Valutando quanto riportato ufficialmente dagli inquirenti alla stampa, l’ipotesi che emerge è che tra il Chianese e il Caccaro non sussista un rapporto di soggezione tale per cui da una parte vi è la camorra che esercita la violenza e l’intimidazione e, dall’altra, vi è un imprenditore vittima della criminalità. No. Qui siamo di fronte ad una situazione nuova, in cui un imprenditore veneto, secondo gli investigatori, risulta essere colluso in modo consenziente con un camorrista dal colletto bianco, in una logica di business crime. Ricordiamo che nel 2008 il Rapporto Ecomafie di Legambiente posizionava il Veneto al secondo posto nella classifica delle regioni italiane per le infrazioni del cosiddetto «ciclo dei rifiuti». Lo stesso Rapporto, nel 2010 attesta che nella nostra regione sono state accertate 183 infrazioni ambientali, sono state denunciate 241 persone e si è proceduto a 44 sequestri. Il Veneto, sempre secondo Legambiente, è un crocevia dei traffici internazionali di rifiuti, una regione da cui non solo partono ma arrivano e si smaltiscono illecitamente anche rifiuti pericolosi provenienti da altre parti d’Italia.
Coordinatore nazionale di Avviso Pubblico
08 aprile 2011 tratto da Corriere del Veneto