Meditazione domenica XXIIIa B - Monastero del Bene Comune

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sabato 7 settembre 2024

Meditazione domenica XXIIIa B

 

Ricordiamo davanti a te, o Signore

Sono migliaia i manifestanti che si sono riversati per le strade di Tel Aviv, bloccando il traffico in numerose zone della città e impedendo l’accesso al quartier generale delle forze israeliane. Alcuni filmati mostrano gli arresti e gli scontri con la polizia, intervenuta per disperdere la folla di cittadini che dallo scorso fine settimana invoca un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi in mano ad Hamas, in seguito alla morte di altri 6 prigionieri.

In Uganda la violenta repressione delle forze armate contro gli oppositori al regime ha fatto una nuova vittima, il principale leader dell’opposizione, Bobi Wine, è stato trasportato d’urgenza all’ospedale dopo essere stato colpito alla gamba sinistra da un lacrimogeno sparato ad altezza d’uomo e da distanza ravvicinata.

Migliaia di bambine e bambini nel Sudan orientale sono a rischio a seguito di una grave epidemia di colera causata da inondazioni diffuse, acqua contaminata e un sistema sanitario decimato dopo 16 mesi di conflitto. 

Sono almeno 70 i bambini dispersi in Kenya in seguito all'incendio divampato nella notte nel dormitorio di una scuola in Kenya.

Almeno 129 persone sono state uccise, di cui 24 colpite da proiettili, durante un tentativo di evasione avvenuto tra domenica e lunedì nella più grande prigione della Repubblica Democratica del Congo.

Il tifone Yagi, il secondo ciclone tropicale più violento del 2024 dopo l'uragano Beryl, ha causato la morte di quattro persone. Si registrano inoltre al momento almeno 78 feriti, danni alle case, alberi sradicati e interruzioni delle linee elettriche.

Aveva compiuto 18 anni da pochi mesi ed è morto carbonizzato a Milano, nella cella del carcere di San Vittore dove era recluso in attesa del processo. Un incendio è divampato, probabilmente da un materasso,

Nuova strage al largo di Lampedusa. Un naufragio di una barca nel Mediterraneo, avvenuto lo scorso 2 settembre, ma di cui si è avuta notizia solo il 4 settembre a seguito del salvataggio degli unici sette sopravvissuti, rimasti aggrappati allo scafo capovolto per due giorni. Di fronte alla morte di 21 persone - tra cui 3 bambini - provenienti da paesi sconvolti da guerre terribili, come la Siria e il Sudan.

Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison...

Aiutaci a custodire la speranza

Rete antiviolenza, a Milano incontrate 2.471 donne nel 2023. Dato in aumento. La rete è composta da 14 soggetti che gestiscono 9 centri antiviolenza e 9 case rifugio dove, con il supporto delle operatrici, tutte donne, è possibile trovare ascolto, attraverso colloqui telefonici o in sede, supporto psicologico, orientamento legale civile e penale, assistenza sanitaria.

Giornalisti del Mediterraneo, a Otranto protagoniste le periferie. Ampio spazio è stato dedicato dai relatori alle discriminazioni di genere, problema culturale, sociale e giuridico. “Ho imparato a diventare l’altro”. Con queste parole si può esprimere forse il senso più profondo del mestiere del giornalista. Tra le diverse citazioni si è ricordato anche quanto ha pronunciato da Francesco il 29 gennaio 2024 Papa Francesco rivolgendosi ai giornalisti “Non cadete nella tentazione di allinearvi, andate controcorrente, sempre consumando le suole delle scarpe e incontrando la gente. Solo così potete essere 'autentici per vocazione”.

Il fenomeno globale della disumanizzazione è caratterizzato soprattutto da violenze e conflitti diffusi, che spesso provocano un numero allarmante di vittime. È particolarmente preoccupante che la religione sia spesso strumentalizzata in questo senso, causando sofferenze a molti, soprattutto donne, bambini e anziani. Il ruolo della religione, tuttavia, dovrebbe includere la promozione e la salvaguardia della dignità di ogni vita umana". E' quanto si legge al punto 1 della 'Dichiarazione congiunta' firmata stamattina alla Moschea 'Istiqlal' di Giacarta da papa Francesco, dal grande imam Nasaruddin Umar e dagli altri leader confessionali presenti all'incontro interreligioso.

Una ventina di associazioni e partiti politici in Tunisia ha annunciato la creazione della 'Rete tunisina per la difesa dei diritti e delle libertà'. La Rete prevede di organizzare una serie di azioni nei prossimi giorni - tra cui una marcia nazionale, il 13 settembre.

Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria, gloria in excelsis Deo…

Donaci, o Signore, di unirci al canto di gioia delle folle di Tiro e Sidone: “Hai fatto bene ogni cosa, anche i muti ora parlano”. E il tuo Santo Spirito non cessi di far vibrare in noi la Parola. Amen


Is. 35, 4-7 Gc. 2, 1-5

Mc, 7, 31-37

31 Di nuovo, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidone, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decapoli. 32Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. 33 Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; 34 guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: "Effatà", cioè: "Apriti!". 35E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. 36E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano 37 e, pieni di stupore, dicevano: "Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!".

***


Il brano si apre con un'indicazione geografica assai significativa: “Uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidone, venne verso il mare di Galilea, in pieno territorio della Decapoli”.

Va precisato che in questa sezione del vangelo di Marco, Gesù svolge la sua attività in territorio pagano. Egli annuncia il suo messaggio sia in ambito della tradizione giudaica, e quindi nel territorio d'Israele, sia in territorio pagano. Immediatamente prima di questo racconto Marco narra l'incontro di Gesù con la donna Siro – fenicia e la sua sorpresa nel constatare in lei tanta fiducia.

In altre parole, i suoi discepoli devono “aprirsi” per comprendere che la novità del vangelo travalica i confini geografici e culturali perché il Regno è un dono per tutti. Ecco allora che l'evangelista, nell'offrirci l'indicazione geografica, attraverso un percorso molto singolare vuole dare particolare rilievo al fatto che Gesù si rivolge a tutti in senso aperto, universale. La città di Tiro, infatti, si trova a sud di Sidone, per giungere alla sponda orientale, quella pagana della Decapoli, ha preso un giro molto largo (sarebbe come passare da Firenze per andare da Roma a Napoli). Insomma, quel percorso Gesù lo voleva proprio fare. Il suo messaggio era destinato anche coloro che non appartenevano alla tradizione biblico giudaica. Inoltre, il seguito di questa narrazione è costituito dal racconto di una seconda moltiplicazione dei pani e questa sarà in territorio pagano, con alcune note che richiamano il mondo extra israelitico. È un ulteriore segno che egli intende nutrire con il suo messaggio e le sue scelte davvero tutti, giudei e non. Egli si prende cura della ricerca di ognuno. Questo è il contesto.

Al centro della narrazione, non v'è dubbio, troviamo la guarigione del sordo – muto...i critici del testo affermano che si tratta di un “balbuziente” (che parla con difficoltà) più che un muto. Infatti, la difficoltà di parola dipende dalla difficoltà di ascoltare perciò, non udendo correttamente, i suoni delle parole escono storpiati.

Nella bibbia, secondo la tradizione dei profeti, la sordità e la cecità erano metafora del non ascolto e della resistenza alla Parola di Dio.

Ora, i discepoli hanno quasi sempre manifestato resistenza al fatto che il messaggio di Gesù fosse a tutti. In fondo, i discepoli con il loro mantenersi ancorati alla mentalità del particolarismo giudaico, erano in un ascolto sbagliato. Il loro particolarismo era indice di chiusura e di non disponibilità per quel Regno annunciato da Gesù e destinato a tutta l’umanità, al di là di ogni appartenenza religiosa o culturale.

L'abilità di Gesù consiste nel fatto che egli, attraverso questa guarigione-segno, compie un’azione di “teatro sociale”, il suo agire nel “sordo-muto” fa da specchio alla sua relazione con i discepoli.

Il sordo muto-balbuziente, sono gli stessi discepoli che, opponendo resistenza all'ascolto autentico di Gesù, nel riferire il suo messaggio agli altri, in realtà lo storpiano. Riferiscono un messaggio sbagliato perché intriso della loro ideologia o della loro ristretta visione religiosa.

Noi comprendiamo che questo personaggio è simbolicamente figura rappresentativa di ogni disceplolo/a perché nel testo viene detto che “Gesù lo prende in disparte”. Ora, Marco non usa mai i termini a caso. L'azione di Gesù di prendere in disparte, solitamente è rivolta ai discepoli. Egli si rapporta al sordo muto come a un discepolo, appunto lui che fa da specchio alla resistenza – sordità degli altri discepoli.

Comprendere l'apertura del suo vangelo domanda una vera e propria guarigione, un essere sotto l'azione di Gesù che ci prende in disparte per aprirci all'ascolto, per abilitarci a rettamente parlare. Parlare di lui.

I due gesti terapeutici del toccare con la saliva e del mettere le dita negli orecchi danno forza espressiva alla scena. Le dita di Gesù sembrano forare gli orecchi. In questo modo l'evangelista ci fa comprendere che è piuttosto grande la resistenza da vincere. Inoltre, la saliva aveva proprietà terapeutiche. Si sputava sulle ferite per lenirle. Nel vangelo di Luca i cani leccano le piaghe di Lazzaro. La saliva è come un concentrato di vita dal momento che è considerata come la condensa dello stesso alito vitale. Infine ecco la parola rivolta a colui che non sentiva: Effatà – apriti. Non è rivolta all'organo uditivo ma alla persona. È un pressante invito rivolto ai discepoli, a uno per uno, ai discepoli/e di tutti i tempi perché non si chiudano in se stessi e non chiudano così il vangelo agli altri. È talmente importante che essi assimilino questo disponibilità che prima di parlare, annunciare correttamente, non da balbuzienti deformando il messaggio, è bene che facciano silenzio, è bene che prima ne interiorizzino il valore e il significato di questa apertura.

Ha fatto bene ogni cosa”Richiama così il compiacimento che troviamo nel racconto di Genesi: ' vide che era cosa buona, molto buona...’ entrare nella dimensione aperta e universale pluralista del vangelo significa partecipare ad una ri-creazione – Ha fatto sentire i sordi e parlare i muti – non il sordo e il muto, ma i sordi e i muti, cioè noi. Chiediamo perciò di liberarci di quelle paure che ci fanno diventare rigidi fino a impedire agli altri la gioia di prendere parte della consolazione del vangelo.


Salmo 145

Il Signore rimane fedele per sempre

rende giustizia agli oppressi,

dà il pane agli affamati.

Il Signore libera i prigionieri.

Il Signore ridona la vista ai ciechi,

il Signore rialza chi è caduto,

il Signore ama i giusti,

il Signore protegge i forestieri.

Egli sostiene l’orfano e la vedova,

ma sconvolge le vie dei malvagi.

Il Signore regna per sempre,

il tuo Dio, o Sion,

di generazione in generazione.


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