.Meditazione domenica della trasfigurazione del Signore A - Monastero del Bene Comune

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sabato 5 agosto 2023

.Meditazione domenica della trasfigurazione del Signore A

 


Ricordiamo, o Signore, davanti a te

il 2 agosto si è celebrata la memoria del genocidio di cui furono vittime i rom e i sinti nella seconda guerra mondiale e che fece mezzo milione di vittime. Nella sola notte del 2 agosto 1944, oltre 4 mila persone, in maggioranza donne e bambini, furono sterminate dai nazisti nelle camere a gas di Auschwitz-Birkenau.

Scontri di piazza e comunicazioni bloccate. È un drammatico clima di tensione quello che si respira in Senegal dopo l'arresto del capo dell’opposizione Ousmane Sonko. Due manifestanti hanno perso la vita.

Amazzonia ecuadoriana. il Parco Nazionale Yasuni e il vicino Territorio ancestrale degli Waorani costituiscono una delle aree con la maggiore biodiversità al mondo. Ma per i 4.800 indigeni che abitano il parco, nel 2016 fino ad oggi, la vita si è trasformata in una battaglia quotidiana, con l'avvio delle trivellazioni nell'ambito del progetto Yasuni-Itt.

 Alla periferia di Sidone, in Libano, sono ripresi violenti scontri tra fazioni palestinesi rivali scoppiati sabato scorso e che finora hanno causato la morte di 13 persone e decine di feriti. 

La capitale cinese Pechino, colpita da inondazioni devastanti, ha conosciuto negli ultimi giorni le sue piogge più intense in almeno 140 anni.  

Secondo i dati resi noti dal governo indiano al Parlamento, nel periodo dal 2019 al 2021 sono scomparse nel paese 1.113.000 tra donne e ragazze sotto i 18 anni.

Centinaia di persone sono state scaricate al confine libico-tunisino, accampate senza né cibo né acqua nel deserto. Uomini e donne (diverse incinte), bambine e bambini, costretti a fuggire da Sfax dopo i disordini di inizio luglio. Dopo la “caccia al nero” iniziata ancora nel 2022.

 Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison

Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza

Nella Chiesa c’è spazio per tutti – per tutti! – nessuno è inutile, nessuno è superfluo, c’è spazio per tutti... C’è posto per tutti, tutti insieme” queste le parole di papa Francesco alla Giornata mondiale della gioventù a Lisbona "Io sogno un’Europa, cuore d’Occidente, che metta a frutto il suo ingegno per spegnere focolai di guerra e accendere luci di speranza. E questo ci aiuterà a pensare ai sogni dei padri fondatori dell’Unione europea: questi sognavano alla grande!"

Rien Schurrhuis domenica 6 agosto correrà a Glasgow la prova élite dei Campionati del mondo di ciclismo in rappresentanza di Athletica Vaticana, La bicicletta con la quale correrà sarà poi messa all’asta e il ricavato sarà interamente devoluto al Dispensario pediatrico “Santa Marta” che assiste 500 famiglie povere con bambini piccoli.

È arrivato all'Aeroporto di Fiumicino (Roma), con un volo di linea dal Pakistan, un gruppo di 22 profughi afghani, grazie al programma dei "corridoi umanitari" realizzati da Caritas italiana per conto della Conferenza episcopale italiana (Cei). 

Inaugurato a Matera il murale “MATERiA ViVa”. La realizzazione del disegno ha visto coinvolte 20 persone con sindrome di Down – individuate insieme alla cooperativa partner Oltre L’arte – che alla fine del percorso di formazione e orientamento all’hub di artigianato sociale, si sono calate nel ruolo di writer per donare a Matera un’originale opera di street art.

Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa del bene: A te la lode e la gloria, O Signore: Gloria in excelsis Deo


Signore Dio, la Chiesa canta la tua gloria, perché sul santo monte hai rivestito di luce Gesù Cristo tuo Figlio. Noi ti preghiamo, lascia nei nostri occhi un riflesso della sua luce, mantieni nei nostri cuori l’eco della tua voce e vinceremo ogni tenebra che ci assale. Sii benedetto ora e nei secoli. Amen

Dn 7,9-10.13-14 2Pt 1,16-19


Mt 17,1-9

1 Sei giorni dopo,

Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte.

2 E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce.

3 Ed ecco, apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui.

4 Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia».

5 Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva:

«Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo».

6 All'udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore.

7 Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». 8 Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo.

9 Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell'uomo non sia risorto dai morti».


***


È un racconto collocato dai vangeli nel contesto della cosiddetta “crisi galilaica”, quando cioè il gruppo dei discepoli si trova in difficoltà a comprendere il percorso di Gesù che va verso una conclusione fallimentare.

Il Messia – Figlio del Dio vivente, riconosciuto con tanta enfasi da Pietro, in realtà si sta incamminando verso un vicolo cieco. Anche i più ingenui, ascoltando quello che diceva e osservando quello che operava, avrebbero compreso che s’era messo su una strada di morte violenta. Com’era possibile rinvenire in quel percorso il disegno del Dio grande e forte? Come vedere in un destino di morte il compiersi di un disegno di bene, cioè il manifestarsi del Regno di Dio? Erano appunto nell’oscurità.

Il brano inizia con una indicazione temporale: “Sei giorni dopo”.

C'è chi vede in questo particolare un'anticipazione del racconto pasquale, un'anticipazione del settimo giorno. Tuttavia, l'insieme degli elementi fanno anche pensare ad una evocazione del cammino dell'esodo.

Esodo 24, 16: “La gloria del Signore venne a dimorare sul monte Sinai e la nube lo coprì (Mosè) per sei giorni, al settimo giorno il Signore chiamo Mosè dalla nube”.

Anche qui abbiamo il monte, elemento importante nei racconti delle manifestazioni di Dio. Abbiamo la voce, la paura ecc. Inoltre, anche l'idea di Pietro di costruire le capanne (si noti le capanne, non le tende) fa comprendere come sullo sfondo vi sia una nuova liturgia della festa di Sukkot, la festa delle capanne, appunto, cioè quella festa in cui il popolo d'Israele faceva memoria della peregrinazione nel deserto.

In altre parole il camino di Gesù, tanto tragico e fallimentare agli occhi dei discepoli, per lui e per il Padre è una peregrinazione pasquale di liberazione, verso una nuova realtà, verso la concretizzazione del Regno.

Tra i soggetti che entrano in scena nel racconto, abbiamo Mosè ed Elia, in altre parti si parla della Legge e dei profeti perché Mosè ed Elia sono rispettivamente rappresentanti di questi due grandi pilastri della fede d'Israele: la legge e i Profeti. Ma questa volta, volutamente la Legge i Profeti (Torah e Nabi’im) vengono identificati con i due personaggi perché Mosè che Elia hanno anch'essi a che fare col monte: il Sinai o l'Oreb, due nomi differenti che indicano la medesima località. Il primo scende dal monte e il secondo, va verso il monte: l'uno e l'altro chiedono di morire. Gesù invece sceglie di andare verso la morte ma la sua morte è un itinerario di vita.

Il testo del Vangelo di Matteo pone al centro di tutto un evento di luce. La luce serve appunto a fugare le tenebre, a far luce sulla crisi. Matteo usa un passivo teologico (fu trasformato) come ad indicare che questo percorso è condotto da Dio. Al di là di tutti i significati e la ripresa dei temi cari all’Antico Testamento, quella luce si manifesta dal volto alle vesti del Cristo (evocazione di Dn. 7,9) per esprimere che la realtà faticosa e tragica di quest’uomo appartiene al mondo di Dio. Quella luce, che illumina la vista verso un “vedere oltre”, prepara l’evento della voce: “Questi è il Figlio, il prediletto. Ascoltatelo!”.

Ogni creatura umana, in queste parole e nonostante l’oscurità in cui può trovarsi, si può riconoscere come figlia amata da Dio.

L'ultimo versetto " Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell'uomo non sia risorto dai morti”. Fa comprendere che questo racconto circolava nelle prime comunità cristiane nel tempo post pasquale.

Alla fine tutto ritorna come prima e rimane solo il Figlio, Gesù con la sua povertà di prima è da ascoltare. La Chiesa di tutti i tempi, ovvero la comunità dei discepoli e delle discepole, non hanno altro da fare che prenderlo sul serio – Ascoltatelo! - .

Prendere sul serio il suo abbassamento. Prendere sul serio il suo mettersi in compagnia dell’umanità ferita e peccatrice. Prendere sul serio il suo farsi prossimo a chi ha sbagliato. Prendere sul serio il suo esporsi per la giustizia. Prendere sul serio la sua non violenza, le sue beatitudini, il suo perdersi e abbandonarsi fiduciosamente al Padre, il Dio della vita che risponde con la vita a tutte situazioni di morte dice: “Ascoltatelo!”. Questa per noi è la trasfigurazione. Ovvero una realtà che pur segnata dal morire (morire in tutti i sensi: fisico, morale, spirituale, sociale…) porta dentro di sé la benedizione di una vita nuova.

La cultura mondana invece (ma poi è cultura?) ci propina i fantasmi dello sfiguramento. Basta accedere ai beni di consumo e la vita diventa luminosa. Basta


conservare la propria sicurezza individuale, sociale o di gruppo e tutto va bene. Basta saper curare le apparenze e i problemi relazionali sono già risolti.

Scendendo dal monte, Gesù raccomanda il silenzio su quanto è avvenuto. Lo raccomanda anche a noi. Non è necessario che facciamo dell’esperienza di fede una bandiera per contrapporci ad altri. È invece necessario fare esperienza di fede – fiducia nella quotidianità in modo che sia la testimonianza della nostra vita a parlare, ad esprimere ancora una volta la “voce”: Questi è mio figlio. Ascoltatelo!


Samo 96


Il Signore regna: esulti la terra,
gioiscano le isole tutte.
Nubi e tenebre lo avvolgono,
giustizia e diritto sostengono il suo trono.

I monti fondono come cera davanti al Signore,
davanti al Signore di tutta la terra.
Annunciano i cieli la sua giustizia,
e tutti i popoli vedono la sua gloria.

Perché tu, Signore,
sei l’Altissimo su tutta la terra,
eccelso su tutti gli dèi.






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