Noi ora sappiamo che tu sei il vero Servo del Signore, o Cristo, come lo รจ ogni uomo e ogni donna che si dona per la giustizia e la pace nell'amore: che anche in ciascuno di noi, come in tutta la Chiesa, continui ad inverarsi la tua passione. Sii bene detto oggi e nei secoli. Amen
Mt 21, 1-11
Quando furono vicini a Gerusalemme e giunsero presso Bรจtfage, verso il monte degli Ulivi, Gesรน mandรฒ due discepoli, dicendo loro: ยซAndate nel villaggio di fronte a voi e subito troverete unโasina, legata, e con essa un puledro. Slegateli e conduceteli da me. E se qualcuno vi dirร qualcosa, rispondete: โIl Signore ne ha bisogno, ma li rimanderร indietro subitoโยป. Ora questo avvenne perchรฉ si compisse ciรฒ che era stato detto per mezzo del profeta:
ยซDite alla figlia di Sion: โEcco, a te viene il tuo re, mite, seduto su unโasina e su un puledro, figlio di una bestia da somaโยป.
I discepoli andarono e fecero quello che aveva ordinato loro Gesรน: condussero lโasina e il puledro, misero su di essi i mantelli ed egli vi si pose a sedere. La folla, numerosissima, stese i propri mantelli sulla strada, mentre altri tagliavano rami dagli alberi e li stendevano sulla strada. La folla che lo precedeva e quella che lo seguiva, gridava: ยซOsanna al figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nel piรน alto dei cieli!ยป.
Mentre egli entrava in Gerusalemme, tutta la cittร fu presa da agitazione e diceva: ยซChi รจ costui?ยป. E la folla rispondeva: ยซQuesti รจ il profeta Gesรน, da Nร zaret di Galileaยป.
***
A partire da questo momento, il vangelo di Matteo dedica un terzo del suo intero racconto ai giorni di Gesรน a Gerusalemme. Non entrerร subito nella passione. Prima saranno ci parole e fatti che rimarcano una tensione crescente di Gesรน nei confronti dei leader e, in seguito, concentrerร il suo annuncio intorno alle realtร ultime, vale a dire intorno al senso e al valore ultimo della storia come ad esempio il discorso del cosiddetto โgiudizio universaleโ nel quale si percepisce che il senso e il valore ultimo รจ fare esperienza del Signore nell'umano fragile e precario: โlo avrete fatto a meโ.
Il nostro testo non vuole essere un racconto di cronaca. ร piuttosto un intarsio di testi profetici veterotestamentari per introdurre al senso teologico ed esistenziale di ciรฒ che accadrร a Gesรน nel corso della passione.
L'ubicazione โ sul monte degli ulivi a Bรจtfage โ di fronte alla cittร santa, le parole e i gesti richiamano qualcosa di solenne, quasi una processione liturgica. Detto con parole tecniche, in tutto si percepisce un clima messianico, tanto a dire: l'irruzione di un forte cambiamento atteso o inatteso, legato all'opera di un personaggio o di una comunitร o alla situazione. In ogni caso si tratta di una novitร liberatoria non dovuta a congiunture particolari ma a una Parola di promessa che Dio ha continuato a fare e portare avanti nel cammino della storia del popolo.
Per Gesรน รจ il momento in cui tutte le sue prese di posizione, la sua predicazione e le sue scelte precedenti si condensano, giungono a delle conseguenze effettive. Il momento รจ dunque solenne anche per lui, soprattutto dentro di lui. Egli ora ha piena coscienza di sรฉ come personalitร messianica.
Potremmo dire che quanto avviene nei suoi , nella gente attorno a lui attraverso in questa cerimonia processionale,i gesti e le citazioni profetiche fa da cornice alla sua coscienza messianica, alla consapevolezza cioรจ di essere all'origine di una tensione di cambiamento.
Quella camminata dal monte degli ulivi alla Cittร Santa รจ una specie flash mob religioso ricordato anche nel salmo 118, 27 durante la Festa delle Capanne che evocava il cammino di liberazione nell'esodo:
โ...formate il corteo con rami frondosi fino agli angoli dell'altareโ
La citazione
ยซDite alla figlia di Sion: โEcco, a te viene il tuo re, mite, seduto su unโasina e su un puledro, figlio di una bestia da somaโยป
unisce in uno due testi profetici:
- Is 62, 11 parla il linguaggio liberatorio del ritorno dall'esilio
- e Zc 9,9-14 parla di un Messia-Re-Liberatore caratterizzato perรฒ dall'umiltร e dalla mitezza; insomma, piรน dalla forza interiore dell'amore per l'umano che non dalla forza del potere.
E tuttavia, il linguaggio dei segni รจ tipico di un'intronizzazione regale. Quando il profeta Eliseo unge Ieu come re su Israele viene detto in 2Re 9, 13:
โAllora si affrettarono e presero ciascuno il proprio mantello e lo stesero sui gradini sotto di lui, suonarono il corno e gridarono: Ieu รจ reโ
In altri termini, il ruolo del re consiste nel gestire la vita, in tutte le sue espressioni e relazioni, attraverso il potere.
Ma questo nuovo Re โ Messia รจ paradossale perchรฉ svuota il potere del ruolo regale, che per lui รจ sempre violento e oppressivo, e lo sostituisce con la forza del non potere.
L'alternativa, che nel caso di Gesรน si รจ presentata come una tentazione costante, รจ molto chiara: o porti avanti le cose dominando sugli altri oppure scegli di stare con gli altri e per gli altri.
Allora si comprende che l'ingresso in Gerusalemme in groppa a un'asina, puรฒ diventare una sferzante ironia nei confronti del potere imperiale (e di ogni potere) fondato sulla capacitร di sottomettere gli altri. Il rappresentante del potere imperiale infatti, quale nuovo dominatore, entra nella cittร conquistata e sottomessa in sella ad un elegante destriero bianco.
La finale di questo brano
โMentre egli entrava in Gerusalemme, tutta la cittร fu presa da agitazione...โ
รจ speculare e parallela alla reazione registrata dopo l'annuncio dei Magi in Mt 2,3:
โAll'udire questo, il re Erode fu turbato e con lui, tutta Gerusalemmeโ.
Il โnon potereโ di Gesรน, la forza della mitezza, mette in crisi quel potere che appare sรฌ forte, ma per stare in piedi, deve organizzarsi in sistema di violenza e oppressione. Naturalmente, questo stile โmessianicoโ che Gesรน porta con sรฉ in groppa ad un/a asino/a non giudica solamente i poteri costituiti nelle forme politiche, statuali o istituzionali. ร un sistema di peccato che possiamo sperimentare anche nel nostro personale modo di essere e di vivere le relazioni a qualsiasi livello.
L'attacco al sistema รจ cosรฌ iniziato. Qui sta la radice del conflitto che lo porterร a morire, ma la sua morte non รจ un incidente di percorso, รจ il frutto della dedizione e fedeltร alla sua vocazione di Re Messia non violento.
Gesรน non ha scelto liberamente di morire, ha scelto liberamente la via dell'amore e ha rifiutato la via ingiusta del dominio, pur nella consapevolezza che ciรฒ l'avrebbe condotto a subire la morte. Nemmeno il Padre ha voluto la morte di Gesรน, ha voluto per lui e per tutti quelli che vivono in lui, la via della giustizia che รจ quella di interrompere, con l'amore, la misericordia, il perdono e il bene, il circuito del male che generativo di male, di morte e di violenza in modo esponenziale. Da questo punto di vista, e a mio parere solo da questo, possiamo parlare di morte salvifica.
Alla sua luce possiamo interpretare altre vicende di morti come salvifiche. Penso, ad esempio, a Mons. Romero. Mentre sto scrivendo questi pensieri, siamo sul finire del 4 aprile, nello stesso giorno del 1968, a Menfhis veniva assassinato Martin Luther King; anche lui discepolo di Gesรน, ministro di una Chiesa Riformata, apostolo e dedicato alla causa dei diritti umani e della non violenza (= Amore), quindi anche lui dentro una passione, anche lui seguito dalle folle in grandi manifestazioni, abbandonato, assassinato. Consapevole del rischio di morire, ha scelto la fedeltร alla sua strada. Non ha scelto la morte, ma la sua morte puรฒ essere considerata in un certo senso morte salvifica.
Da questa prospettiva possiamo entrare nel racconto della passione.
Qualche pensiero per comprendere la Passione di Gesรน
Cari amici e amiche, vi propongo alcuni pensieri di meditazione intorno al quarto carme del Servo di Jhwh per comprendere meglio i racconti di passione che ascoltiamo in questi giorni.
Come vedremo, questa figura profetica del Servo di Jhwh ha ispirato il cammino e la coscienza di Gesรน di Nazareth, in lui Gesรน si รจ riconosciuto. I vangeli, che non sono racconti di cronaca ma testi di annuncio su Gesรน Cristo, narrando la sua passione, hanno organizzato il materiale narrativo a loro disposizione prendendo come modello e schema interpretativo i testi che parlano del Servo e che troviamo nel libro di Isaia.
Non dimentichiamo che, sia l'autore dei testi veterotestamentari del Servo come i vangeli, fanno ricorso a loro volta a un genere letterario, cioรจ a un modo di dire, che deriva dal culto del tempio, specialmente dalla ritualitร dello Yom Kippur, il giorno del perdono dei peccati. Non mi dilungo ad approfondire questo aspetto, peraltro molto importante, posso suggerire eventualmente la lettura di Levitico capitolo 16. ร evidente che nel linguaggio rituale รจ presente il linguaggio sacrificale, linguaggio che disturba la nostra sensibilitร e che, se preso alla lettera, rischia di immettere in noi la percezione di un dio cattivo, capace di perdonare solo a caro prezzo. Questo vale soprattutto quando si parla di espiazione e di sangue versato in remissione dei peccati. Frasi del genere possiamo trovarle nei vangeli e nel Nuovo Testamento applicate alla passione di Gesรน. Teniamo presente che molto spesso i vangeli mutuano linguaggio e immagini dal mondo cultuale e sacrificale della liturgia del tempio, ma in realtร le svuotano del loro significato rituale per sostituirlo con quello esistenziale di Gesรน.
Is. 52,13 โ 53,1-12 Quarto canto del Servo dii Jhwh
Ecco, il mio servo trionferร : sโinnalzerร , diventerร grande e si eleverร molto.
Come le folle inorridirono per causa sua, poichรฉ il suo aspetto nulla piรน aveva di umano, nรฉ la sua bellezza di figlio di Adamo, cosรฌ si meraviglieranno grandi nazioni, e dei re si chiuderanno la bocca, quando avranno visto una cosa inedita, osservato una cosa inaudita.
Chi avrebbe creduto a ciรฒ che abbiamo appreso, e a chi รจ stato rivelato il braccio di Jhwh?
ร spuntato come un germoglio davanti a lui, come una radice in terra arida, senza bellezza nรฉ splendore che noi potessimo vedere, senza apparenza che ce lo rendesse desiderabile, disprezzato e reietto dagli uomini, uomo del dolore e parente della malattia, simile a colui davanti al quale ci si vela la faccia, disprezzato e non stimato da noi.
Eppure, sono le nostre malattie quelle che ha portato, i nostri dolori quelli che si รจ addossato.
E noi lo consideravamo punito, percosso da Dio e umiliato.
Ma egli era trafitto per le nostre iniquitร , schiacciato a causa delle nostre colpe:
su di lui, il castigo per la nostra pace; per noi, la guarigione, grazie alle sue piaghe!
Noi tutti eravamo erranti come pecore, ognuno di noi seguiva il proprio sentiero, e Jhwh ha fatto ricadere su di lui lโiniquitร di noi tutti.
Maltrattato, egli si รจ umiliato, e non apriva bocca, come un agnello condotto al macello, una pecora muta davanti ai tosatori.
Fu eliminato con oppressione e ingiusta sentenza, e chi si affliggeva della sua sorte, quando fu tolto dalla terra dei viventi, punito per lโiniquitร del suo popolo?
Il suo sepolcro fu posto fra quello dei miscredenti, il suo tumulo con quello del ricco, sebbene non avesse commesso violenza, nรฉ vi fosse inganno sulla sua bocca.
E Jhwh ha voluto annientarlo ed egli lโha trafitto (โฆ) se offrirร di persona unโespiazione, vedrร una discendenza: vivrร per lunghi giorni e la volontร di Jhwh si compirร per mezzo suo.
A causa del suo intimo tormento vedrร la luce, si sazierร della sua conoscenza.
Il giusto mio servo giustificherร le folle e si addosserร le loro colpe. Perciรฒ gli darรฒ le moltitudini come sua parte di ereditร , spartirร il bottino con i potenti perchรฉ ha consegnato se stesso alla morte fu annoverato tra i criminali, mentre portรฒ il peccato delle folle intercedeva per i criminali.
***
Prima di tutto, รจ necessario dare ascolto alle nostre reazioni interne: sconcerto, cordoglio, protesta, ammirazione, amoreโฆ Esse sono gli elementi attuali che ci mettono in contatto con questo racconto. Tuttavia, nel realizzare questโesercizio di consapevolezza, sarร opportuno liberarsi da facili precomprensioni che non ci consentono di entrare nel dramma. Una di queste potrebbe essere lโidentificazione del testo come una sorta di predizione della sofferenza di Gesรน. ร vero invece il processo inverso, ossia Gesรน ha condotto la propria esperienza di vita su questo modello del Servo e quindi i vangeli hanno applicato a lui il contenuto dell'esperienza e della figura del Servo. In qualche modo, si tratta di un'esperienza che lo ha anticipato.
ร un carme drammatico โ poetico che, come altri testi, dร voce alle intuizioni che affiorano alla coscienza d'Israele finalizzate a consolare il popolo in momenti di difficoltร .
Questa riflessione, profetica e poetica insieme, รจ il frutto di una particolare sensibilitร alla sofferenza perchรฉ, in qualche misura la si รจ provata sulla propria pelle. L'intuizione che la coscienza profetica mette in luce con questo oracolo รจ che il soffrire, contrariamente a quanto si รจ portati a credere, non appartiene alla storia dei fallimenti; alla serie degli incidenti di percorso e nemmeno al castigo per il peccato, ma entra a pieno titolo in un percorso che viene chiamato ed รจ โStoria di Salvezzaโ. Non si tratta del dolorismo come ricerca del dolore fine a se stesso o come strumento per guadagnare โmeritiโ davanti a una piccolo dio capriccioso o scontroso che gode della sofferenza umana. Si tratta invece di riconoscere che, se l'umanitร diventa piรน umana, non lo deve ai grandi che gestiscono con successo il potere, ma a tutti quei piccoli e poveri che nella loro carne portano il faticoso cammino del mondo. In altre parole, potremmo dire che la figura del Servo rappresenta il passaggio spirituale, sociale e culturale dal successo dell'ego alla via della solidarietร .
Il presente โCanto โรจ preceduto da altri tre โCantiโ. Studi seri dicono che tutti, dal primo al quarto, sono un racconto unico che, al di lร delle varie inserzioni redazionali, sviluppano unโunica tematica: il servizio di un profeta finalizzato alla crescita e alla riforma del popolo. Egli รจ per la parola, per il diritto e la giustizia per dare allo sfiduciato un messaggio di speranza, per smascherare le menzogne e via dicendo. Il suo ministero sarร coronato da successo? In nostro โQuarto Cantoโ indica che la vicenda di questo profeta si รจ conclusa con la morte. Perciรฒ la situazione basilare รจ quella di โscandaloโ per la morte del profeta innocente.
Lโaccento quindi che dร forma al testo รจ contenuto nella paradossalitร di una sofferenza feconda: lโouverture anticipa lโincredibile successo del Servo sofferente (52,13-53,1)
Ecco, il mio servo trionferร : sโinnalzerร , diventerร grande e si eleverร molto.
Come le folle inorridirono per causa sua, poichรฉ il suo aspetto nulla piรน aveva di umano, nรฉ la sua bellezza di figlio di Adamo, cosรฌ si meraviglieranno grandi nazioni, e dei re si chiuderanno la bocca, quando avranno visto una cosa inedita, osservato una cosa inaudita.
Chi avrebbe creduto a ciรฒ che abbiamo appreso, e a chi รจ stato rivelato il braccio di Jhwh?
e la chiusura dellโinclusione (53, 11-12) riconferma la tesi della salvezza nel segno contrario:
โIl mio servo trionferร โฆ il giusto mio servo giustificherร le folleโฆ gli darรฒ le moltitudini come sua parte di ereditร โ.
Allโinizio e alla fine dunque assistiamo ad una prima azione di smontaggio della teologia tradizionale secondo cui la sofferenza non puรฒ essere che un castigo.
โโฆnoi lo consideravamo punito, percosso da Dio e umiliato โฆ il suo sepolcro fu posto fra quello dei miscredentiโ.
Nella seconda azione viene smontata la convinzione che il successo sia un segno dell'approvazione divina.
Qui non รจ assolutamente cosรฌ: perciรฒ ci troviamo di fronte a qualcosa di inedito e di inaudito tanto da provocare una reazione di silenzio: โI re si tapperanno la bocca.โ
Quando cioรจ le cose andavano bene perchรฉ Israele era una realtร significativa dal punto di vista politico, sociale religiose ed economico, il successo era la conferma del favore divino. Solo lโesperienza amara dellโesilio ha aperto gli occhi su questa realtร .
L'attenzione viene portata verso la vita quotidiana, ma il tutto avvolto da solitudine e disprezzo:
โร spuntato come un germoglio davanti a lui, come una radice in terra aridaโฆ disprezzato e reiettoโฆ disprezzato e non stimato da noiโ
Ad ogni modo, la conclusione รจ che il Servo e il vissuto che egli rappresenta รจ visto come un castigo.
Mentre nei salmi di lamentazione รจ il soggetto sofferente a prendere la parola per lamentarsi, qui non cโรจ che il suo silenzio. Egli, del resto, stando al racconto, ha giร concluso il suo cammino di vita con la morte.
Questo silenzio che incombe รจ comunque motivo di nuova riflessione e, piano piano, guardando il โsofferente silenziosoโ, proprio grazie a questo silenzio, il nostro atteggiamento cambia.
Lโequazione โsofferenza = castigoโ รจ frutto della proiezione sullโaltro di ciรฒ che non vogliamo vedere in noi. Insomma, non volendo riconoscere in noi il male e le storture, le scarichiamo su un capro espiatorio. ร per questo motivo che il servo โรจ reiettoโ, โnon desiderabile alla vistaโ, perchรฉ appunto non vogliamo vedere nellโaltro il nostro volto inaccettabile.
Il silenzio del โServoโ fa si che dalla proiezione (=รจ un castigato) si passi, per cosรฌ dire, ad una tendenza inversa: la specularitร . Accettando su di sรฉ le conseguenze del male e dellโingiustizia, il โServoโ ci fa da specchio, perciรฒ ci apre gli occhi sulla realtร negativa che sโรจ annidata dentro di noi. Il suo dolore quindi รจ stato salutare perchรฉ ci ha aperto gli occhi, ci ha condotto al pentimento โฆ โNoi lo ritenevamo โฆ egli inveceโฆโ. La sofferenza che deriva dal male e dall'ingiustizia รจ salvifica, non perchรฉ arriva a placare un dio arrabbiato, di cui non si sa il motivo o con chi ce l'abbia veramente, ma รจ salvifica perchรฉ, aprendoci gli occhi sulle nostre storture, offre a noi la possibilitร di intraprendere la via della giustizia e della bontร verso gli altri. In fondo, questo รจ stato il senso della predicazione e delle azioni di Gesรน.
Allo stesso modo, noi โpecoreโ sbandate, ognuno per la sua strada nellโindividualismo egoista, lui, invece, agnello mansueto nellโatteggiamento di offrire la vita, mettendosi in gioco fino in fondo. ร questo mettersi in gioco โfino in fondoโ il motivo stesso dello sbalordimento.
Anche a Gesรน, viene posta la stessa domanda, che di fatto รจ la tentazione che lo accompagna sempre, ora dai discepoli, ora dai capi, ora dalla gente, ora dai ladroni...: โPerchรฉ non salvi te stesso?โ. Ecco, se qualcuno ci apre gli occhi su questo pensare prima a noi e dopo (un dopo che non viene mai) agli altri, ci accorgeremo che sta qui la radice del soffrire umano, del male, dell'ingiustizia, in una parola, del peccato personale e delle strutture storiche di peccato.
Cosรฌ, mentre nei salmi e nei testi di lamentazione, alla fine Dio riabilita il giusto di fronte agli ingiusti o allโingiustizia, qui il โServoโ giunge fino alla morte effettiva.
Non dimentichiamo che il contenuto di questo quarto โCanto del Servoโ ha fatto da base per lโautocomprensione della coscienza messianica di Cristo. Il suo modello di riferimento e di identificazione รจ stato il โServo sofferenteโ. Per questo lo meditiamo allo scopo di comprendere meglio il racconto di passione.
Lโultima parte del corpo centrale รจ una lettura teologica di tutta la vicenda: il suo (quello del โServoโ) non รจ stato un destino di castigo e nemmeno un incidente di percorso, ma รจ stato un cammino che appartiene al piano del Signore. Il suo destino รจ stato un incarico.
โla volontร del Signore si compirร per mezzo suoโ.
Qui il testo esprime una profonda veritร esistenziale facendo uso di un linguaggio cultuale: โDiede se stesso in espiazioneโ.
Occorre tenere presente che il senso profondo di queste parole non รจ diretto, come cioรจ se Dio esigesse morte e dolore per la salvezza.
Il vero culto non รจ piรน quello rituale ma, lโofferta di se stessi, il mettersi totalmente a disposizione entrando fino in fondo ai tunnel del cammino umano. Questo รจ il vero culto col Dio della salvezza.
La prospettiva al futuro dellโinclusione finale: โvedrร una discendenzaโฆโ รจ un modo per dare enfasi alla nuova intuizione teologica. Lโintuizione del paradossale agire di Dio nella storia dellโumanitร , ossia la salvezza nel segno contrario: il vincere perdendo, vivere e far vivere offrendosi senza trattenersi, trovare grazia nell'esperienza di male e peccato, conquistare la terra abbandonando il potere della forza e abbracciando la forza del non potere, smascherare l'inganno del โtutto per sรฉ e niente per gli altriโ e costruire umanitร nel โtutto con gli altri e mai contro gli altriโ ...
Il โServoโ, compie lโespiazione, non perchรฉ trasforma il male in bene. Il male resterร sempre male e non potrร mai confondersi col bene. Ma perchรฉ attraversa le situazioni di male facendole diventare occasioni di bene, occasioni per un amore di condivisione piรน grande.
In effetti, quando le persone compiono le scelte del male, non scelgono il male in se stesso. Spesso si compie il male per cercare un bene o per paura di soffrire nel male stesso. Riscattare il male secondo lo stile del โServoโ significa accettare che il male entri in contatto con me, in un certo senso subirne le conseguenze per condividerle e, dallโinterno, manifestare un supplemento di amore tale che aiuti a sconfiggere il male con il bene. ร l'amore che rompe il circuito del male altrimenti destinato a moltiplicarsi all'ennesima potenza.
Questo รจ stato anche il cammino del โServoโ per eccellenza: Gesรน di Nazareth.
All'inizio della passione di Gesรน, esattamente nel momento della Cena, Gesรน dice che il suo sangue sarร โVersato per la remissione dei peccatiโ. ร un tipico esempio di un linguaggio mutuato dalla liturgia del tempio nel giorno dello Yom Kippur. Il sangue di Gesรน รจ la sua vita non trattenuta ma messa completamente a disposizione dell'amore. Rimettere i peccati allora, non significa una cancellazione a colpo di spugna perchรฉ il Sommo giudice si sente soddisfatto e gratificato della sofferenza che il Figlio ha subito. Rimettere i peccati o perdono dei peccati, secondo i vangeli significa rimettere in piedi le situazioni schiacciate dal male, significa comprendere che quell'amorevolezza, quella grazia verso l'umanitร e verso la storia offre la possibilitร di realizzare lo stesso amore e la stessa bontร che furono in Cristo Gesรน.
Salmo 21
Si
fanno beffe di me quelli che mi vedono,
storcono le labbra,
scuotono il capo:
ยซSi rivolga al Signore; lui lo liberi,
lo
porti in salvo, se davvero lo ama!ยป.
Un
branco di cani mi circonda,
mi accerchia una banda di
malfattori;
hanno scavato le mie mani e i miei piedi.
Posso
contare tutte le mie ossa.
Si
dividono le mie vesti,
sulla mia tunica gettano la sorte.
Ma
tu, Signore, non stare lontano,
mia forza, vieni presto in mio
aiuto.
Annuncerรฒ
il tuo nome ai miei fratelli,
ti loderรฒ in mezzo
allโassemblea.
Lodate il Signore, voi suoi fedeli,
gli dia
gloria tutta la discendenza di Giacobbe,
lo tema tutta la
discendenza dโIsraele.