Meditazione domenica XVa A - Monastero del Bene Comune

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sabato 15 luglio 2023

Meditazione domenica XVa A

 


Ricordiamo, o Signore, davanti a te

Nel mondo oltre 75 milioni di persone vivono con meno di due dollari al giorno, e sono ancora di più coloro che hanno a disposizione una cifra inferiore ai 3,65 dollari (circa 90 milioni).

Sono stati 77 gli arresti effettuati dalla polizia israeliana nel corso di una nuova giornata di protesta nei confronti della riforma giudiziaria voluta dal governo di Benyamin Netanyahu. Tra gli arrestati anche un capitano dell'esercito.

Siria, 4 milioni di persone attendono la proroga degli aiuti umanitari. Le Nazioni Unite non hanno trovato l'accordo politico per la proroga. A rischio si trovano milioni di persone che pagano il prezzo di una lunga guerra e del terremoto dello scorso inverno.

Sono almeno 9 le vittime di un incendio doloso appiccato da un gruppo armato nel mercato centrale della città di Toluca in Messico. 

Il giornalista Luis Martín Sánchez Iñiguez, corrispondente nello stato nordoccidentale di Nayarit del quotidiano messicano 'La Jornada', è stato trovato morto dopo che ne era stata denunciata la sparizione. Lo ha annunciato lo stesso giornale di Città del Messico.

Almeno otto persone, tra cui tre bambini, sono rimaste uccise in due esplosioni di autobomba nel nord della Siria.

Le forti precipitazioni causate da un monsone estivo più intenso del solito continuano a flagellare il nord dell'India dove allagamenti, crolli e slavine hanno gravemente danneggiato le infrastrutture. Almeno sette persone hanno perso la vita nelle ultime ore, aggiungendosi alle 37 vittime già conteggiate.

Due bambini sono morti in Afghanistan mentre fuggivano con le famiglie dalla demolizione ordinata dai talebani della baraccopoli dove vivevano a Kabul. La demolizione ha lasciato senza tetto 280 famiglie, pari a circa 1.700 persone.

Secondo l'Unicef sono almeno 289 i bambini morti o dispersi quest'anno in naufragi sulla rotta migratoria del Mediterraneo centrale dal Nord Africa all'Europa.

 Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison

Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza

 Il Parlamento europeo approva la "legge natura" per la tutela della biodiversità che introduce nuovi obblighi per il ripristino, entro il 2030, della biodiversità sul 20% delle aree terrestri e marine danneggiate dall'inquinamento o dallo sfruttamento intensivo a livello europeo ed entro il 2050 su tutte le aree ove sarà necessario. 

Vivono chiedendo l’elemosina e prostituendosi, sono disprezzate da tutti, perfino dai loro genitori, perché “diverse”. Sono le persone transgender nello stato federale indiano di Andhra Pradesh. Ad accompagnare le persone di questa comunità brutalmente emarginata c’è suor Amitha Polimetla, delle Suore del Divin Salvatore, che lotta affinché possano avere un’esistenza dignitosa.

“Road to recovery”, l’associazione israeliana che aiuta i malati palestinesi. Fondata nel 2010 e con 1.200 volontari a disposizione che ogni giorno accompagnano in auto o in pullman i pazienti palestinesi, principalmente bambini, fino agli ospedali israeliani, affinché possano ricevere le cure necessarie. In casi particolarmente gravi, l’associazione supporta le famiglie in difficoltà anche con l’acquisto di attrezzature mediche e organizza vacanze e gite per tutti i pazienti. «Il cuore della nostra associazione sono i volontari che ogni giorno si rivolgono a chi ne ha bisogno, offrendo un’opportunità di guarigione attraverso un semplice gesto: guidare!», si legge sul sito dell’organismo. E i risultati si vedono: solo nel 2020, ad esempio, la distanza totale percorsa dai membri dell’associazione è stata di circa 1.155.000 km, corrispondenti a circa 10.000 viaggi per assistere 15 mila pazienti.

Sono 250, hanno appena concluso le elementari e le medie, e fino ai primi di agosto si ritrovano ogni giorno in Aula Paolo VI e in altri spazi esterni per vivere un'esperienza di gioco e preghiera, divertimento e incontro. Uno dei luoghi più noti del Vaticano assume così i contorni di un oratorio, dove da sempre i giovanissimi si conoscono, discutono, crescono e sono colmi di gioia. 


Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa del bene: A te la lode e la gloria, O Signore: Gloria in excelsis Deo


Tutta la creazione, o Padre, non è che il fiorire eterno del tuo Verbo, e tutte le cose non sono che sillaba della tua inesauribile parola; e l'umanità non è che la tua parola mai finita di dire. Fa di noi come hai fatto di Gesù, la perenne incarnazione della tua parola. Amen

Is 55, 10-11 Rm 8, 18-23

Mt 13, 1-23

Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia. Egli parlò loro di molte cose con parabole.


E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi, ascolti».


Gli si avvicinarono allora i discepoli e gli dissero: «Perché a loro parli con parabole?». Egli rispose loro: «Perché a voi è dato conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. Infatti a colui che ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a colui che non ha, sarà tolto anche quello che ha. Per questo a loro parlo con parabole: perché guardando non vedono, udendo non ascoltano e non comprendono.

Così si compie per loro la profezia di Isaia che dice:

Udrete, sì, ma non comprenderete,

guarderete, sì, ma non vedrete.

Perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile,

sono diventati duri di orecchi

e hanno chiuso gli occhi,

perché non vedano con gli occhi,

non ascoltino con gli orecchi

e non comprendano con il cuore

e non si convertano e io li guarisca!”.

Beati invece i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano. In verità io vi dico: molti profeti e molti giusti hanno desiderato vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono!


Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore. Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. Quello che è stato seminato sul terreno sassoso è colui che ascolta la Parola e l’accoglie subito con gioia, ma non ha in sé radici ed è incostante, sicché, appena giunge una tribolazione o una persecuzione a causa della Parola, egli subito viene meno. Quello seminato tra i rovi è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dà frutto. Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno».

Per ottenere, occorre avere. Possedere mezzi, soldi, conoscenze, capacità...meriti. Se tu non hai, chi sei? Se tu non hai titoli di merito, di buone azioni, se non sei religioso convinto, uno di chiesa, se non sei credente d'hoc come puoi pensare che la tua vita sia sensata, serena, gioiosa, positiva, in una parola, “di successo”?

Allora questa gente, i destinatari del messaggio del profeta (prima lettura) che al loro attivo avevano solo sensi di colpa e qualche decennio di lavori forzati a servizio del padrone di turno, cosa poteva aspettarsi da Dio?

Come la pioggia e la neve...non fanno ritorno senza effetto” è una parola che dice che Dio non è affatto entrato in crisi per questi motivi. Egli non ritira la sua amicizia perché questa non dipende da un dare e avere. Egli è gratuito e l'effetto che nascerà nel cuore della gente sarà di gratuità verso la vita, verso se stessi e anche verso gli altri.

Gesù è seduto, proprio nella postura del maestro che dona la parola di vita alla folla, donne e uomini di cui nessuno si preoccupa, carne da macello, buoni solo per essere spremuti dai signori della politica, della religione, dai proprietari terrieri...

Lui sulla barca. La folla sulla spiaggia. Il lago, la spiaggia, il cielo: può mai esistere un tempio più santo di questo? E la parola del regno, come chicchi di grano viene seminata nel cosmo intero.

Egli parlò loro di molte cose in Parabole”.

Forse questa semplice premessa sul modo di parlare di Gesù, appunto in parabole, vale più dello stesso contenuto. È un parlare con le cose di tutti i giorni, un parlare con la vita stessa della gente come la pesca, lo spazzare la casa, il cercare di non svegliare i bambini nel cuore della notte, il seminare, pascolare un gregge, girare una macina da mulino...questa assunzione del linguaggio della gente avviene solo se si ama la vita della gente.

La parola di Gesù è coinvolgente perché chiama direttamente in causa l'ascoltatore. Egli se ne sente attratto o respinto.

La parabola è toccante, ti muove dentro fino a provocarti poco alla volta a prendere posizione pro o contro. Se ti attrae o respinge, infatti, è perché, raggiungendoti, fa da specchio ad un anelito o a una repulsa presenti nelle tue profondità. Ecco allora spiegato il motivo del ritornello a conclusione del parlare in parabole: “Chi ha orecchi intenda”. Tanto a dire: “Chi si sente chiamato in causa, cerchi di approfondire”.

La sua parola si appoggia sulla fiducia che egli ha verso chi ascolta, anche su noi. Gesù ci ritiene capaci di accogliere, interiorizzare e rispondere alla sua parola.

Questo racconto del Vangelo riflette un momento di crisi: a che serve testimoniare ed annunciare il Regno se le situazioni concrete sembrano di tutt’altro segno? Nelle apocalissi giudaiche l'immagine del seme era frequente per parlare della crisi, crisi che è comunque generativa di passaggi verso la novità.

Troviamo un passaggio oscuro nel testo di oggi dal v. 13b – 15. In realtà, l'evangelista cita Isaia secondo la versione greca che la comunità di Matteo era solita utilizzare. André Chouraqui così esprime quel testo: “Ascoltano con orecchi pesanti, guardano ma chiudono gli occhi per paura di vedere, per paura di comprendere così che io mi prenda cura e li risani”. Si tratta come di una non accettazione dovuta a qualcosa che ne ostruisce il passaggio. Occorre perciò un intervento di rimozione: “Così che io mi prenda cura e li risani”.

Gesù vuole dire che la sua parola incontra sì dei rifiuti, degli ostacoli, delle crisi, ma egli, con spirito di gratuità ecumenica, continua a rivolgersi a tutti, a chi lo ascolta e a chi lo respinge. A Tutti in ogni momento è offerta la possibilità di maturare un cuore nuovo.

Ecco, egli è appunto come quel seminatore che, generosamente, quasi non curante dello spreco, sparge la semente, addirittura anche dove sembrerebbe inutile seminare, come lungo la strada, nel terreno sassoso o spinoso. Che importa? Egli sa che quando la parola da qualche parte attecchisce, porta frutto il cento, il sessanta, il trenta. Notate la proporzione: vale a dire che porta frutto anche per tutte quelle situazioni che sembravano perdute, improduttive.

Gesù, dice il Vangelo, per pronunciare questo discorso, uscì di casa. Usci cioè dalla sua casa, che simbolicamente è la sua comunità, verso il mondo. Chi lo ascolta è sulla spiaggia di fronte al mare. Noi sua casa, sua comunità ascoltiamo questa parola di fronte alle sfide del mondo, della storia. È qui che diamo ascolto alla parola. Un ascolto fiducioso. Abbiamo fiducia che tra il Vangelo e il mondo degli uomini, ma come dice la seconda lettura dalla lettera ai Romani, anche per il mondo della natura, tutto il vivente, la parola, nonostante tutte le evidenze storiche, è efficace. Penetra nei cuori. Gesù è all'opera in tutti e compirà il suo amore il cento, il sessanta il trenta per uno.



Salmo 64

Tu visiti la terra e la disseti,

la ricolmi di ricchezze.

Il fiume di Dio è gonfio di acque;

tu prepari il frumento per gli uomini.

Così prepari la terra:

ne irrighi i solchi, ne spiani le zolle,

la bagni con le piogge e benedici

i suoi germogli.

Coroni l’anno con i tuoi benefici,

i tuoi solchi stillano abbondanza.

Stillano i pascoli del deserto

e le colline si cingono di esultanza.

I prati si coprono di greggi,

le valli si ammantano di messi:

gridano e cantano di gioia!




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