Meditazione domenica XXIIa A - Monastero del Bene Comune

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sabato 2 settembre 2023

Meditazione domenica XXIIa A

 


Ricordiamo, o Signore, davanti a te

Costernazione e sgomento in tutta Italia per la strage sul lavoro avvenuta nella stazione di Brandizzo sulla linea ferroviaria che collega Milano a Torino. Cinque operai impegnati in lavori di manutenzione sui binari e investiti da un treno in transito.

Sarebbero 48 i morti causati dalla repressione della manifestazione anti-Onu nell'est della Repubblica democratica del Congo.

Tensione continua in Etiopia settentrionale con scontri e arresti di massa nello stato regionale Amhara. Si contano almeno 180 morti da luglio – dieci solo nell'ultima. 

Almeno 39 persone, per la maggior parte donne e bambini, sono state uccise a Nyala, la capitale del Darfur meridionale, a causa di razzi caduti sulle loro case durante i combattimenti tra l'esercito e i paramilitari. Dall'11 agosto più di 50.000 persone sono state costrette a fuggire.

Ta'kiya Young, 21enne afroamericana incinta, è stata uccisa nella sua auto con un colpo di arma da fuoco da un agente di polizia che le intimava di scendere perché accusata di taccheggio da un negoziante. I fatti, avvenuti in un sobborgo di Columbus, Ohio, risalgono alla scorsa settimana

 Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison

Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza

Il "Premio Spreco Zero 2023" al gesuita francese Gaël Giraud. Teorico della transizione ecologica, autore di numerose pubblicazioni sui temi ambientali, l'economista sostiene l’urgenza di implementare in tutto il mondo il processo di riconversione per passare da una società basata sulle energie fossili ad una fondata sulle rinnovabili. La consegna del premio avverrà a Roma il prossimo 28 settembre.

Comunità di Sant’Egidio: a Berlino il no delle religioni alla guerra. Nella capitale tedesca, dal 10 al 12 settembre prossimi, si svolgerà l’incontro “L’audacia della pace”, uomini e donne di diverse religioni e diverse culture si riuniscono per tre giorni per discutere e lavorare insieme verso un futuro di pace e solidarietà nello spirito di Assisi.

Francesco: il 4 ottobre sarà pubblicata una seconda Laudato si'. All'udienza generale di questo mercoledì, il Papa ricorda la Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato che si celebra il 1° settembre. "È necessario schierarsi al fianco delle vittime dell’ingiustizia ambientale e climatica, sforzandosi di porre fine all’insensata guerra alla nostra casa comune, che è una guerra mondiale terribile".

in questi giorni i Piccoli fratelli di Gesù hanno vissuto al Monastero di Sezano l'incontro annuale che da ormai più di trent'anni si svolge qui. Ci hanno regalato una serata indimenticabile presentando ciascuno la propria esperienza di vita di fraternità. Un viaggio intorno al mondo incontrando, nel loro ricordo, persone, luoghi e pensieri di altri mondi diversi dal nostro. Un regalo prezioso!

Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa del bene: A te la lode e la gloria, O Signore: Gloria in excelsis Deo


Signore, donaci di comprendere, con cuore da discepole e discepoli, che nelle parole che hai detto a Pietro, slancio e perplessità, fede e negazione sempre si inseguono e si intrecciano come la luce e l'ombra dei corpi, come onda su onda nel mare e che, anche così, tu ci offri sempre la possibilità di ritornare a seguirti. Amen

Ger 20, 7-9 Rm 12, 1-2

Mt 16, 21-27

21 Da allora Gesù cominciò a dire apertamente ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme

e soffrire molto da parte degli anziani, dei sommi sacerdoti e degli scribi,

e venire ucciso e risuscitare il terzo giorno.

22 Ma Pietro lo trasse in disparte e cominciò a protestare dicendo: “Dio te ne scampi, Signore; questo non ti accadrà mai”.

23 Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: “Lungi da me, satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!”.

24 Allora Gesù disse ai suoi discepoli: “Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua.

25 Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.

26 Qual vantaggio infatti avrà l’uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria vita? O che cosa l’uomo potrà dare in cambio della propria vita? 27 Poiché il Figlio dell’uomo verrà nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e renderà a ciascuno secondo le sue azioni.

***

Questo testo dovrebbe essere letto in continuità con la parte precedente, la cosiddetta confessione di Pietro. Appartiene alla medesima unità. È riduttivo limitarsi alla dichiarazione di Gesù nei riguardi di Pietro, dichiarazione che sembra confermarlo nel primato – Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa - e trascurare l’affermazione in cui, sempre lo stesso Pietro, viene chiamato addirittura con l’appellativo di Satana perché nei riguardi del Cristo esercita un’opera di ostacolo. Pietro è l’uno e l’altro nello stesso momento. Come del resto noi siamo allo stesso tempo forti e deboli nella vita e nella fede.

Dalle parole di Gesù comprendiamo che Pietro, anche se con la dichiarazione “Tu sei il Cristo, il figlio del Dio vivente” meritò la beatitudine di Gesù, In realtà, i contenuti della sua affermazione non coincidevano con il pensiero di Gesù. Ai suoi occhi, Gesù ribalta la situazione e la sua bella dichiarazione viene come svuotata dalle prospettive di Gesù.

Si tratta di una visione talmente sorprendente per gli ascoltatori, da rappresentare qualcosa di assolutamente inatteso, un vero e proprio inizio di cammino: “Da allora Gesù cominciò a dire…”

Nelle affermazioni di Gesù circa il suo destino abbiamo una sintesi del racconto della passione, morte e risurrezione. È il mistero pasquale. In altri termini, Gesù annuncia che la riuscita del suo percorso passa attraverso la via dell’abbassamento. Egli vincerà perdendo! Questo è il suo modo di portare avanti le cose, di amare le persone, di comunicare vita, di suscitare forza di cambiamento.

A mio modo di vedere è singolare che, in risposta alla reazione di Pietro Gesù arrivi ad apostrofarlo, non solo con l’appellativo di “Satana” (mentre prima lo aveva chiamato “beato”) , ma lo rimproveri di essergli di scandalo.

Con questo termine indica, ancora una volta una pietra, ma una pietra d’inciampo. Pietro, di fronte al Vangelo, è quindi solido e debole insieme. Proprio come tutti noi.

Egli ora non è solo una pietra per edificare ma, al contempo, un intoppo capace di mandare tutto all’aria; egli rischia di stravolgere, di snaturare il vangelo.

Infatti, nei confronti di Gesù assume un atteggiamento improprio. Si comporta come se fosse lui il maestro, non Gesù. Pietro, “Presolo in disparte” - dice il testo – Letteralmente sarebbe: “Avendo preso (Gesù) con sé.

Nel capitolo successivo, Mt. adopera lo stesso verbo per indicare l’invito di Gesù rivolto a Pietro, Giacomo e Giovanni a salire sul monte della trasfigurazione: “Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni…”.

Allora, la Parola forte di Gesù, non corrisponde affatto all'intenzione di allontanare Pietro. Non è corretto tradurre “allontanati da me” bensì: “Torna dietro a me”. Come dire: riprendi il tuo posto di discepolo. Non davanti, ma dietro è il posto del discepolo. Non per insegnare ma per imparare. Non per imporre, ma per ascoltare e seguire Gesù.

Questo passaggio esprime molto efficacemente come deve essere il rapporto dell'evangelizzatore con la Parola del Vangelo: non uno che ammaestra ma uno che suscita discepolato negli altri perché anche lui continua ad imparare dal maestro come un discepolo. Nella Chiesa nessuno può insegnare qualcosa agli altri se non nella misura in cui si dispone ad imparare qualcosa dal Signore.

È a questo punto che il discorso s’allarga fino a noi: “Se qualcuno mi vuole seguire…”. Pietro, saldo e fragile, credente e dubbioso nello stesso tempo, proprio come noi, non può e non deve, come non possiamo e non dobbiamo abbandonare la condizione del discepolato, vale a dire la condizione di stare dietro a Gesù per assimilare le sue scelte e far nostro il suo cammino.


Salmo 62

O Dio, tu sei il mio Dio,

dall’aurora io ti cerco,

ha sete di te l’anima mia,

desidera te la mia carne

in terra arida, assetata, senz’acqua.

Così nel santuario ti ho contemplato,

guardando la tua potenza e la tua gloria.

Poiché il tuo amore vale più della vita,

le mie labbra canteranno la tua lode.


Così ti benedirò per tutta la vita:

nel tuo nome alzerò le mie mani.

Come saziato dai cibi migliori,

con labbra gioiose ti loderà la mia bocca.


Quando penso a te che sei stato il mio aiuto,

esulto di gioia all’ombra delle tue ali.

A te si stringe l’anima mia:

la tua destra mi sostiene

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