Meditazione domenica XXIIa B - Monastero del Bene Comune

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sabato 31 agosto 2024

Meditazione domenica XXIIa B

 


Ricordiamo davanti a te, o Signore

  È piena emergenza in diversi Paesi dell'Asia e dell'Africa a causa di precipitazioni e alluvioni. Stato di preallerta in Giappone per l’imminente arrivo del tifone Shanshan, che porterà violente tempeste, e si contano i danni anche in Sudan per le terribili perturbazioni dei giorni scorsi che hanno causato il crollo della diga Arbat. Intensi temporali anche in diverse zone dell'Italia (Caserta, Avellino, Bologna) hanno provocato disagi e danni a causa dei numerosi fulmini caduti.

La siccità affama. La Namibia si prepara ad abbattere oltre 700 animali selvatici, fra i quali 83 elefanti. Forniranno carne per un programma di soccorso alle popolazioni, uccisi già più di 200 esemplari. Quella attualmente in corso è la peggior siccità che abbia mai colpito la Namibia negli ultimi 100 anni. A causa della calamità, più dell’84% delle scorte di cibo presenti nel paese sono esaurite.

Amazzonia brasiliana in fiamme, 2.433 incendi in 24 ore. Con oltre 100 roghi all'ora superato il record del 2019. A causa del grande numero di incendi, un'immensa massa di monossido di carbonio della lunghezza massima di oltre 500 chilometri si estende lungo il confine con la Bolivia.

Eritrea. È morto in carcere l'ex ministro Berhane Abraha. La sua fine riporta alla luce la condizione disumana in cui sono detenuti da decenni decine di giornalisti e figure politiche di rilievo. Nel 2018 era stato incarcerato per la pubblicazione di un libro, My Country, in cui descriveva il presidente come “dittatore” e sfidandolo poi a un dibattito sulla televisione nazionale. Aveva inoltre chiesto il ripristino dell’Assemblea nazionale – il parlamento eritreo – che era stata sciolta da Isaias nel 2002.

Nuove vittime per i raid israeliani in Cisgiordania. A infiammare il clima in Medioriente l’uccisione di un arabo vicino a Betlemme, che si aggiunge alle 10 vittime di raid israeliani in Cisgiordania.

Gli indigeni Purépecha hanno bloccato, in occasione della Giornata internazionale delle vittime delle sparizioni forzate, almeno sei autostrade per protestare contro la scomparsa nel Paese di oltre 115.000 persone.

Sparizione forzata anche di due attivisti anti-giunta guineani scomparsi il 9 luglio. Gli attivisti sono scomparsi dopo essere stati arrestati più di sette settimane fa.

La nuova legge per la Propagazione della Virtù e la prevenzione del Vizio, approvata di recente in Afghanistan, rende la voce delle donne illegale se udita in pubblico.

Dopo il golpe. Il Myanmar è alla fame: «I poveri si vendono anche i reni online».  La rete di espianto e traffico di organi utilizza Facebook per renderli disponibili a facoltosi clienti. I trapianti individuati avrebbero come teatro la confinante India.

Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison...

Aiutaci a custodire la speranza

Lorenzo Bernard ha 27 anni. Ma è una vittima della seconda guerra mondiale. Aveva 15 anni quando ha perso la vista per lo scoppio di una bomba a mano rimasta inesplosa per settant’anni. Alle Paralimpiadi di Parigi, Lorenzo ha vinto la medaglia di bronzo nell’inseguimento individuale di ciclismo. "non corro solo per me stesso, il mio è un messaggio per educare alla pace".

Metti una sera in scena otto detenuti e un magistrato. È accaduto al San Ferdinando di Napoli dove a giugno la compagnia di teatro carcere La Flotta, attiva nella casa di reclusione di Arienzo, Caserta, ha portato sul palcoscenico lo spettacolo “Macbeth cuore nero” recitato dai detenuti-attori con un ospite speciale: il magistrato di sorveglianza Marco Puglia.

Colombia, nel 2024 salvati 292 minori reclutati da gruppi armati. La maggior parte proviene da comunità indigene e afro-colombiane.

Con la lettura del messaggio inviato da Papa Francesco si sono aperti i lavori del XVII Simposio intercristiano che ha visto riuniti fino a venerdì, 30 agosto, a Trani teologi e studiosi cattolici e ortodossi. Promosso dall’ateneo pontificio “Antonianum” di Roma e dal dipartimento teologico dell’università ortodossa “Aristoteles” di Salonicco, il simposio, che si riunisce ogni due anni, ha dibattuto un tema di stringente attualità, quello del cambiamento antropologico.

Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria, gloria in excelsis Deo…


Signore Dio, non c'è luogo, un angolo, un infimo spazio di cui si possa dire: ecco, qui c'è il male, questo il suo nascondiglio. Non creatura dell'universo che possa dirsi malvagia. Unico spazio del male, suo antro, è il cuore dell'uomo: da qui, è solo da qui che irrompe questo oceano di male che sommerge tutta la terra: Signore, cambiaci il cuore, dacci un altro cuore, Signore. Amen


Dt 4,1-2.6-8    Giac 1,17-18.21-22.27


Mc 7,1-8.14-15.21-23


Si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme.
Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?».
Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto:
“Questo popolo mi onora con le labbra,
ma il suo cuore è lontano da me.
Invano mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini”.
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini».
Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro». E diceva [ai suoi discepoli]: «Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo».

***


Il sintomo che la tensione cui è giunto Gesù con i leader religiosi, riguardo il modo di intendere e di vivere la relazione con Dio, abbia raggiunto il limite ne è prova il fatto che da Gerusalemme hanno inviato una commissione teologica di Farisei e Scribi per controllare e verificare le sue parole e le sue azioni.

La questione del puro e dell'impuro è presente in quasi tutte le tradizioni religiose. Sostanzialmente, ad essa soggiace l’idea di separazione secondo cui non tutti e non sempre si può accedere a Dio. Quando è possibile e condizioni? Gesù è ben consapevole di colpire il cuore del sistema religioso. Qui davvero emerge come il Dio di Gesù sia diverso da quello che credono gli uomini religiosi.

Nel racconto di Marco, che segue il filo rosso conflitto con l’istituzione religiosa, il brano viene preceduto da alcuni fatti che lo anticipano:

  • Gesù cammina sulle acque. Mantenendo, come in dissolvenza, il racconto dell’Esodo, l’evangelista Marco annuncia che in Gesù si stia realizzando un nuovo esodo, una nuova liberazione, come un attraversamento di un nuovo “Mar Rosso”, ossia un nuovo cambiamento radicale.

  • A Genesareth, portano a Gesù parecchi malati. Fanno di tutto per toccarlo, egli li tocca per guarirli. Ma toccare, soprattutto chi è affetto da malattie, dal momento che esistono malattie che rendono impuro, è un gesto che contamina chi lo fa e chi lo riceve. Insomma, anche qui, come altre volte, Gesù si comporta da eretico pur di mettersi dalla parte dell’uomo, dalla parte della gente in difficoltà.

Che poi il suo insegnamento agli occhi dei teologi ufficiali risulti fuorviante ne è prova che i suoi discepoli non rispettano le regole del puro e dell'impuro.

La questione viene affrontata ponendo direttamente a lui la domanda: “Perché i tuoi discepoli prendono cibo così e così?”

Gesù non dà una spiegazione teologicamente fondata. Vive questo momento come occasione per far emergere il problema e denunciare la mistificazione.

Le pratiche rituali di purità sono pratiche che, in nome di Dio, separano. Egli, invece, sposta l'attenzione verso quel territorio interiore profondo, cioè il cuore, che nel linguaggio della bibbia significa la coscienza, ovvero laddove si prendono le decisioni fondamentali della vita, dove Dio raggiunge tutti. L’interiorità di ogni uomo, il di dentro, è lo spazio in cui il Regno si compie perché la vera purificazione è la vita etica, cioè pienamente umana.

Gesù, in questo, non ha la pretesa di essere originale. Egli, citando Is. 29, 13, si pone nella linea della tradizione profetica più genuina.

Ecco allora che il concetto di purità come separazione, ovvero separare il perfetto dall'imperfetto, lo sporco dal pulito, il sano dall'ammalato, il sacro dal profano, il rituale dall'esistenza, coloro che lavorano da coloro che sono deputati al culto ecc., non fa parte del mondo di Gesù. Egli, a una religiosità sempre più lontana ed escludente di chi si trova in qualsiasi difficoltà, contrappone una presenza di Dio che agisce nei cuori.


Secondo la religione della separatezza, gli impuri sono come i pagani: lontani e maledetti da Dio, sacrileghi per il fatto stesso di esistere in quel modo di essere così.

Se l'incontro con Dio ha come condizione la pratica rituale, abbiamo un dio ridotto a cosa perché pretende che i suoi fedeli facciano o non facciano delle cose, delle pratiche.

Gesù ribalta la situazione e colloca nell'interiorità, nella coscienza, cioè nelle scelte etiche la verità di essere degni o non degni di stare in relazione con Dio.

Scelte etiche, per altro, che nulla hanno di religioso in senso stretto perché, nell’elenco che il Vangelo riporta, sono tutte orientate ai rapporti col prossimo. Per Gesù, uno (o una comunità) diventa puro/a, cioè può pregare con verità e incontrare Dio, se incontra l'altro, se ama l'altro, se rispetta l'altro, se fa vivere l'altro.

Quindi l'interiorità di cui parla Gesù non è intimismo emotivo, ma atteggiamento di relazione solidale, di fedeltà, di rispetto della dignità dell’altro.

Non è un caso che nel proseguo del racconto altre due vicende che vanno nell'ordine dell'apertura:

  • l'incontro con la donna Siro Fenicia (una pagana) a cui Gesù riconosce una formidabile freschezza di fede.

  • La guarigione del sordomuto (anche qui attraverso la pratica del “tatto contatto”). In modo esplicito poi Gesù guarendo questa persona pronuncia la famosa parola “Efata – Apriti”, il contrario praticato dalla consuetudine di purità che, invece, avrebbe suggerito: “Chiuditi”.

Il lessico di questo racconto allude certamente a un Livello ecclesiale secondo cui questo racconto può essere interpretato.

  • Gli scribi si radunarono (è un verbo che richiama la tipica convocazione della comunità cristiana delle origini, raccolta nel Giorno del Signore per fare la memoria viva di lui attraverso l’eucaristia).

  • avendo visto che mangiano i pani.

  • Perché i tuoi mangiano il pane.

  • Gesù avendo convocato la folla.

Questa insistenza sui pani e sul pane è in evidente relazione con il testo che precede il nostro brano, cioè 6, 30 – 44, in esso di parla del segno della condivisione del pane. Anch’esso è un racconto di chiaro significato eucaristico.

In altre parole, il testo è rivolto alle Chiese, alle comunità cristiane che celebrano l'eucaristia. Il messaggio allora potrebbe essere questo: nelle comunità dei discepoli e delle discepole del Signore che, attraverso il pane/i pani, fanno la memoria di lui, davvero il cuore, cioè la coscienza vale più delle regole e delle pratiche esteriori?


Salmo 14

Colui che cammina senza colpa,

pratica la giustizia

e dice la verità che ha nel cuore,

non sparge calunnie con la sua lingua.

Non fa danno al suo prossimo

e non lancia insulti al suo vicino.

Ai suoi occhi è spregevole il malvagio,

ma onora chi teme il Signore.

Non presta il suo denaro a usura

e non accetta doni contro l’innocente.

Colui che agisce in questo modo

resterà saldo per sempre.



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