Meditazione domenica XXVIIIa B - Monastero del Bene Comune

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sabato 12 ottobre 2024

Meditazione domenica XXVIIIa B

 

Ricordiamo davanti a te, o Signore

Nicaragua: calpestata la dignità dei detenuti. La Commissione interamericana per i diritti umani lancia l’allarme per gli abusi fisici e psicologici perpetrati, nel Paese dell’America centrale, nei confronti di persone private della libertà.

India. Il matrimonio forzato, un abuso che tocca oltre 200 milioni di minorenni.

Giornata Salute Mentale, un adolescente su sette soffre di disturbi di ansia e depressione. "sono aumentate le richieste di consulenza per i più giovani.

Quell'orribile 7 ottobre, a Gaza e sulla parrocchia della Sacra Famiglia terrore e angoscia sono piombati come una furia. Quando si riferisce a Gaza City devastata dalle bombe, padre Romanelli la definisce «una città tritata» e mettendo in comparazione la vita della popolazione nella Striscia prima e dopo l’apocalisse dice: «Un anno fa, la gente cercava di vivere dignitosamente ora fa una vita miserabile tra abitazioni e scuole spazzate via, lavoro perduto e vita sociale azzerata».

In Libano uccisi in un anno 100 medici e operatori sanitari.  "Abbiamo ricevuto anche diverse segnalazioni di attacchi aerei che hanno preso di mira altri centri medici e di paramedici e vigili del fuoco uccisi".

Deportazioni di massa dalla Repubblica Dominicana, Haiti denuncia «pulizia etnica» Mentre nel paese proseguono la violenza delle bande armate, l’instabilità politica e la critica mancanza di servizi alla popolazione, ormai stremata, le autorità della vicina Repubblica Dominicana hanno dichiarato di aver deportato la settimana scorsa più di 10 mila haitiani privi di documenti.

Nell'appello di numerosi attivisti di tutto il mondo indirizzata al Presidente della Repubblica Dominicana viene richiesto che «Fermi questa violenza razzista» e che la deportazione di massa di una comunità emarginata è una pratica condannata dal diritto internazionale.

Somalia, crisi alimentare per quasi 4 milioni e mezzo di persone. 1,6 milioni di bambini a rischio malnutrizione acuta. "Almeno 3,6 milioni di persone stanno attualmente vivendo livelli di crisi di fame in Somalia. Si prevede che questo numero salga a 4,4 milioni di persone tra ottobre e dicembre, quando si prevedono piogge inferiori alla media".

Venti operai sono stati uccisi in un attacco a una miniera di carbone nella provincia pakistana sudoccidentale del Belucistan. "Circa 35-40 uomini pesantemente armati e in abiti civili hanno aperto il fuoco sui lavoratori della miniera per circa 30 minuti, prima di fuggire. 

India. Le mense scolastiche sono sempre più povere. L'inflazione sta erodendo il budget per il programma che coinvolge 120 milioni di studenti bisognosi. Mentre cresce la spesa per le armi del gigante asiatico.

Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison...


Aiutaci a custodire la speranza

Pianosa, un’isola che rinasce grazie ai detenuti. Sono una ventina, compongono la sezione distaccata della casa di reclusione di Porto Azzurro, all’Elba, e sulla piccola isola che è parte del Parco naturale dell’arcipelago toscano si occupano dell’accoglienza dei turisti lavorando in diverse cooperative. Nell’estate 2024, la prima in cui il carcere Agrippa è stato riaperto per le visite guidate, registrato il record di oltre seimila presenze

Carceri, Premio Castelli 2024: il domani possibile. Si è svolta nella casa circondariale di Verona Montorio la XVII edizione del concorso letterario rivolto ai detenuti degli istituti di pena di tutta Italia, compresi i minorili. Il tema scelto per la riflessione di quest’anno era: “Perché? Ti scrivo perché ho scoperto che c’è ancora un domani.

Israele. I 130 che hanno detto «signornò» perché «questa non è più guerra di difesa» Con una lettera aperta, un gruppo di riservisti ha dichiarato il rifiuto a combattere fino a quando non ci sarà un accordo per liberare gli ostaggi. Rischiano fino a un anno di carcere.

13 ottobre è la Giornata Nazionale delle Persone con Sindrome di Down. Lavoro, autonomia, dignità dei gesti quotidiani: A “Il pane di Sandro”, una panetteria di Como gestita dalla cooperativa La Cometa l'inclusione che passa da brioche e cappuccini.

Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria, gloria in excelsis Deo…

Signore Dio, che conosci i sentimenti e i pensieri del cuore,
donaci di amare Gesù di Nazareth, il Cristo tuo Figlio, perché, valutando con sapienza ogni cosa,
diventiamo liberi e poveri per il tuo regno. Amen


Sap. 7, 7-11; Eb. 4, 12-13;

Mc. 10, 17-30


Mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre”».
Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.
Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».
Pietro allora prese a dirgli: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà».

***

Gesù, cercando di educare i suoi a lasciarsi alle spalle ogni illusione di potenza, mostra progressivamente il suo volto di Messia destinato all'onnidebolezza della croce.

Il presente brano fa parte di una triade collocata tra il secondo ed il terzo annuncio di passione: le dichiarazioni sul tema del ripudio della donna e dell’uomo, l’affermazione di Gesù sulla necessità di accogliere il regno come i bambini per entrare nel regno, infine, l’incontro col ricco. Poi, il terzo annuncio di passione chiude l’inclusione della triade.

La chiave di lettura dell’insieme sta sempre nella dichiarazione sulla necessità di accogliere il regno come i bambini per “entrarvi” (10, 13-16). Come il bambino, il discepolo, per accogliere il regno deve essere uno che non cerca alcuna forma di potere. Il regno di Dio infatti è l’esatto opposto del regno dei potenti.

Entrare o non entrare nel regno significa entrare o non entrare nella mentalità del Vangelo, più precisamente, essere o non essere suoi discepoli e sue discepole.

L’uomo ricco pone la domanda sul come raggiungere la vita eterna; Gesù risponde su come far parte del regno. Nel testo, le due cose, regno e vita eterna, sono chiaramente distinte. Si potrebbe dire che, per avere la Vita eterna, basta una serie di osservanze che potrebbero essere riassunte nel tentativo di condurre una vita onesta verso gli altri (tra i comandamenti ricordati infatti vengono omessi quelli che riguardano il rapporto con Dio mentre sono presentati invece quelli dei doveri verso il prossimo. E tutti, tranne quello dell’onorare i genitori, sono alla forma negativa: non fare.

Entrare nel regno, ossia nella logica del sogno di Gesù, comporta orientare la vita e le sue risorse in una prospettiva di amore: quello che hai e quello che sei donalo. Questo passare dalla mera esecuzione del dovere all’attitudine dell’amore di rendere partecipi gli altri dei propri doni equivale a “entrare nel regno”.

Forse, tra le ricchezze che quest'uomo possiede, ci sono proprio quelle buone osservanze della legge che lo fa sentire tra le persone per bene. Anche il vivere i doveri in funzione del proprio benessere è una ricchezza da abbandonare o da trasformare nel dono per il bene di tutti. Probabilmente la sequela di Gesù, ossia l'entrare nel Regno, comporta un passaggio dal moralismo all’etica: dalla vita “buona” per se stessi (moralismo) alla vita buona per e con gli altri (etica).

L’incontro di Gesù con l’uomo ricco offre lo spunto di un chiarimento importante tra Gesù ed i suoi di cui Pietro, come già altre volte, si fa portavoce. Nelle parole di Gesù troviamo l’approfondimento di cosa significhi coinvolgersi nel regno. La sua proposta non è affatto disancorata dalla realtà, valida solo per anime eccelse e distaccate da tutto. Semplicemente il brano mette in scacco la mentalità idolatrica dell’avere e del vivere in modo autocentrato: tutto per sé, in funzione di sé, a garanzia di sé. In fondo, anche i discepoli sono ancorati a questo modo di pensare. “Se non provvediamo ad accumulare per garantirci – sembrano chiedere con quel “allora chi si potrà salvare” – come potremo guardare in avanti con sicurezza? Come potremo sopravvivere e sfuggire all’indigenza?”.

L’interrogativo di Pietro è funzionale alla risposta di Gesù: chi ha lasciato l’idolatria del possesso di beni e di persone, ritroverà tutto centuplicato dentro una prospettiva di gratuità e di fraternità. Se smettiamo di possedere per noi, avremo molto nel condividere con gli altri. Chi perde il possesso delle cose trova la gioia della fraternità con le persone.

Si tratta di vivere concretamente il passaggio dalla tristezza alla gioia, assieme a sfide e a persecuzioni perché la mentalità mondana mal digerisce questo modo di vedere e di agire tipico del regno.

Salmo 89

Insegnaci a contare i nostri giorni
e acquisteremo un cuore saggio.
Ritorna, Signore: fino a quando?
Abbi pietà dei tuoi servi!

Saziaci al mattino con il tuo amore:
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.
Rendici la gioia per i giorni in cui ci hai afflitti,
per gli anni in cui abbiamo visto il male.

Si manifesti ai tuoi servi la tua opera
e il tuo splendore ai loro figli.

Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio:
rendi salda per noi l’opera delle nostre mani,
l’opera delle nostre mani rendi salda.


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