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mercoledì 10 giugno 2020

Razzismo Usa: l’omicidio di George Floyd travolge gli Stati Uniti


Razzismo Usa: l’omicidio di George Floyd travolge gli Stati Uniti


La morte dell'uomo afroamericano causata da una violenta azione della polizia di Minneapolis svela un sistema americano permeato di razzismo e discriminazione a vari livelli. Un problema antico che ora precipita a causa della politica di Donald Trump e della nuova sfida del Covid-19

3 Giugno 2020

Gli Stati Uniti sono attraversati da un mare di proteste, marce, sit-in in tutto il Paese e anche fuori dai confini nazionali. La miccia che ha accesso il fuoco è il terribile caso di Minneapolis: la morte di George Floyd, afroamericano di 46 anni, fermato dalla polizia la sera del 25 maggio per aver tentato di usare una banconota falsa da 20 dollari, morto dopo essere stato disteso a terra per nove minuti con il collo premuto con forza dal ginocchio di un poliziotto.

L’agente, come testimonia il video ripreso con il telefonino da una passante, non ha sollevato la gamba di fronte ai ripetuti «I cant breathe» (non posso respirare) urlati dall’uomo. E neppure davanti alle grida della gente intorno che cercava di richiamare l’attenzione degli agenti sulla gravità della condizione dell’uomo, visibilmente in terribile sofferenza.

Bachelet (Onu): «Troppi afroamericani morti per mano della polizia»
Ancora una volta nella storia d’America si assiste a un episodio di violenza e abuso della forza da parte della polizia contro un cittadino afroamericano. A ricordare i casi degli ultimi anni è stata anche Michelle Bachelet, Alto commissario Onu per i diritti umani:

«Sono costernata di dover aggiungere il nome di George Floyd a quelli di Breonna Taylor, Eric Garner, Michael Brown e molti altri afroamericani disarmati che sono morti nel corso degli anni per mano della polizia – così come persone quali Ahmaud Arbery e Trayvon Martin che sono stati uccisi da membri armati della cittadinanza».

















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