Meditazione domenica XXXa A e preghiera per la pace di Papa Francesco - Monastero del Bene Comune

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sabato 28 ottobre 2023

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Meditazione domenica XXXa A e preghiera per la pace di Papa Francesco

 

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Ricordiamo, o Signore, davanti a te

La guerra fra Israele e Hamas รจ giunta al 21esimo giorno. Al momento la conta dei morti palestinesi รจ di 7.770, con piรน di 19 mila feriti. I numeri israeliani: 1.400 morti e oltre 220 persone in ostaggio.

Notte di battaglia e di fuoco sulla Striscia di Gaza, con un massiccio attacco aereo e via terra dellโ€™esercito israeliano contro Hamas. Una delle notti peggiori da inizio conflitto, hanno sottolineato gli abitanti di Gaza City, mentre Hamas ha sottolineato di non voler piรน sedersi al tavolo dei negoziati per la pace dopo lโ€™ultimo raid.

Intanto lโ€™Assemblea Generale dellโ€™Onu ha approvato la bozza della risoluzione presentata dalla Giordania, a nome dei Paesi arabi, per una tregua umanitaria. Lโ€˜Italia si รจ astenuta perchรฉ mancava la condanna ad Hamas.

Israele resta a Gaza con tank e soldati e sta "estendendo ulteriormente le operazioni" di terra: a 24 ore dall'ingresso nella Striscia, le truppe sono attestate nel nord dell'enclave palestinese. Il premier Benyamin Netanyahu ha ribadito i due obiettivi dell'operazione: "Demolire Hamas e riportare indietro gli ostaggi". Il capo della fazione palestinese a Gaza Yahyia Sinwar, ha annunciato di essere "pronto ad un accordo immediato per uno scambio dei prigionieri": tutti gli ostaggi israeliani per i detenuti palestinesi nelle carceri israeliane. Nei bombardamenti sono stati uccisi due leader di Hamas.

 Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison

Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza

In un video ragazzini e ragazzi della Parrocchia della Sacra Famiglia recitano il Padre Nostro e lโ€™Ave Maria perchรฉ finisca la guerra. Si metta fine alla guerra: รจ lโ€™invocazione che si alza da Gaza, dalla Parrocchia della Sacra Famiglia, dove si continua a pregare per la pace nonostante i bombardamenti pesantissimi, e dove si accolgono decine e decine di persone. โ€œGrazie a Dio stanno tutti beneโ€.

Nella giornata che Francesco invita a dedicare all'invocazione della riconciliazione in Medio Oriente, ricordiamo le circostanze in cui il Successore di Pietro ha mobilitato spiritualmente cattolici e non per chiedere il dono della fraternitร . Dalla Siria al Sud Sudan e Congo, dal Libano all'Afghanistan, il richiamo del Pontefice รจ a dire no alla violenza, "sconfitta per l'umanitร "

Incoraggiato da quello che sembrava essere un crescente consenso sulla necessitร  di almeno una pausa umanitaria in Medio Oriente, sono rimasto invece sorpreso da un'escalation di bombardamenti senza precedenti, che minano gli obiettivi umanitari". E' il tweet del segretario generale Onu Antonio Guterres. "Ribadisco il mio appello per un immediato cessate il fuoco umanitario, insieme al rilascio incondizionato degli ostaggi e alla consegna di aiuti di livello corrispondente ai drammatici bisogni della popolazione di Gaza, dove una catastrofe umanitaria si sta consumando davanti ai nostri occhi", aggiunge Guterres.

Per la bontร  che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa del bene: A te la lode e la gloria, O Signore: Gloria in excelsis Deo




Dio, Padre di misericordia, donaci lo Spirito dell'amore, lo Spirito del tuo Figlio. Rendici perfetti nella fede e nell'amore. Donaci occhi per vedere le necessitร  e le sofferenze dei fratelli e delle sorelle. Infondi in noi la luce della tua parola per confortare gli affaticati e gli oppressi: fa' che ci impegniamo lealmente al servizio dei poveri e dei sofferenti. La tua chiesa sia testimonianza viva di veritร  e libertร , di giustizia e di pace, perchรฉ tutti si aprano alla speranza di un mondo nuovo. Amen

Dio, Padre di misericordia, donaci lo Spirito dell'amore, lo Spirito del tuo Figlio. Rendici perfetti nella fede e nell'amore. Donaci occhi per vedere le necessitร  e le sofferenze dei fratelli e delle sorelle. Infondi in noi la luce della tua parola per confortare gli affaticati e gli oppressi: fa' che ci impegniamo lealmente al servizio dei poveri e dei sofferenti. La tua chiesa sia testimonianza viva di veritร  e libertร , di giustizia e di pace, perchรฉ tutti si aprano alla speranza di un mondo nuovo. Amen


1Ts 1, 5-10 Es. 22. 20 -26

Mt. 22, 34-40


In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesรน aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogรฒ per metterlo alla prova: ยซMaestro, nella Legge, qual รจ il grande comandamento?ยป.
Gli rispose: ยซโ€œAmerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua menteโ€. Questo รจ il grande e primo comandamento. Il secondo poi รจ simile a quello: โ€œAmerai il tuo prossimo come te stessoโ€. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profetiยป.

***

Il contesto della lettura tratta dal libro dellโ€™Esodo รจ di tipo legislativo. Si tratta di normative che regolano i rapporti tra persone in materia di custodia o noleggi di animali o cose e prestiti di denaro o di cose.

Nel primo caso, quello relativo alla custodia o noleggio, la normativa cerca di stabilire la responsabilitร  che scatta nel momento in cui uno accetta cose o animali di altri all'interno della sua proprietร . Forse la Bibbia in questi casi non si discosta molto dal diritto dell'epoca presente nelle culture del Medio e Vicino Oriente. Tuttavia, la filosofia di questi ordinamenti consiste nel fatto che il povero deve essere aiutato e che nel momento della sua difficoltร  nessuno puรฒ approfittarne come un'occasione da sfruttare a proprio vantaggio. Per la Bibbia, al di lร  di linguaggi da codice penale che potrebbe suonare alle nostre orecchie come truculento, il diritto รจ considerato come uno strumento posto al servizio dei piรน deboli.

I versetti della nostra lettura entrano dentro questo criterio normativo di proprietร  consegnata perchรฉ sia custodita. Tale criterio viene applicato a ciรฒ che appartiene esclusivamente a Jhwh: lo straniero, la vedova, l'orfano e il povero. Si tratta delle categorie che, in assoluto, sono meno tutelate. Allora, Dio, che li considera sua proprietร  li consegna al suo popolo perchรฉ se ne assuma la responsabilitร  di prendersene cura. Se qualcuno li sfrutta, li offende e li disprezza รจ come se mettesse le mani sulle cose piรน care che appartengono a Dio.

Le narrazioni di questi capitoli del Vangelo di Mt. avvengono all'interno di forme di dibattito, a domanda risposta, che alla fine pone Gesรน, la sua azione e il suo pensiero su un versante differente da quello dei suoi interlocutori, capi e rappresentanti della societร  e della religione ufficiale. Sistematicamente, prima di porre domande tranello a Gesรน, si riuniscono per concertare una sempre nuova insidia. Per lo piรน il dibattito ha come argomenti questioni inerenti la legge o atteggiamenti etico-religiosi. Sembra quasi di assistere ad una controversia tra scuole diverse, solamente, che dalla parte di Gesรน non c'รจ un gruppo ma รจ solo.

Da parte degli avversari di Gesรน, le domande hanno uno scopo preciso: trarlo in inganno, vedere se si espone con qualche punto di debolezza cosรฌ da farlo soccombere. Di questo loro atteggiamento Gesรน ne รจ consapevole.

Egli potrebbe ripagare pertanto con la stessa moneta i suoi infingardi interlocutori. Potrebbe opporre il silenzio alle loro domande. Potrebbe svergognarli o trattarli in malo modo, con durezza. In fondo non meritano rispetto dal momento che la loro intima intenzione รจ tutt'altro che rispettosa.

Eppure Gesรน mantiene un livello di risposta alto. Accetta la sfida della polemica per offrire anche ai suoi avversari la possibilitร  di aderire ad una parola di liberazione. In fin dei conti, mentre essi stanno tramando contro di lui, egli li onora con rispetto. Li sta amando! In rapporto al contenuto della risposta alla loro domanda sul precetto piรน grande, credo importante tenere conto del contesto che ci offre Matteo. In precedenza, Gesรน era stato interrogato sulla questione delle tasse. Sulla moneta, l'immagine di Cesare offrรฌ a Gesรน l'occasione della risposta: "Date a Cesare quello che รจ di Cesaree a Dio quello che รจ di Dio". Ora ciรฒ che รจ di Cesare era piรน che chiaro, ma a Dio cosa va dato? Qual'รจ l'immgine di dio da restituirgli? L'essere umano รจ la sua immagine, il valore cui egli tiene di piรน. Le parole di Gesรน circa l'amore per gli altri sono l'esemplificazione concreta di ciรฒ che va dato a Dio. Per Gesรน l'esperienza di Dio non รจ un'astrazione, una dottrina, ma รจ questione di amore! Riflettere su Dio e sulla fede partendo dall'esperienza di coinvolgimento nell'amore รจ tutt'altra cosa che partire dalle astrazioni.

Il resto, ovvero la sua risposta, non รจ che sia del tutto originale. Da tempo si contrastavano tra i rabbini due scuole di pensiero: una rigorista, quella di El Shammai che prevedeva sempre una regola dettagliata e precisa per ogni circostanza della vita e quella piรน liberale di Hillel il quale, come Gesรน, andava diritto all'essenziale: amore di Dio e amore del prossimo.

Occorre inoltre chiarire la qualitร  dell'amore di cui Gesรน parla. Non รจ qualcosa che abbia a che vedere con un atteggiamento sentimentale emotivo. Quasi un movimento simpatia con un ritorno gratificante. L'amore di cui parla รจ invece una realtร  totalmente coinvolgente la persona nella pienezza delle sue facoltร : cuore ( capacitร  ci compiere delle scelte secondo coscienza) โ€“ anima( la vita in sรฉ) โ€“ mente( le convinzioni che uno ha acquisito nel corso dellโ€™esperienza). Per certi versi Gesรน ci ritiene capaci di diventare pienamente umani, cioรจ amare oltre noi stessi. Gesรน ha una fiducia sconfinata in noi: tutta l'anima, tutte le forze, tutta la mente. naturale che ognuna di queste parti, che comunque appartengono al tutto, รจ segnata da limiti e contraddizioni. Eppure si puรฒ amare. Si puรฒ voler bene all'altro. รˆ nella persona, in me ed in te che avviene la sintesi della veritร  Dio amato ed il prossimo amato.

Coinvolgendo tutte le facoltร  nelle relazioni concrete con gli altri, colui che ama oltre se stesso nutre le relazioni di nuova qualitร . Allo stesso modo colui che non ama comprometendosi con le sue facoltร , ma preferisce tutelare se stesso, ponendosi cosรฌ al centro di tutto, intossica le relazioni. Chi vuole bene dona e chi dona riceve ciรฒ che dona. Chi non ama non dona, non dona perchรฉ vuole possedere ma alla fine รจ posseduto da ciรฒ che non dona. In lui Dio รจ veramente assente.

Tuttavia, in un primo momento Gesรน sembra suggerire una riserva di egoismo: โ€œamerai il prossimo tuo come te stessoโ€. Piรน che una forma di egoismo, questo amore per se stesso mi sembra riflettere una profonda esperienza di Dio. Chi ha incontrato Dio attraverso il Vangelo, attraverso Gesรน, ha sicuramente fatto lโ€™esperienza di sentirsi accolto per quello che รจ. Nel Dio di Gesรน puรฒ finalmente riconoscersi il diritto di essere esattamente quello che รจ e questa รจ la base per vedere Dio e gli altri in modo positivo libero e liberante. Se questo avviene nel profondo di noi, la compassione diventa contagiosa.

Levinas traduce la cosiddetta regola dโ€™oro nella seguente forma: Ama il prossimo tuo: รจ te stesso.

Salmo 17

Ti amo, Signore, mia forza,
Signore, mia roccia,
mia fortezza, mio liberatore.

Mio Dio, mia rupe, in cui mi rifugio;
mio scudo, mia potente salvezza e mio baluardo.
Invoco il Signore, degno di lode,
e sarรฒ salvato dai miei nemici.

Viva il Signore e benedetta la mia roccia,
sia esaltato il Dio della mia salvezza.
Egli concede al suo re grandi vittorie,
si mostra fedele al suo consacrato.


Maria, guarda a noi! Siamo qui davanti a te. Tu sei Madre, conosci le nostre fatiche e le nostre ferite. Tu, Regina della pace, soffri con noi e per noi, vedendo tanti tuoi figli provati dai conflitti, angosciati dalle guerre che dilaniano il mondo.

รˆ unโ€™ora buia. Questa รจ unโ€™ora buia, Madre. E in questa ora buia ci immergiamo nei tuoi occhi luminosi e ci affidiamo al tuo cuore, sensibile ai nostri problemi. Esso non รจ stato esente da inquietudini e paure: quanta apprensione quando non cโ€™era posto per Gesรน nellโ€™alloggio, quanto timore quando di corsa siete fuggiti in Egitto perchรฉ Erode voleva ucciderlo, quantโ€™angoscia quando lโ€™avete smarrito nel tempio! Ma, Madre, tu nelle prove sei stata coraggiosa, sei stata audace: hai confidato in Dio e hai risposto allโ€™apprensione con la cura, al timore con lโ€™amore, allโ€™angoscia con lโ€™offerta. Madre, non ti sei tirata indietro, ma nei momenti decisivi hai preso lโ€™iniziativa: in fretta sei andata da Elisabetta, alle nozze di Cana hai ottenuto da Gesรน il primo miracolo, nel Cenacolo hai tenuto i discepoli uniti. E quando sul Calvario una spada ti ha trapassato lโ€™anima, tu, Madre, donna umile, donna forte, hai tessuto di speranza pasquale la notte del dolore.

Ora, Madre, prendi ancora una volta lโ€™iniziativa; prendila per noi, in questi tempi lacerati dai conflitti e devastati dalle armi. Volgi il tuo sguardo di misericordia sulla famiglia umana, che ha smarrito la via della pace, che ha preferito Caino ad Abele e, perdendo il senso della fraternitร , non ritrova lโ€™atmosfera di casa. Intercedi per il nostro mondo in pericolo e in subbuglio. Insegnaci ad accogliere e a curare la vita โ€“ ogni vita umana! โ€“ e a ripudiare la follia della guerra, che semina morte e cancella il futuro.

Maria, tante volte tu sei venuta incontro, chiedendo preghiera e penitenza. Noi, perรฒ, presi dai nostri bisogni e distratti da tanti interessi mondani, siamo stati sordi ai tuoi inviti. Ma tu, che ci ami, non ti stanchi di noi, Madre. Prendici per mano. Prendici per mano e guidaci alla conversione, faโ€™ che rimettiamo Dio al primo posto. Aiutaci a custodire lโ€™unitร  nella Chiesa e ad essere artigiani di comunione nel mondo. Richiamaci allโ€™importanza del nostro ruolo, facci sentire responsabili per la pace, chiamati a pregare e ad adorare, a intercedere e a riparare per lโ€™intero genere umano.

Madre, da soli non ce la facciamo, senza il tuo Figlio non possiamo fare nulla. Ma tu ci riporti a Gesรน, che รจ la nostra pace. Perciรฒ, Madre di Dio e nostra, noi veniamo a te, cerchiamo rifugio nel tuo Cuore immacolato. Invochiamo misericordia, Madre di misericordia; pace, Regina della pace! Scuoti lโ€™animo di chi รจ intrappolato dallโ€™odio, converti chi alimenta e fomenta conflitti. Asciuga le lacrime dei bambini โ€“ in questโ€™ora piangono tanto! โ€“, assisti chi รจ solo e anziano, sostieni i feriti e gli ammalati, proteggi chi ha dovuto lasciare la propria terra e gli affetti piรน cari, consola gli sfiduciati, ridesta la speranza.

Ti affidiamo e consacriamo le nostre vite, ogni fibra del nostro essere, quello che abbiamo e siamo, per sempre. Ti consacriamo la Chiesa perchรฉ, testimoniando al mondo lโ€™amore di Gesรน, sia segno di concordia, sia strumento di pace. Ti consacriamo il nostro mondo, specialmente ti consacriamo i Paesi e le regioni in guerra.

Il popolo fedele ti chiama aurora della salvezza: Madre, apri spiragli di luce nella notte dei conflitti. Tu, dimora dello Spirito Santo, ispira vie di pace ai responsabili delle nazioni. Tu, Signora di tutti i popoli, riconcilia i tuoi figli, sedotti dal male, accecati dal potere e dallโ€™odio. Tu, che a ciascuno sei vicina, accorcia le nostre distanze. Tu, che di tutti hai compassione, insegnaci a prenderci cura degli altri. Tu, che riveli la tenerezza del Signore, rendici testimoni della sua consolazione. Madre, Tu, Regina della pace, riversa nei cuori lโ€™armonia di Dio. Amen.

Preghiera di Papa Francesco, in San Pietro a Roma, durante la veglia di venerdรฌ 27 ottobre per la pace

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