Ricordiamo davanti a te, o Signore
Ciclone Dikeledi spazza il Mozambico dopo Madagascar e Mayotte. Il ciclone Dikeledi è arrivato in Mozambico dopo aver ucciso tre persone in Madagascar e causato gravi danni nell'arcipelago Mayotte, un mese dopo la perturbazione Chido che aveva scatenato il caos nell'Oceano Indiano.
Almeno 40 contadini sono stati uccisi dai jihadisti nello stato di Borno, nel nord-est della Nigeria. I combattenti dello Stato islamico nell'Africa occidentale hanno radunato decine di contadini sulle rive del lago Ciad, e li hanno uccisi a colpi di arma da fuoco.
Nove persone sono morte in uno scontro tra l'Esercito di liberazione nazionale, l'Esercito di Liberazione Nazionale ed il Clan del Golfo nel nord della Colombia. Le vittime di vanno ad aggiungersi agli oltre 30 morti causati il 16 gennaio da un attacco dell'Esercito Liberazione Nazionale nella regione al confine con il Venezuela.
In El Salvador, membri del Movimento dei lavoratori licenziati hanno dichiarato durante una conferenza stampa che da ottobre 2024 a marzo 2025 almeno 11.200 persone sono state e saranno esonerate da diverse istituzioni governative in tutto il Paese. L'organizzazione stima che il settore sanitario sarà il più colpito, con circa 3.200 licenziamenti.
Il Comune di San Paolo ha costruito un muro attorno alla 'crackolandia', com'è stato battezzato il quartiere nel centro della megalopoli brasiliana per essere un mercato della droga e una piazza di consumo 24 ore su 24. Il muro crea un "campo di concentramento" per i consumatori di crack e altre droghe.
Dal 15 novembre, giorno in cui è stato arrestato in Venezuela, non si conosce la sorte di Alberto Trentini cooperante italiano che si trovava nel Paese sudamericano per portare aiuti umanitari alle persone con disabilità.
Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison
Aiutaci a custodire la speranza
Dopo 15 mesi di guerra Accordo raggiunto tra Israele e Hamas per il cessate il fuoco a Gaza e il rilascio progressivo degli ostaggi nelle mani del gruppo dal 7 ottobre 2023. Grande festa nella Striscia di Gaza, dove le strade si sono riempite di persone: a breve dovrebbe essere riaperto anche il valico di Rafah con l’Egitto per consentire un massiccio ingresso di aiuti umanitari alla popolazione. Il cessate il fuoco a Gaza è iniziato oggi alle 8:30 ora locale (le 7:30 in Italia): lo ha annunciato il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, come riporta Al Jazeera.
RD Congo, cattolici e protestanti firmano un patto di convivenza per la pace. L'iniziativa della a Conferenza episcopale nazionale del Congo e della Chiesa di Cristo in Congo per allontanare lo spettro di una catastrofe umanitaria nella regione dei Grandi Laghi.
Aperta a Roma la nuova struttura permanente presso la Comunità di Sant'Egidio Tuscolano, il progetto garantirà visite gratuite, assicurando l'accesso alle prestazioni sanitarie fondamentali. “Questo progetto aiuterà a vedere meglio con gli occhi, ma anche con il cuore”.
Dal 18 al 25 gennaio. L'unità dei cristiani è un dovere. Per il 2025 il tema è tratto dal Vangelo di Giovanni: “Credi tu questo?”. «Nel 2025 ricorre l’anniversario dei 1700 anni del primo Concilio ecumenico dei cristiani che si tenne a Nicea, vicino Costantinopoli, nel 325 d.C.; questa commemorazione offre un’opportunità unica per riflettere e celebrare la nostra comune fede di cristiani".
È iniziata ieri al Monastero di Sezano, con la partecipazione del Vescovo di Verona, la settimana di preghiera per l'Unità dei Cristiani
Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria in excelsis Deo
O Dio, grande e buono,
tu sei l'eterno innamorato. Inesausta fantasia d'amore è la tua creazione. Patto d'amore sono le tue alleanze, dolcissimo banchetto di nozze la tua eucaristia. Ti chiediamo, o Padre buono, che la contentezza di essere tuoi amici riempia il cuore di tutti i discepoli e le discepole che oggi hai convocato intorno alla tua mensa. Amen
Is 62,1-5 1Cor 12,4-11
Gv 2,1-11
1 Il terzo giorno vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c'era la madre di Gesù. 2 Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. 3Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». 4 E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora» (forse questa traduzione che induce ad una certa spiritualità che vorrebbe Maria, la madre di Gesù, nel ruolo della mediatrice è piuttosto forzata. Letteralmente sarebbe: ‘Cosa a me e a te donna’ e quindi: ‘Cosa significa per te e per me il fatto che non ci sia più vino?’). 5 Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela».
6Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. 7 E Gesù disse loro: «Riempite d'acqua le anfore»; e le riempirono fino all'orlo. 8 Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono. 9 Come ebbe assaggiato l'acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto - il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l'acqua - chiamò lo sposo 10 e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono all'inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora».
11Questo, a Cana di Galilea, fu l'inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.
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È un racconto che va compreso a più livelli. Il banchetto, lo sposo, le nozze, l'acqua, il vino, i personaggi ecc. rappresentano una scena che va oltre la cronaca di una precisa giornata e di un luogo altrettanto preciso.
Il brano conclude con l’affermazione che in questa circostanza Gesù ha compiuto è il primo dei segni. L’intenzione dell’evangelista quindi, è esattamente quella di giungere a comprendere il messaggio che si manifesta nel gesto di Gesù e nelle parole che gli fanno da cornice.
Già nel Primo Testamento, tutto ciò che ha a che fare con la relazione d’amore uomo -donna è stato assunto come linguaggio che interpreta la relazione di Alleanza di Dio con la comunità di Israele e, attraverso il cammino di Israele, con tutta l’umanità. I profeti ricorrevano frequentemente a questo simbolo.
Nel racconto, c'è un momento in cui lo sposo viene interpellato dal maggiordomo (figura di Mosè mediatore della Torah?) che domanda come mai abbia riservato il vino buono per la fine del banchetto. Lo sposo interpellato non risponde. Non risponde perché, come in dissolvenza di immagini, il vero sposo è Gesù. L’evangelista Giovanni ci vuole dire è che il Padre attraverso Gesù è legato affettivamente all'umanità.
Con la mancanza di vino nel bel mezzo del banchetto di nozze, l'evangelista ci dice che quella religiosità è una religiosità ancora triste, fredda, senza gioia perché non ancora abitata dall'amore.
Quelle sei giare erano giare che servivano per la ritualità di purificazione erano giare di pietra, fredde come il cuore di pietra di cui aveva parlato il profeta Ezechiele.
Gesù trasforma la freddezza e la tristezza in un amore esuberante: “riempirono fino all'orlo”. E il vino è molto buono – bello (kaolos). Il Signore Gesù ama i suoi di amore traboccate, fino alla fine, inesauribile. È questo che si deve comprendere dal segno di Cana.
Di quale gioia si tratta? Occorre andare alla sera della lavanda dei piedi per comprendere che si tratta della gioia di dedicarsi al bene degli altri. Gesù dopo aver dato l'esempio dice “se farete così (se vi laverete i piedi gli uni con gli altri) sarete felici”.
Osserviamo poi che l’incipit del testo è una coordinata cronologica: “Il terzo giorno”. Terzo dopo altri 4 elencati precedentemente. Quindi il giorno in cui Gesù comincia a manifestarsi è il settimo. Il giorno del Signore. Ma richiama anche il giorno della risurrezione.
Una parola sulla madre di Gesù. Notiamo che non viene chiamata per nome, ma con l'appellativo di “donna”.
Possiamo dire che anche Maria diventa in questo racconto un simbolo che va oltre la sua realtà di Maria di Nazareth.
Per ben 5 volte nel vangelo di Gv. troviamo donne che sono chiamate in questo modo:
In 2, 4 alla madre che gli fa presente la situazione di mancanza di vino risponde. “Cosa a me e a te, donna? (che significa questo per me e per te? …che significa per te e per me questa mancanza di vino?), Non è ancora giunta la mia ora”.
In 4, 21 alla Samaritana dice: “Credimi, donna, che viene un’ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre.”.
In 8, 10 all’adultera dice: “Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?”
In 19, 26 alla madre che sta sotto la croce dice: “Donna, ecco tuo figlio”.
In 20, 13 a Maria di Magdala nel giardino della risurrezione dice: “Donna, perché piangi?”.
Si tratta di situazioni in cui queste donne sono come espressioni (rappresentanti) di una realtà più grande. Ora rappresentano Israele, ora l'umanità. Ora la chiesa.
Se osserviamo bene il dialogo e ciò che ne consegue possiamo dire che davvero Maria rappresenta la comunità credente delle discepole e dei discepoli, la Chiesa, nella sua dimensione ministeriale e magisteriale:
discerne la situazione ed è invitata a porsi nella prospettiva dei tempi del Signore (Cosa significa per me e per te il fatto che non ci sia vino).
è attenta e si accorge della situazione (Dice a Gesù: Non c’è più vino), cioè si prende cura dei bisogni degli altri). Dà l’esempio alla comunità credente perché porti al Signore le situazioni del mondo.
prende l'iniziativa di dire ai servi d'avere fiducia in Gesù (fate quello che lui vi dirà).
Ora, nella ricerca angosciosa di amore dell’umanità, di rispetto, di giustizia, di cura in questo mondo, Gesù continua a rivolgere la stessa domanda alla comunità dei discepoli e delle discepole, alla Chiesa: “Cosa dice a me e a te il fatto che non ci sia più vino?
Cosa significa per me e per te questa assenza d gioia?” Come può la Chiesa, luogo della cura, mettersi al servizio della gioia dell’umanità?”
Salmo 95
Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome.
Annunciate di giorno in giorno la sua salvezza.
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.
Date al Signore, o famiglie dei popoli,
date al Signore gloria e potenza,
date al Signore la gloria del suo nome.
Prostratevi al Signore nel suo atrio santo.
Tremi davanti a lui tutta la terra.
Dite tra le genti: «Il Signore regna!».
Egli giudica i popoli con rettitudine.