"Vista l'attuale attitudine degli Stati Uniti, l'arresto dei negoziati sul TTIP è l'opzione la più probabile", cosi ha dichiarato il 3 maggio il segretario di Stato al commercio del governo francese, Matthias Fekl. Ha poi precisato che nello stato in cui il Trattato è formulato esso "è assolutamente inaccettabile" ed insistito sui punti maggiori di disaccordo riguardanti la reciprocità nelle regole di apertura dei mercati, le conseguenze nefaste della déregolamentazione nei settori sociale, del lavoro ed ambientale. Ha concluso sottolineando che " i negoziati sono completamente bloccati".
Difficile credere che dichiarazioni simili siano l'iniziativa isolata del segretario di Stato al commercio e che non abbiano l'avallo pregiudiziale del presidente francsese, François Hollande. Quale che sia la natura di questa uscita politica da parte del governo francese (bluff, operazione e elettorale opportunista, valutazione sincera sul Trattato, strategia reale di affossamennto del progetto), il fatto che essa abbia avuto luogo è per sè un elemento di grande importanza. Ricordiamo che fu il primo ministro fancese Lionnel Jospin che nel 1998 fece morire l'AMI (l'Accordo Multilaterale sugli Investimenti). Fu abbandonnato dalla Francia (stessa pratica del negoziato segreto, stessa proposta di creazione di un dispositivo di risoluzione delle dispute tra investitori e Stati con il quale si dà la supremazia agli inversitori rispetto agli Stati...), per le stesse ragioni per le quali Fekl considera il TTIP assolutamente inaccettabile. D'altra parte è difficilissimo pensare che gli Stati Uniti cambino le loro posizioni che difendono a spada tratta da decenni e dalle quali non si sono mai distaccati. Obama non puo' che seguire questa linea. Non è il caso pero' di cadere nella facile illusione che il TTIP è morto. Se il governo francese è giunto a rendere pubblico il rigetto del TTIP come è ora,è perchè i movimenti associati, le ONG, i cittadini milianti, hanno fatto un lavoro enorme di denncia accurata, seria e di conscientizzazione dell'opinione pubblica.
Le notizie di questi giorni confermano che è possibile nuovamente sconfiggere i globocapitalisti Dopo l'AMI, essi sono stati sconfitti nel 2012 con il fallimento del Doha Round dell'OMC, l'Organizzazione Mondiale del Commercio creata nel 1994, all'epoca della globalizzazione mercantile e finanziaria trionfante, allo scopo di definire e fare approvare un Trattato mondiale globale sul commercio (cio non è accaduto !). Essi sono stati sconfitti ancora recentemente (2015) a livello europeo, l'UE essendo stata obbligata a ritirare le sue ultime proposte miranti alla mercantizzazione, privatizzaione e commericiazzazione dei semi nell'interesse prioritario delle imprese private multinazionali sementiere.
Oggi 7 maggio gridiamo con sempre più forza ed entusiasmo la nostra opposizione alla visione predatrice e antiumana della vita dedi globocapitalisti che cercano con pervicacia ed arroganza di diventare i padroni della vita, dai semi all'acqua, dalla terra al sole, dalla conoscenza al lavoro e il vivere insieme con qualunque mezzo, il commercio, la tecnologia, la guerra.
http://www.banningpoverty.org/contro-la-firma-del-trattato-ceta-e-per-larresto-dei-negoziati-ttip/