vacillano

e rialza chiunque è caduto






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